Cartelle, rottamazione tasse locali a rischio? La sentenza della Consulta n. 51/2019

Alessio Mauro - Imposte

Cartelle, rottamazione a rischio per le tasse locali? La sentenza n. 51/2019 della Consulta apre il caso della possibile illegittimità dell'estensione dello stralcio dei debiti anche ai tributi dovuti agli Enti Locali che hanno affidato la riscossione a società staccate da Equitalia.

Cartelle, rottamazione tasse locali a rischio? La sentenza della Consulta n. 51/2019

Rottamazione cartelle a rischio per le tasse locali? La Consulta, con la sentenza n. 51/2019, apre il caso del possibile ritorno in vita di milioni di cartelle esattoriali.

La pronuncia della Corte Costituzionale non riguarda nello specifico la rottamazione delle cartelle, ma l’applicazione delle regole sulle comunicazioni da parte degli agenti della riscossione dell’inesigibilità delle cartelle, i cui termini sono stati oggetto di modifica ad opera del Decreto Legge n. 119/2018.

Sebbene la sentenza n. 51/2019 non riguardi direttamente la rottamazione delle cartelle, viene stabilito un principio fondamentale: le società private scorporate da Equitalia (ora Agenzia delle Entrate Riscossione), non rientrano tra gli agenti della riscossione a cui si riferisce la normativa.

Un principio che tuttavia non dovrebbe compromettere la rottamazione delle cartelle, quella attuale e tutte le varie sanatorie che si sono susseguite negli anni.

Secondo quanto riportato dal Sole24Ore, la differenza tra società private della riscossione e l’Agente “pubblico” non si applicherebbe anche alla rottamazione delle cartelle. In tal caso domina il profilo oggettivo su quello soggettivo.

Cartelle, rottamazione tasse locali a rischio? La sentenza della Consulta n. 51/2019

A far scoppiare il caso della possibile illegittimità dell’estensione della rottamazione a molte delle cartelle relative a tasse locali è stata la SOGET, società privata che da Nord a Sud gestisce la riscossione dei tributi di oltre 300 Comuni.

La sentenza della Consulta, arrivata a seguito della questione di legittimità sollevata dalla Corte dei Conti, ha in pratica bloccato l’estensione a queste società del meccanismo dello “scalare inverso” relativo alla comunicazione delle cartelle impossibili da riscuotere.

Quello che la Corte Costituzionale ha stabilito è che le società scorporate da Equitalia, ora AdER, non possono essere annoverate tra gli agenti della riscossione e che pertanto il rinvio del termine per la comunicazione delle cartelle inesigibili non si applica alle cartelle per la cui riscossione sono impegnate società private.

Una distinzione che, se estesa a tutte le norme che si riferiscono agli agenti della riscossione, potrebbe compromettere l’attuale e le precedenti rottamazioni di cartelle. A sollevare il problema è il Sole24Ore, riferendosi a tutte le cartelle iscritte a ruolo fino al 2006 aventi ad oggetto tasse locali come ICI, TARSU e multe.

Rottamazione tasse locali, prevale il profilo oggettivo

Una possibile estensione del principio stabilito dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 51/2019 avrebbe effetti deleteri.

Un rischio che, al momento, sembrerebbe scongiurato. Sul fronte delle norme relative allo stralcio di cartelle aventi ad oggetto tributi locali, così come alle diverse rottamazioni intervenute negli ultimi anni, predominerebbe il profilo oggettivo su quello soggettivo.

La procedura seguita sia dall’agente pubblico della riscossione che dalle società private è la stessa ed è la riscossione a mezzo ruolo a “salvare” milioni di contribuenti da un possibile ritorno delle cartelle già stralciate e quelle oggetto di rottamazione.

Una sottigliezza che, tuttavia, non allontana i rischi dell’ormai perenne incertezza del diritto, soprattutto quando si parla di rottamazioni, stralcio e “condoni” di debiti di natura fiscale.

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