Trasporto pubblico, MISE: 100 milioni di euro per le imprese per la mobilità sostenibile

Tommaso Gavi - Incentivi alle imprese

Trasposto pubblico, la nuova direttiva del Ministro Stefano Patuanelli mette a disposizione 100 milioni di euro per gli investimenti delle imprese produttrici di beni e servizi per la mobilità sostenibile. I fondi del provvedimento del MISE in fase di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale saranno disponibili mediante lo strumento dei contratti di sviluppo.

Trasporto pubblico, MISE: 100 milioni di euro per le imprese per la mobilità sostenibile

Trasposto pubblico, dal MISE 100 milioni di euro per finanziare nuovi programmi di investimento per la mobilità sostenibile.

A renderlo noto è la notizia del 3 dicembre 2020: la nuova direttiva del Ministro Stefano Patuanelli, in fase di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, finanzia i contratti di sviluppo per sostenere gli investimenti delle imprese produttrici di beni e servizi nella filiera dei mezzi di trasporto pubblico su gomma e di sistemi intelligenti per il trasporto.

In tali progetti possono rientrare lo sviluppo di nuovi autobus con sistemi di alimentazione alternativa o componenti digitalizzati.

Viene inoltre finanziata l’ottimizzazione di sistemi a minore impatto ambientale così come la produzione di componenti e lo sviluppo di nuove tecnologie IT.

Le risorse sono destinate, tra gli altri progetti, anche allo sviluppo di nuove tecnologie per la ricarica intelligente di autobus elettrici.

Trasporto pubblico, MISE: 100 milioni di euro per le imprese per la mobilità sostenibile

Dal Ministero per lo Sviluppo economico 100 milioni di euro per finanziare nuovi programmi di investimento per la mobilità sostenibile nel settore del trasposto pubblico.

La nuova la nuova direttiva del Ministro Stefano Patuanelli, secondo quanto reso noto nella notizia del 3 dicembre 2020, è in fase di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

MISE - Direttiva del 19 novembre 2020
Direttiva del Ministro Stefano Patuanelli sui contratti di sviluppo per la mobilità sostenibile, in fase di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Le risorse a disposizione servono per finanziare i contratti di sviluppo per gli investimenti delle imprese produttrici di beni e servizi nella filiera dei mezzi di trasporto pubblico su gomma e di sistemi intelligenti per il trasporto.

In linea con quanto previsto da Piano strategico nazionale della mobilità sostenibile, i programmi di investimento finanziati sono i seguenti:

  • sviluppare e produrre nuove architetture di autobus, nell’ottica della migrazione verso sistemi di alimentazione alternativa, dell’alleggerimento dei veicoli, della digitalizzazione dei veicoli e dei loro componenti;
  • ottimizzare e produrre sistemi di trazione a minore impatto ambientale;
  • creare e/o ottimizzare filiere industriali per la produzione di componentistica per autoveicoli per il trasporto pubblico e lo sviluppo di nuove tecnologie IT applicate al trasporto pubblico;
  • sviluppare, standardizzare e industrializzare sistemi di rifornimento e di ricarica, nonché sviluppare tecnologie finalizzate alla produzione di sistemi per la “smart charging” di autobus elettrici.

Trasporto pubblico, come funzionano i contratti di sviluppo

Il contratto di sviluppo è uno strumento di agevolazione per il sostegno di programmi di investimento produttivi, strategici ed innovativi di grandi dimensioni.

Nella programmazione 2014-2020, permette di finanziare:

  • programmi di sviluppo industriali, compresi i programmi relativi all’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli;
  • programmi di sviluppo per la tutela ambientale;
  • programmi di sviluppo di attività turistiche che possono comprendere, per un importo non superiore al 20% degli investimenti complessivi da realizzare, programmi destinati allo sviluppo delle attività commerciali.

I beneficiari dei contratti di sviluppo sono articolati in due tipi di soggetti:

  • soggetto proponente, ovvero l’impresa che promuove il programma di sviluppo ed è responsabile della coerenza tecnica ed economica del programma medesimo;
  • imprese aderenti, ovvero le eventuali altre imprese che realizzano progetti di investimento nell’ambito del programma di sviluppo.

Come anticipato i contratti di sviluppo sono utilizzati per investimenti di grandi dimensioni, che devono rispettare determinati limiti minimi di spese e costi ammissibili.

Nello specifico tali voci non devono essere inferiori ai seguenti importi:

  • 10 milioni di euro per i programmi di sviluppo industriali e per la tutela ambientale;
  • 3 milioni di euro per quelli che riguardano esclusivamente attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli;
  • 5 milioni di euro per i programmi di sviluppo delle attività turistiche;
  • 1,5 milioni di euro per gli altri investimenti proposti dai soggetti aderenti.

Le agevolazioni destinate alle imprese possono essere concesse in diverse forme, anche combinate tra loro.

Nello specifico l’agevolazione può consistere in:

  • finanziamento agevolato, nei limiti del 75% delle spese ammissibili;
  • contributo in conto interessi;
  • contributo in conto impianti;
  • contributo diretto alla spesa.

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