Taglio cuneo fiscale, la priorità per i lettori? Gli incapienti, esclusi insieme ai pensionati

Rosy D’Elia - Irpef

Taglio cuneo fiscale, la priorità per i lettori di Informazione Fiscale? Gli incapienti, che restano esclusi, insieme ai pensionati, dal piano di riduzione messo a punto dal governo. Nel complesso, però, i nuovi bonus Irpef risultano in linea con le aspettative. A fine gennaio decreto ad hoc, intanto il Ministero dell'Economia e delle Finanze già parla di aumenti in busta paga per 16 milioni di lavoratori da luglio.

Taglio cuneo fiscale, la priorità per i lettori? Gli incapienti, esclusi insieme ai pensionati

Taglio cuneo fiscale, la priorità è includere gli incapienti. È questa l’opzione che, singolarmente, mette d’accordo la percentuale più ampia di lettori che hanno partecipato al sondaggio, condotto da Informazione Fiscale, sulla migliore strategia per utilizzare i 3 miliardi di euro previsti dalla Legge di Bilancio.

Ma sono proprio gli incapienti, insieme ai pensionati, a restare fuori dal piano della riduzione del cuneo fiscale messo a punto dal governo nell’incontro con i sindacati.

Per avere la certezza di come avverrà il taglio, bisognerà ancora attendere un apposito decreto in arrivo tra fine gennaio e inizio febbraio.

Ma, intanto, nella nota del Ministero dell’Economia e delle Finanze, pubblicata il 17 gennaio 2020, si parla di aumenti in busta paga a partire da luglio per 16 milioni di persone, un numero che non include chi ha un reddito che resta al di sotto degli 8.174 e chi è in pensione.

Taglio cuneo fiscale, i lettori concordano con il piano degli aumenti in busta paga

La Legge di Bilancio 2020 ha istituto un Fondo per la riduzione del carico fiscale sui lavoratori dipendenti: 3 miliardi di euro sono le risorse a disposizione per l’anno 2020 e 5 miliardi a decorrere dal 2021.

Si tratta di una misura che ha una lunga gestazione. La formazione di governo ha posto l’accento sulla riduzione del carico delle imposte fin dalla prima occasione utile, la Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza di ottobre 2019.

La novità ha fatto poi il suo ingresso nel testo della Manovra pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 27 dicembre 2019, ma manca un ultimo passaggio perché assuma una forma concreta: “con appositi provvedimenti normativi [...] si provvede a dare attuazione agli interventi ivi previsti”, come sottolinea l’articolo 1, comma 7.

Come si legge nella notizia pubblicata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze il 17 gennaio 2020, al termine dell’incontro tra governo e sindacati, anche l’ultimo passo per mettere a punto il taglio del cuneo fiscale è quasi compiuto:

“A partire dal primo luglio 2020, il Bonus Irpef salirà così fino ad un massimo di 100 euro netti al mese e verrà corrisposto fino ad un reddito annuo complessivo pari a 40.000 euro, con un allargamento della platea dei percettori, che passa da 11,7 a 16 milioni di lavoratori”.

In altre parole, il vecchio bonus Renzi cambia come segue:

RedditoBonus
Fino a 28.000 euro 100 euro
Da 28.001 euro a 35.000 euro 80 euro
Da 35.001 euro a 40.000 euro Da 80 a 0 euro

Tra le tante e diverse ipotesi considerate negli ultimi mesi, dunque, prevale la messa a punto di un meccanismo decrescente che favorisce chi già percepiva il bonus Renzi e amplia la platea includendo altri 4,3 milioni di lavoratori dipendenti.

Una scelta che mette in pratica tre delle opzioni che erano già emerse dalla discussione sul tema:

  • aumento del bonus Renzi da 80 a 100 euro per chi già lo percepisce, indicato come priorità assoluta dal 17% dei lettori di Informazione Fiscale che hanno partecipato al sondaggio condotto dalla redazione per individuare la formula migliore per la riduzione del cuneo fiscale;
  • estensione della platea dei beneficiari anche a chi percepisce un reddito fino a 35.000 euro, indicata dal 21%.
  • estensione della platea dei beneficiari fino a 40.000 euro con un meccanismo decrescente, indicata dal 21%;

Per il lettore Carlo G. con il taglio del cuneo fiscale si mette a rischio il futuro, ma in ogni caso la via intrapresa dal governo è l’unica percorribile.

“Se la riduzione del cuneo fiscale deve favorire i lavoratori mettendogli più soldi in tasca (a scapito di una minore pensione futura… non nascondiamocelo) la formula corretta è a mio avviso di allargare il più possibile la platea interessata con un meccanismo decrescente che aiuta maggiormente che ne ha più bisogno”.

Taglio cuneo fiscale, la priorità per i lettori? Gli incapienti, che restano esclusi con i pensionati

La fetta più ampia di lettori, però, individua un’altra priorità: dai nuovi bonus restano esclusi gli incapienti, coloro che percepiscono redditi entro il limite di 8.174 euro. Ed è proprio questa la fascia di cittadini su cui sarebbe prioritario agire per molti partecipanti all’indagine.

Il 28% concorda sulla “necessità di sostenere chi ne ha più bisogno”, se ci sono risorse a disposizione, come sottolinea Giustino Z.

Ci sarà tempo di benefici anche per loro, secondo le ultime anticipazioni, ma a questo punto è chiaro che l’occasione giusta non è il taglio del cuneo fiscale.

E ancora, tra i lettori, c’è un altro 13% di lettori che si divide tra l’introduzione di un superbonus vacanze, di cui si era parlato nei mesi scorsi (5%), e la necessità di spostare l’attenzione su altri fronti rispetto alle proposte.

La maggior parte dell’8% che non sceglie nessuna delle opzioni previste per la riduzione del cuneo fiscale pone l’accento sull’altra grande categoria esclusa dai nuovi bonus Irpef: i pensionati.

Sul fronte degli esclusi, la posizione di Francesco P. è emblematica:

“Approvo l’inserimento anche dei redditi al di sotto degli 8.174 € ed analogo provvedimento dovrebbe essere esteso anche alle pensioni al di sotto di un certo limite - 30 / 35.000 €”.

La sua strategia per ottenere le risorse necessarie:

“Parte dei fondi potrebbe essere recuperato con una aliquota aggiuntiva per i redditi e le pensioni al di sopra dei 150.000 € oltre che da un aumento della tassazione sulle eredità oltre un certo livello”.

Non mancano, poi, le bocciature nette. Antonello M. usa una metafora e definisce le novità come “piccole aspirine insignificanti”.

Allo stesso modo si esprime negativamente Walter P.:

“Sono misure sbagliate e discriminatorie. La soluzione corretta è quella di agire sulle aliquote irpef e semplificazione/rimodulazione delle detrazioni fiscali”

La risposta a chi guarda oltre il taglio del cuneo fiscale arriva direttamente dal ministro Roberto Gualtieri che, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi con i sindacati, ha commentato con queste parole:

“È il primo tassello di una più ampia riforma fiscale con cui il governo vuole sostenere lavoro e crescita in una logica di equità”.

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