Tax credit librerie 2018: agevolazioni per il settore librario

Carla Mele - Dichiarazione dei redditi

Tax credit librerie 2018: la Legge di Bilancio ha introdotto un credito di imposta per gli esercenti attività libraria. Ecco come funziona.

Tax credit librerie 2018: agevolazioni per il settore librario

Buone notizie per i commercianti esercenti attività libraria, grazie al tax credit librerie introdotto dalla Legge di Bilancio 2018.

Il credito d’imposta per le librerie, riconosciuto nel limite massimo di 20.000 euro, consentirà ai beneficiari di non pagare Imu, Tasi e Tari sui locali in cui si svolge l’attività di vendita di libri al dettaglio nonché le spese di locazione.

Un’agevolazione importante per un settore in crisi: in tutte le città italiane abbiamo assistito alla chiusura graduale delle librerie indipendenti, cioè non appartenenti ad alcun gruppo editoriale, ma anche questi ultimi hanno necessariamente dovuto ridurre i propri punti vendita sul territorio.

La Manovra di Bilancio ha suscitato riscontri positivi: Paolo Ambrosini, presidente dell’associazione librai di Confcommercio sottolinea che questo bonus “permette alle nostre aziende di respirare e di poter guardare al futuro con più ottimismo”.

Riccardo Franco Levi, presidente dell’Aie, l’Associazione italiana editori, si augura inoltre che il provvedimento rappresenti “un passo verso l’approvazione di quella legge organica sul libro e sulla lettura di cui l’Italia ha da anni profondo bisogno.

Vediamo di seguito in cosa consiste il tax credit per le librerie 2018 e chi sono i soggetti beneficiari dell’agevolazione.

Tax credit librerie 2018: un bonus a sostegno della cultura

Il settore del commercio a dettaglio dei libri ha subito una profonda crisi negli ultimi anni e i motivi sono molteplici: la scarsa propensione alla lettura, la crisi economica che ha ridimensionato le nostre abitudini d’acquisto, l’avvento di nuovi strumenti di lettura come ad esempio gli ebook.

La Legge di Bilancio 2018 è intervenuta fortemente a sostegno della cultura, introducendo un credito di imposta per le librerie, tanto maggiore se indipendenti, per le quali può arrivare fino ad un importo di 20.000 euro l’anno.

Per le librerie che risultano ricomprese in gruppi editoriali lo sconto annuo massimo sarà di 10.000 euro.

Il credito di imposta sarà parametrato agli importi pagati dagli esercenti quali Imu, Tasi e Tari con riferimento ai locali dove si svolge l’attività di vendita di libri al dettaglio, nonché a ulteriori spese di gestione, come ad esempio l’affitto del locale, anche tenendo conto dell’eventuale assenza di librerie nel territorio comunale.

Accendendo al credito quindi, il commerciante potrà beneficiare di uno sconto sui tributi locali e sulle spese di gestione: è una manovra che da respiro a chi è in sofferenza o ha sempre desiderato aprire una libreria.

La Legge di Bilancio 2018 ha stanziato 4 milioni di euro per l’anno 2018 e di 5 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2019 a copertura del credito di imposta librerie.

Tax credit librerie 2018: utilizzo in compensazione in F24

Il credito d’imposta per le librerie non concorrerà alla formazione del reddito ai fini delle imposte sui redditi e del valore della produzione ai fini dell’Irap, e sarà utilizzabile esclusivamente in compensazione per il pagamento dei tributi locali, ai sensi dell’articolo 17 del D.L.g.s. 241/97 presentando il modello F24 attraverso i servizi telematici che a breve verranno messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.

Entro 60 giorni dalla data di entrata della Legge di Bilancio 2018, con decreto del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, saranno stabilite le disposizioni applicative della misura, anche in riferimento al monitoraggio ed al rispetto dei limiti di spesa ivi previsti.

Si attendono ulteriori delucidazioni in merito a come si dovrà parametrare il credito di imposta al pagamento delle imposte locali e su come potrà essere esteso anche ad altre spese di gestione come ad esempio il canone di locazione del negozio.

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