Record minimo dello stock di decreti attuativi, ma dal bonus cultura alla ricarica della carta spesa restano un freno

Rosy D’Elia - Fisco

Lo stock di decreti attuativi da adottare è ai minimi storici con 416 documenti da firmare. Questi i dati che arrivano dal dipartimento per il programma di Governo, ma i provvedimenti continuano ad essere un freno: dal bonus cultura per i giovani alla ricarica della carta spesa

Record minimo dello stock di decreti attuativi, ma dal bonus cultura alla ricarica della carta spesa restano un freno

Riduzione record dello stock di decreti attuativi pendenti che arriva a quota 416: questa la notizia che arriva, venerdì 24 novembre, dal Dipartimento per il programma di Governo.

Ma dal bonus cultura per i giovani alla ricarica della carta spesa, la firma dei provvedimenti che rendono concrete le agevolazioni, e le misure di diversa natura, continuano ad essere un freno.

E mentre si definisce il pacchetto di novità della Legge di Bilancio 2024, manca ancora circa un terzo del percorso per arrivare alla completa attuazione della Manovra dello scorso anno.

Dal bonus cultura alla ricarica della carta spesa mancano i decreti attuativi, ma lo stock si è ridotto

Sulle scrivanie di Ministeri e altri enti istituzionali ci sono 416 documenti da redigere e firmare per dare concretezza alle novità introdotte sul piano normativo. Un esempio su tutti è proprio il decreto del Ministero dell’Imprese e del Made in Italy che sbloccherà il bonus benzina, o trasporti, per i beneficiari della carta dedicata a te.

Vuol dire che centinaia di misure, pur essendo state approvate, non hanno mai visto la luce. Eppure si tratta del valore più basso mai raggiunto negli ultimi dieci anni.

“Record positivo per il Governo in carica che, dalla data del suo insediamento, ha ridotto a quota 416 lo stock dei provvedimenti attuativi da adottare, portandolo così al minimo storico* dal 2013, ossia da quando è in uso l’attuale metodologia di rilevazione”.

Si legge nella notizia del 24 novembre 2023.

Il Dipartimento ha messo a confronto gli stock “fotografati” al tredicesimo mese di attività degli Esecutivi che si sono succeduti, fa eccezione il Governo Letta che ha avuto una durata inferiore a 13 mesi (10 mesi).

Il problema della mole di decreti attuativi da approvare, tra misure ereditate e misure introdotte, ha accomunato tutti gli ultimi Governi.

L’Esecutivo Draghi per affrontare la questione aveva previsto un nuovo metodo operativo ma, complice anche la produzione normativa legata all’emergenza Covid, non erano stati registrati particolari progressi.

Lo stock di decreti attuativi si riduce, ma dal bonus cultura alla ricarica della carta spesa i tempi restano lunghi

La necessità di adottare i decreti attuativi sorge con la produzione normativa non autoapplicativa, ovvero la norma introduce bonus, agevolazioni e misure di diversa natura ma affida a enti o Ministeri specifici il compito di delineare regole e istruzioni per poterle rendere accessibili o applicabili.

Se da un lato questa modalità ha il merito di chiamare in causa gli enti competenti per materia per stabilire le procedure e le regole sul piano operativo, dall’altro incontra la difficoltà dei tempi burocratici che, in alcuni casi, diluiscono fortemente l’efficacia delle novità introdotte.

Un esempio su tutti è quello del bonus occhiali: messo in campo con la Legge di Bilancio 2021 per far fronte alle difficoltà economiche delle famiglie legate alla pandemia, è diventato operativo solo a maggio 2023.

E anche con il minimo storico segnalato dal Dipartimento per il Programma di Governo la questione dei tempi non è risolta. Tutt’altro.

Entro la scadenza del 30 ottobre si attendevano i dettagli sulla ricarica di circa 80 euro che i beneficiari della carta spesa, ribattezzata dedicata a te, dovranno ricevere per l’acquisto della benzina o dell’abbonamento ai mezzi pubblici. Dopo un mese circa ancora non c’è traccia.

E il ritardo quasi non stupisce per i tempi a cui si è abituati: risale, ad esempio, al 2 marzo scorso la data ultima per definire “termini e modalità di concessione e di utilizzo della Carta della cultura Giovani e della Carta del merito”.

L’agevolazione è stata messa in campo dalla Legge di Bilancio dello scorso anno, che dopo 11 mesi è ben lontana dall’essere pienamente attuata: 73 decreti attuativi sono stati adottati, ma 39 restano ancora in stand by.

Nel monitoraggio effettuato da Informazione Fiscale a maggio 2023 sulla base dei dati del Dipartimento per il Programma di Governo, emergeva una riduzione dei provvedimenti necessari per dare il via libera a bonus, agevolazioni e altre misure presenti nella Manovra, ma una maggiore lentezza nell’avanzamento dei lavori.

Il record minimo di provvedimenti attuativi in stand by è senza dubbio un buon risultato che deriva dall’attività di riduzione dell’arretrato e dal ricorso sempre più frequente a norme autoapplicative, come sottolinea il Dipartimento.

Ma, sul piano concreto, non rappresenta una inversione di tendenza sui tempi di attesa previsti per l’accesso alle misure messe in campo: agevolazioni e strumenti restano per mesi in un limbo, come dimostrano l’iter di attuazione della carta cultura giovani e della ricarica della carta spesa.

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