Affitti brevi, per la prima casa si va verso la conferma della cedolare secca del 21 per cento

Anna Maria D’Andrea - Cedolare secca sugli affitti

Affitti brevi, niente aumento della cedolare secca per la prima casa: la novità che punta a ridurre la portata dell'incremento dal 21 al 26 per cento previsto dalla Legge di Bilancio 2024 dovrebbe approdare nel testo del Decreto Anticipi, con un emendamento della Maggioranza di Governo

Affitti brevi, per la prima casa si va verso la conferma della cedolare secca del 21 per cento

Affitti brevi, ancora in fase di revisione le novità relative alla cedolare secca dal 1° gennaio 2024.

L’aumento della tassazione al 26 per cento previsto dalla Legge di Bilancio a decorrere dal prossimo anno dovrebbe lasciare fuori gli affitti per brevi periodi dell’abitazione principale.

Questo l’ultimo lavoro di limatura che, stando alle novità, dovrebbe essere previsto da un emendamento della Maggioranza al Decreto anticipi.

Affitti brevi, per la prima casa si va verso la conferma della cedolare secca del 21 per cento

Non saranno previsti rinvii in merito all’avvio della cedolare secca del 26 per cento per gli affitti brevi, ma la norma così come prevista dalla Legge di Bilancio 2024 è destinata ad ulteriori ritocchi.

È nel dettaglio nel Decreto anticipi, contenente importanti novità fiscali, che dovrebbe approdare un emendamento di Forza Italia che punta a restringere le casistiche per le quali la tassazione dei redditi derivanti dalle locazioni di breve durata aumenterà di cinque punti rispetto a quanto previsto ad oggi.

Stando alle ultimi novità quindi l’applicazione della cedolare secca del 26 per cento dovrebbe escludere l’abitazione principale.

In aggiunta, nel testo della legge di conversione del decreto n. 145/2023 dovrebbe approdare anche l’istituzione del CIN, il codice identificativo nazionale che verrà attribuito a ciascun immobile locato per finalità turistiche.

Affitti brevi, in quali casi si applicherà la cedolare secca del 26 per cento dal 1° gennaio 2024

Le regole relative all’applicazione della cedolare secca più alta per gli affitti brevi sono contenute all’articolo 18 del testo del disegno di Legge di Bilancio 2024 presentato in Senato, che prevede l’incremento dell’aliquota al 26 per cento:

“in caso di destinazione alla locazione breve di più di un appartamento per ciascun periodo d’imposta”

Nessuna esplicita esclusione è prevista in caso di affitto breve della prima casa, ma soltanto un limite quantitativo.

Sostanzialmente, stando alle regole attuali se dal prossimo anno si concederà in locazione più di un appartamento per periodi brevi, la cedolare secca salirà al 26 per cento anche sulla prima casa.

Sarà invece possibile restare nel regime di tassazione più conveniente in caso di locazione di un solo immobile nel corso dell’anno.

Non dovrebbe cambiare invece la regola generale che prevede la possibilità di applicare la cedolare secca solo fino ad un massimo di quattro appartamenti locati nel corso dell’anno, limite superato il quale scatta la presunzione di svolgimento dell’attività in forma imprenditoriale e si passa alla più severa tassazione IRPEF.

Un quadro frastagliato di regole sulle quali però bisognerà attendere gli eventuali ulteriori correttivi in arrivo, con l’emendamento al Decreto anticipi che dovrebbe quindi stabilire che l’aumento della cedolare secca di cinque punti, rispetto alla percentuale del 21 per cento prevista ad oggi, lascerà in ogni caso fuori l’abitazione principale del contribuente.

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