Registratori e POS collegati dal 2026: scontrini e pagamenti elettronici viaggiano insieme

Dal 1° gennaio 2026 entra in vigore l'obbligo di collegare registratori di cassa e POS: i dati di scontrini e pagamenti elettronici diventano inseparabili. Sanzioni per chi non si adegua

Registratori e POS collegati dal 2026: scontrini e pagamenti elettronici viaggiano insieme

Dal 2026 i POS e i registratori posizionati sulla cassa di negozi, ristoranti e bar dovranno essere collegati: l’obbligo previsto dalla scorsa Legge di Bilancio, insieme alle sanzioni, entrerà in vigore dal 1° gennaio.

I dati degli scontrini e dei pagamenti elettronici diventano inseparabili e gli strumenti, fisici o digitali, utilizzati dagli esercenti dovranno dialogare tra loro.

Registratori e POS collegati dal 2026: scontrini e pagamenti elettronici viaggiano insieme

L’ultima Manovra approvata ha messo in campo questa novità per potenziare i controlli, ma agli esercenti è stato concesso un anno di tempo per adeguarsi alla regola messa nero su bianco nell’articolo 2 del decreto legislativo n. 147 del 2015, al comma 3.

“Lo strumento hardware o software mediante il quale sono accettati i pagamenti elettronici è sempre collegato allo strumento mediante il quale sono registrati e memorizzati, in modo puntuale, e trasmessi, in forma aggregata, i dati dei corrispettivi nonché i dati dei pagamenti elettronici giornalieri.”

Il sistema dovrà raccogliere le informazioni minime di tutte le transazioni elettroniche, escluse quelle relative all’identità del cliente, e trasmettere all’Agenzia delle Entrate l’importo complessivo dei pagamenti giornalieri.

In linea con quanto previsto dalla normativa, quindi, si dovrà stabilire un contatto tra i POS e i Registratori Telematici, o comunque gli strumenti utilizzati per la memorizzazione e la trasmissione dei corrispettivi.

Registratori e POS connessi dal 2026: le sanzioni previste per scontrini e pagamenti elettronici

Accanto alla nuova regola da rispettare, dal prossimo anno entrerà in vigore anche un sistema sanzionatorio per chi non risulta in regola.

Il rischio per chi non crea il canale di comunicazione tra POS e registratori è una multa che va da 1.000 a 4.000 euro. Lo stesso importo previsto per la mancata installazione degli strumenti utili all’emissione dello scontrino.

In caso di inadempienza rispetto all’invio dei dati sui pagamenti elettronici, invece, si applicherà una sanzione di 100 euro, fino a un massimo di 1.000 euro per ciascun trimestre, già prevista in caso di mancata o tardiva trasmissione dei corrispettivi giornalieri ma anche di invio di informazioni incomplete o non veritiere.

Si applicano, inoltre, anche le sanzioni accessorie in materia di imposte dirette ed imposta sul valore aggiunto che possono portare alla sospensione della licenza o dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività.

Con questa strategia, si punta a far emergere eventuali discrepanze tra incassi e scontrini emessi con un guadagno in termini di maggiori entrate per lo Stato stimato in 50 milioni nell’anno di debutto dell’obbligo.

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