Telefisco 2018, Miani: fattura elettronica rischio per le imprese

Francesco Oliva - Commercialisti ed esperti contabili

Il presidente dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili Massimo Miani interviene a Telefisco 2018. La fattura elettronica è un rischio per le imprese; spesometro grava troppo sui professionisti.

Telefisco 2018, Miani: fattura elettronica rischio per le imprese

Il presidente dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili Massimo Miani interviene a Telefisco 2018 in materia di fattura elettronica e nuovi adempimenti IVA.

Secondo Massimo Miani la fattura elettronica rappresenta oggi un rischio per le imprese; un adempimento che dovrebbe essere conveniente, agevolando i contribuenti che decidono di adottarla. L’obbligatorietà dal 1° gennaio 2019 - dal 1° luglio 2018 nel settore dei carburanti - viene quindi ritenuta prematura dai commercialisti italiani.

Ampio spazio viene poi dedicato al tema dei nuovi adempimenti IVA: spesometro e comunicazioni IVA delle liquidazioni periodiche.

Telefisco 2018, Miani: spesometro e nuovi adempimenti IVA non sono efficaci contro l’evasione fiscale

Massimo Miani si è soffermato a lungo sui nuovi adempimenti IVA, in particolare spesometro e comunicazioni delle liquidazioni IVA.

Secondo il presidente dei Dottori Commercialisti e degli Esperti contabili questi adempimenti, pur fornendo molti dati all’amministrazione finanziaria, non sono efficaci per combattere l’evasione fiscale. Il concetto centrale è sempre lo stesso: chi non fatturava prima di questi adempimenti continuerà a non farlo neanche dopo...

I nuovi adempimenti IVA dovrebbero essere essenziali, consentendo al fisco di avere dati specifici (imponibile, IVA e poco altro) e non i dati che non servono a nulla per il fisco.

Telefisco 2018, Miani: i commercialisti continueranno ad avere un ruolo centrale

Massimo Miani parla poi del futuro dei commercialisti italiani. Secondo il presidente del CNDCEC la professione di commercialista ed esperto contabile continuerà ad essere centrale nel sistema economico italiano.

Questo per svariati fattori, due in particolare.

In primo luogo perché l’Agenzia delle Entrate non può fornire da sola tutti i dati utili per le dichiarazioni precompilate (ad oggi anche il 730 precompilato può essere messo a disposizione dei contribuenti solo grazia al lavoro dei professionisti).

In secondo luogo per la struttura tipica dell’economia italiana, caratterizzata dalla prevalenza di piccole e medie imprese che esternalizzano, nella quasi totalità dei casi, la funzione amministrativa e contabile.

Telefisco 2018, Massimo Miani: escapologia fiscale spia di un Paese che non sta bene

L’intervista dei giornalisti del Sole 24 Ore si chiude con una domanda sul tristemente famoso escapologo fiscale. A questo proposito la risposta di Massimo Miani è netta.

Il fatto che un Paese come il nostro consenta l’affermazione di questi personaggi è la spia di un malessere diffuso, prima di tutto culturale.

Non si può parlare di semplificazione e rilancio dell’economia se si continua a dare credito a pratiche di dubbia correttezza contabile e fiscale (a questo proposito Miani ha citato la tesi, assolutamente bizzara, di poter dedurre il costo sostenuto per le «escort»).

I “falsi miti” dell’escapologia fiscale, tra cui quello citato dal Presidente Miani è soltanto uno degli esempi, sono stati analizzati e smentiti uno per uno da commercialisti esperti con il manuale “Non è tutto oro quello che luccica” - Critica ragionata ai segreti dell’escapologia fiscale.

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