Opzione Donna: si lavora alla revisione, ipotesi eliminazione del riferimento al numero di figli

Francesco Rodorigo - Pensioni

Si sta lavorando alla revisione di Opzione Donna, la forma di pensione anticipata rivolta ad alcune categorie di lavoratrici. Come dichiarato dalla Ministra Calderone, il MEF sta valutando i costi di eventuali modifiche. Tra le ipotesi l'eliminazione del riferimento al numero di figli per determinare l'età pensionabile

Opzione Donna: si lavora alla revisione, ipotesi eliminazione del riferimento al numero di figli

Per Opzione Donna l’obiettivo è quello di abbassare l’età pensionabile di un anno.

Una delle ipotesi avanzate, poi, prevede l’eliminazione del riferimento al numero di figli, in base al quale può essere concesso uno sconto di massimo due anni sul requisito anagrafico.

Come dichiarato dalla Ministra del Lavoro, Marina Calderone, si sta lavorando per intervenire sulla norma introdotta dalla Legge di Bilancio 2023, la quale ha ristretto di molto la platea di possibili beneficiarie della misura.

Il Ministero dell’Economia sarebbe al lavoro per determinare i costi di eventuali modifiche.

Ad ogni modo, come riportato dall’INPS è già possibile fare domanda di accesso al trattamento, tramite il sito istituzionale, Patronati o contact center.

Opzione Donna: si lavora alla revisione, ipotesi eliminazione del riferimento al numero di figli

Si è aperta da poco la finestra temporale per la presentazione delle domande di accesso a Opzione Donna, la forma di pensione anticipata dedicata ad alcune specifiche categorie di lavoratrici, ma già si lavora alle possibili modifiche alla norma.

La Legge di Bilancio 2023, infatti, ha riscritto la disciplina della misura, modificandola profondamente rispetto a quella in vigore negli anni passati. Nello specifico è stata ristretta notevolmente la platea di possibili beneficiarie, con l’imposizione di requisiti più stringenti, una soluzione per cui da più parti si spinge verso una sua rivisitazione.

Come riportato da ANSA, la Ministra del Lavoro, Marina Calderone, ha dichiarato a margine della cerimonia tenuta al Quirinale per l’8 marzo, che si sta lavorando alla revisione di alcune parti del testo.

“Stiamo lavorando, il ministero ha fatto più proiezioni, le ha già mandate anche al MEF in modo che sia possibile determinare i costi delle eventuali modifiche.

Sono in attesa, spero di avere risposte a breve, per fare in modo che alcune parti della norma inserita in manovra possano essere risistemate.”

Alcune modifiche sarebbero dunque già in cantiere e si attendono le valutazioni del Ministero dell’Economia in relazione alla spesa da sostenere.

Già il Sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, in occasione dell’ultimo tavolo tecnico sulle pensioni aveva aperto ad una possibile revisione per allentare i vincoli introdotti dalla Manovra, ma comunque sottolineando il bisogno di tener conto delle risorse finanziarie a disposizione.

Si lavora, quindi, all’obiettivo di abbassare l’età pensionabile a 59 anni per tutte le lavoratrici e ad un altro dei criteri più discussi, cioè il riferimento al numero di figli per determinare uno sconto di massimo due anni sul requisito anagrafico.

La norma inserita nella Legge di Bilancio, infatti prevede che le lavoratrici possano andare in pensione con 60 anni d’età e 35 di contributi. L’età pensionabile, poi, si riduce di un anno nel caso abbiano un figlio, o di due anni in caso di due o più figli.

Quella di eliminare del tutto questo riferimentoè una delle ipotesi” sottolinea la Ministra, evidenziando anche come potrebbe essere utile unificare l’età di uscita per le lavoratrici dipendenti e autonome.

Opzione Donna: come presentare la domanda per la pensione anticipata

Intanto, come annunciato dall’INPS tramite il messaggio n. 467 del 1° febbraio e la circolare n. 25 del 6 marzo 2023, è aperta la procedura di domanda per accedere a Opzione Donna, per le lavoratrici in possesso dei requisiti individuati dalla Legge di Bilancio 2023.

Oltre a quelli relativi all’età anagrafica e contributiva, queste devono anche rispettare uno dei seguenti criteri:

  • licenziate o dipendenti in aziende con tavolo di crisi aperto presso il Ministero;
  • persone con disabilità pari o oltre il 74 per cento;
  • assistenti, da almeno 6 mesi, persone disabili conviventi, con disabilità in situazione di gravità in base alla legge 104 del 1992.

Tutti i requisiti di accesso devono essere stati maturati entro il 31 dicembre 2022.

La domanda si trasmette dal sito dell’INPS, accedendo al servizioPensione anticipata Opzione donna - Domanda” dopo aver effettuato l’accesso tramite credenziali SPID, CIE o CNS.

In alternativa, è possibile inviare la richiesta usufruendo dei servizi offerti dagli enti di Patronato oppure tramite il contact center, contattando i numeri:

  • 803164, gratuito da rete fissa;
  • 06164164, da rete mobile a pagamento in base alla tariffa applicata dai diversi gestori.

In fase di domanda poi è necessario allegare tutta la documentazione richiesta per verificare il possesso dei requisiti previsti dalla normativa.

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