Taglio della pressione fiscale: i commercialisti in audizione sul DEF 2023

Tommaso Gavi - Commercialisti ed esperti contabili

Il taglio della pressione fiscale per il 2023 e il 2024 è di notevole importanza. Lo ribadiscono i commercialisti nell'audizione che si è tenuta ieri, 17 aprile 2023, sul documento di economia e finanza, presso le Commissioni Bilancio Riunite di Camera e Senato

Taglio della pressione fiscale: i commercialisti in audizione sul DEF 2023

Il taglio della pressione fiscale per l’anno 2023 e per il 2024 è una misura importante per i commercialisti.

Lo ha chiarito il tesoriere del Consiglio nazionale dei commercialisti, Salvatore Regalbuto, nell’audizione di ieri 17 aprile 2023 sul documento di economia e finanza.

La riduzione della pressione fiscale dovrà essere oggetto delle politiche economiche future e i decreti attuativi della legge delega di riforma fiscale rappresentano un nodo cruciale.

Tra le richieste anche il ripristino della cessione del credito e dello sconto in fattura per i contribuenti meno abbienti.

Taglio della pressione fiscale: i commercialisti in audizione sul DEF 2023

Il taglio del cuneo fiscale è una misura cruciale per i commercialisti.

A renderlo noto sono i professionisti, nel comunicato stampa diffuso il 17 aprile 2023, che richiama l’intervento nel corso dell’audizione parlamentare sul documento di economia e finanza per il 2023, che si è svolta ieri in seduta congiunta presso le Commissioni programmazione economica e Bilancio di Camera e Senato.

CNDCEC - Documento presentato nell’audizione presso le Commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato del 17 aprile 2023
Audizioni preliminari all’esame del Documento di economia e finanza per il 2023.

A riguardo il tesoriere del Consiglio nazionale dei commercialisti, Salvatore Regalbuto, ha spiegato quanto di seguito riportato:

“Sappiamo che l’attuale situazione economica non consente molti margini di manovra. In questo quadro riteniamo importante l’ulteriore taglio del cuneo fiscale a favore dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi di oltre 3 miliardi di euro previsto per l’anno in corso e l’allocazione di ulteriori risorse al Fondo per la riduzione della pressione fiscale nel 2024 pari a oltre 4 miliardi di euro che saranno destinati alla riduzione della tassazione delle famiglie.”

Regalbuto ha inoltre fornito dei dati a sostegno della necessità di intervenire con azioni concrete:

“la pressione fiscale del 2022 ha raggiunto il livello record del 43,5 per cento nominale, dato che si accentua ulteriormente se si considera l’ammontare stimato dell’economia non osservata. Tale tendenza deve essere oggetto delle future politiche economiche volte a ridurne per quanto possibile l’incidenza.”

I decreto attuativi della legge delega dovranno rappresentare un punto di svolta per famiglie e imprese, come messo in evidenza dall’associazione di categoria.

Specifici interventi devono essere messi in campo per ciascuna categoria:

“Per le famiglie attraverso una rimodulazione dell’IRPEF che passi anche attraverso risorse liberate dalla revisione delle tax expenditures. Per le imprese attraverso una semplificazione e una razionalizzazione del prelievo che premi assunzioni, innovazione e investimenti.”

Tali interventi sono propedeutici all’aumento della produttività e della competitività delle imprese, per permettere la riduzione della pressione fiscale e l’attrattività del sistema economico italiano.

Il tesoriere del Consiglio nazionale dei commercialisti ha infine suggerito un intervento in tema di agevolazioni edilizie:

“pare ragionevole ipotizzare un utilizzo ulteriore delle risorse del PNRR per una riproposizione dello strumento della cessione del credito e dello sconto in fattura mirata alla riqualificazione degli edifici scarsamente performanti sotto il profilo dell’efficienza energetica e a beneficio delle fasce di contribuenti meno abbienti.”

Questo sito contribuisce all'audience di Logo Evolution adv Network