Bonus assunzione detenuti: domanda in scadenza, come ottenere il credito d’imposta

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

Le imprese che assumono detenuti possono beneficiare di una serie di agevolazioni fiscali e contributive. Come funzionano gli incentivi?

Bonus assunzione detenuti: domanda in scadenza, come ottenere il credito d'imposta

Come funzionano le agevolazioni per l’assunzione di detenuti o internati?

La legge prevede una serie di incentivi sia di carattere fiscale che contributivo in favore delle imprese che assumono detenuti.

Si può ottenere un credito d’imposta di massimo 520 euro mensili così come un esonero contributivo fino al 95 per cento.

La domanda per accedere al credito d’imposta è in scadenza: deve essere inviata entro il 31 ottobre 2025.

Bonus assunzione detenuti: a chi spetta e come funziona

Tra i vari incentivi all’occupazione previsti dalla legge, c’è anche un particolare bonus dedicato alle imprese che assumono detenuti.

In questi casi, infatti, le aziende possono accedere ad una serie di agevolazioni fiscali e contributive.

Si tratta nello specifico degli incentivi previsti dalle legge n. 193/2000, detta anche “legge Smuraglia”, che mirano a favorire il lavoro come strumento di riabilitazione, offrendo al contempo dei vantaggi concreti alle aziende.

Per poter accedere alle agevolazioni, le imprese interessate ad avviare un’attività produttiva all’interno penitenziario devono:

  • stipulare una convenzione con l’Amministrazione penitenziaria;
  • assumere detenuti o internati per un periodo non inferiore a 30 giorni;
  • corrispondere agli assunti un trattamento economico non inferiore a quello previsto dai contratti collettivi di lavoro.

Come detto, l’agevolazione riguarda l’assunzione di detenuti o internati:

  • all’interno degli istituti penitenziari;
  • lavoranti all’esterno del carcere;

Rientrano nel perimetro dell’agevolazione anche le persone in semilibertà.

L’azienda, come detto, deve stipulare con l’istituto penitenziario di riferimento un’apposita convenzione per garantire un contratto di lavoro subordinato per almeno 30 giorni e assicurare una retribuzione conforme ai contratti collettivi nazionali.

Qui sono regolati diversi aspetti, tra cui l’utilizzo gratuito di locali e attrezzature, le spese sostenute dal carcere, le responsabilità civili, le modalità di accesso e ispezione da parte del personale dell’istituto, oltre alla durata e alla risoluzione dell’accordo.

Bonus assunzione detenuti: come funziona il credito d’imposta

Partiamo dalle agevolazioni fiscali. Le aziende che assumono detenuti possono ottenere un credito d’imposta per ogni dipendente assunto, nei limiti del costo per esso sostenuto, di:

  • 520 euro mensili, per l’assunzione di detenuti, internati o lavoranti all’esterno;
  • 300 euro mensili per l’assunzione di persone in semilibertà.

In caso di contratto part-time, il credito è proporzionale alle ore effettivamente lavorate.

L’agevolazione fiscale trova applicazione anche dopo la fine della detenzione, per un periodo massimo di 24 mesi, a seconda del regime detentivo precedente. Le agevolazioni si estendono anche a chi svolge attività formativa nei confronti di detenuti, purché seguite da un’assunzione immediata per un periodo pari almeno al triplo della durata della formazione.

Sono, però, escluse le imprese che hanno stipulato convenzioni con gli enti locali aventi per oggetto un’attività formativa.

Per accedere al credito d’imposta le imprese convenzionate devono inviare un’apposita domanda entro il 31 ottobre di ogni anno. Il termine è dunque in scadenza per il 2025.

La richiesta deve essere presentata alla direzione dell’istituto di riferimento, indicando l’ammontare complessivo del credito d’imposta di cui intendono fruire per l’anno successivo, includendo nella somma anche il periodo post detentivo e quello dedicato all’attività di formazione.

Le direzioni trasmettono le istanze ai provveditorati che, entro il 15 novembre, inviano le istanze al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. Quest’ultimo determina l’importo massimo spettante entro il 15 dicembre.

L’elenco dei beneficiari con i relativi importi è pubblicato sul sito del Ministero della Giustizia.

Il credito d’imposta non concorre alla formazione della base imponibile delle imposte sui redditi e può essere utilizzato esclusivamente in compensazione nel periodo d’imposta di riferimento, indicando nell’F24 il codice tributo “6858”.

Bonus assunzione detenuti: come funziona l’esonero contributivo

Per quanto riguarda, invece, le agevolazioni contributive, la normativa prevede un esonero dal pagamento dei contributi per i datori di lavoro.

Le quote a carico dei datori di lavoro e dei lavoratori per l’assicurazione obbligatoria previdenziale ed assistenziale dovute ai detenuti/internati assunti all’interno degli istituti penitenziari o ammessi al lavoro all’esterno, infatti, possono essere ridotte del 95 per cento.

I datori di lavoro, pertanto, possono beneficiare di uno sgravio quasi totale dal pagamento dei contributi INPS.

Anche questo beneficio si può estendere oltre la fine della detenzione, per un periodo variabile (18 o 24 mesi) in base al tipo di regime al quale i detenuti erano sottoposti.

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