L’addio allo SPID è ufficiale. Il Governo punta sull’Identità digitale pubblica

Alessio Mauro - Leggi e prassi

Addio progressivo allo SPID confermato dal Governo per voce del Sottosegretario Butti. Si punta sulla CIE, l'Identità digitale pubblica

L'addio allo SPID è ufficiale. Il Governo punta sull'Identità digitale pubblica

SPID verso l’addio, e questa volta non si tratta di anticipazioni ma di una notizia confermata dal Sottosegretario del Governo con delega all’innovazione Alessio Butti.

Nell’ambito dell’indagine conoscitiva in materia di semplificazione e digitalizzazione delle procedure amministrative nei rapporti tra cittadino e pubblica amministrazione, è stato affrontato il tema del progressivo switch off dello SPID, l’identità digitale privata che, a detta del Sottosegretario, ha dimostrato diverse criticità in materia di sicurezza.

È questo uno dei motivi alla base del piano di progressivo spegnimento delle credenziali SPID. Si punta sulla CIE, l’Identità digitale pubblica.

SPID addio, stop progressivo all’Identità digitale privata

È la vulnerabilità di SPID uno dei motivi alla base della scelta del Governo di prevedere uno spegnimento progressivo dell’Identità digitale rilasciata dai privati che, dal periodo Covid in poi, è diventata centrale per tutti i cittadini che intendono interfacciarsi con i servizi pubblici online.

Numerosi i casi di truffe e irregolarità emersi nell’ultimo periodo, ad ultimo in relazione agli stipendi dei dipendenti pubblici, che hanno rimesso in discussione la rilevanza dello SPID e la sua affidabilità.

Il destino dell’ID utilizzata ad oggi da più di 30 milioni di cittadini è quindi chiaro e, come evidenziato dal Sottosegretario Alessio Butti nel corso dell’audizione del 3 luglio 2025, si va verso uno spegnimento progressivo.

L’addio allo SPID non sarà quindi immediato e sarà per fasi. Lo switch off sarà concordato con i privati, assicura Butti, e nel frattempo si lavorerà al perfezionamento dello strumento di modo da renderlo meno vulnerabile e più sicuro.

Il Governo punta sulla CIE, l’ID di Stato

Lo stop allo SPID punta a favorire l’uso della CIE, la carta d’identità elettronica che rispetta a pieno gli standard richiesti dall’Europa in materia di Identità digitale.

L’obiettivo è arrivare a una ID unica, che superi il modello frammentato previsto ad oggi. La CIE, a differenza dello SPID, è certificata dallo Stato, è “la più sicura in assoluto”, essendo di livello 3, e rispetta quindi gli standard richiesti dal regolamento eIDAS che disciplina l’identificazione elettronica e i servizi fiduciari per le transazioni elettroniche in Europa.

Il Governo ha puntato molto sulla CIE, ha sottolineato il Sottosegretario Butti, e sulla questione dei problemi e dei ritardi per il rilascio del documento, “stiamo liofilizzando i tempi”.

Il passaggio graduale dallo SPID alla CIE per tutti sarà accompagnato quindi anche dalla riduzione delle tempistiche per l’ottenimento dell’ID di Stato, che nel giro dei prossimi anni rappresenterà la “chiave unica” per l’accesso ai servizi pubblici online.

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