Rinnovata per altri 5 anni la convenzione per la gestione dello SPID. Sicurezza e innovazione al centro del progetto, ma non si chiude alla possibilità che il servizio diventi a pagamento per tutti

Lo SPID è salvo almeno per altri 5 anni, ma lo scenario di un servizio a pagamento per tutti è sempre più concreto.
L’AgID, il Dipartimento per la Trasformazione Digitale e i diversi soggetti Gestori hanno rinnovato la convenzione per la gestione del Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) per altri 5 anni.
L’accordo pone al centro l’obiettivo di rafforzare ulteriormente la sicurezza, la maggiore critica mossa dai sostenitori della CIE come principale strumento di identità digitale.
Dall’altro lato i gestori hanno ricevuto conferma della possibilità di far pagare agli utenti il servizio offerto. Alcuni già lo fanno e presto altri potrebbero fare lo stesso.
Lo SPID sarà attivo per altri 5 anni ma rischia di diventare a pagamento per tutti
Il 7 ottobre l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID), il Dipartimento per la Trasformazione Digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e i diversi soggetti gestori dei servizi di identità digitale hanno raggiunto l’accordo per il rinnovo della convenzione per la gestione dello SPID.
Lo ha annunciato Assocertificatori con un comunicato stampa pubblicato sul sito, in cui precisa che la nuova intesa estende la validità della convenzione per almeno altri 5 anni.
Lo SPID, dunque, potrà essere utilizzato da cittadini e cittadine per accedere ai servizi della pubblica amministrazione e come strumento di identità digitale anche nei prossimi anni.
Da tempo, infatti, si discute di un possibile abbandono dello SPID in favore della CIE, la carta di identità digitale, ritenuta più sicura e rispettosa degli standard richiesti dall’Europa in materia di identità digitale. L’obiettivo finale è anche quello di arrivare a una ID unica, per superare il modello frammentato previsto attualmente.
Il destino dell’ID utilizzata ad oggi da più di 41 milioni di cittadini è quello di uno spegnimento progressivo, come evidenziato lo scorso luglio dal Sottosegretario Alessio Butti, ma nel frattempo il nuovo accordo pone al centro sicurezza e innovazione. Il rinnovo della convenzione ha come obiettivo, infatti, anche l’ulteriore rafforzamento della sicurezza del sistema SPID.
In tal senso, le Parti hanno concordato l’istituzione di un tavolo di lavoro permanente, dedicato all’individuazione di misure di miglioramento continuo.
Parallelamente, AgID e il Dipartimento renderanno disponibili strumenti per consentire ai cittadini di verificare in modo semplice e sicuro gli SPID attivi associati al proprio codice fiscale. Proprio quest’ultimo infatti è uno degli aspetti più critici del sistema, diventato troppo vulnerabile ai furti di identità.
Verso lo SPID a pagamento
I numeri forniti nel comunicato di Assocertificatori mostrano la capillarità raggiunta dallo SPID nella quotidianità di cittadini e cittadine. Sono oltre 41 milioni le persone che hanno scelto di dotarsene, realizzando più di 1,2 miliardi di autenticazioni nel 2024 per accedere ai servizi digitali della Pubblica Amministrazione e delle imprese private.
Da tempo però i soggetti gestori lamentano costi non indifferenti per mantenere operativo e ai massimi standard il servizio. E se da una parte sono stati annunciati contributi statali a sostegno degli investimenti effettuati, dall’altro in molti hanno già dichiarato l’intenzione di rendere il servizio a pagamento per gli utenti o lo hanno già fatto (una possibilità comunque già prevista dalla vecchia convenzione ma finora mai messa in pratica).
In questa ottica, con il rinnovo della convenzione i gestori hanno ricevuto conferma della possibilità di introdurre “una valorizzazione economica della base utenti secondo logiche di mercato”. Il che significa che possono decidere liberamente di rendere lo SPID un servizio a pagamento per cittadini e cittadine.
Sarà il tempo a stabilire chi e quando ma sta di fatto che uno SPID a pagamento contribuirà a spingere gli utenti verso la gratuita CIE.
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