Ravvedimento e regolarizzazione violazioni formali in scadenza il 31 marzo: proroga in cantiere

Rosy D’Elia - Dichiarazioni e adempimenti

Ravvedimento speciale e regolarizzazione delle violazioni formali in scadenza il 31 marzo: si fa largo l'ipotesi di una proroga per i termini della tregua fiscale e anche dell'introduzione di una nuova sanatoria. Secondo le ultime anticipazioni, le novità dovrebbero arrivare in Consiglio dei Ministri il 28 marzo

Ravvedimento e regolarizzazione violazioni formali in scadenza il 31 marzo: proroga in cantiere

Si avvicina la prima importante data di scadenza della tregua fiscale, entro il 31 marzo è possibile beneficiare del ravvedimento speciale e della regolarizzazione delle violazioni formali.

Ma a poco più di una settimana dalla data stabilita dalla Legge di Bilancio 2023, si fa largo l’ipotesi di una proroga, non solo per questi due termini, e dell’introduzione di una nuova sanatoria.

Le anticipazioni arrivano dal quotidiano Il Sole 24 Ore. Le novità dovrebbero trovare spazio in un nuovo decreto legato all’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza su cui il Consiglio dei Ministri darebbe il via libera martedì 28 marzo.

Proroga in arrivo per ravvedimento e regolarizzazione violazioni formali in scadenza il 31 marzo

Il calendario della tregua fiscale è un dedalo di date di scadenza, vicinissimo è il 31 marzo che segna il termine ultimo per procedere in due direzioni:

  • la regolarizzazione delle violazioni formali commesse fino al 31 ottobre 2022, per cui è necessario effettuare il versamento di 200 euro per ciascun periodo d’imposta, o della prima rata di 100 euro, e poi rimuovere omissioni o irregolarità entro il 31 marzo 2024;
  • il ravvedimento speciale delle violazioni tributarie che permette di beneficiare di un pagamento della sanzione ridotta a un diciottesimo del minimo versando la prima o unica rata entro il 31 marzo 2023. È prevista anche la possibilità di rateizzare il pagamento in 8 rate trimestrali di pari importo, applicando una maggiorazione di interessi al 2 per cento annuo con i pagamenti entro il:
    • 30 giugno;
    • 30 settembre;
    • 20 dicembre;
    • 31 marzo.

Ed è proprio su questi due fronti che si fa largo l’ipotesi di una proroga per accedere ai benefici previsti dalla Legge di Bilancio 2023.

Stando alle ultime anticipazioni, il calendario delle scadenze potrebbe cambiare come segue:

  • per la regolarizzazione delle violazioni formali si pensa a uno slittamento al 30 settembre o 31 ottobre 2023, di conseguenza la seconda rata e la scadenza per la rimozione di errori e omissioni dovrebbe passare allo stesso giorno del 2024;
  • per il ravvedimento speciale delle violazioni tributarie, invece, la data più probabile è il 30 settembre. Di conseguenza dovrebbe, poi, cambiare anche la tabella di marcia del pagamento rateale.

Non stupisce la necessità e la volontà di allungare i tempi, se si pensa che solo il 20 marzo è arrivata una nuova circolare dall’Agenzia delle entrate per chiarire nel dettaglio il perimetro di applicazione delle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2023, segno che c’è ancora bisogno di sciogliere alcuni nodi.

Tregua fiscale: proroga in arrivo per ravvedimento e regolarizzazione violazioni formali e nuova sanatoria

A riscrivere i tempi di accesso alla tregua fiscale dovrebbe essere un nuovo decreto PNRR atteso nel Consiglio dei Ministri previsto per il 28 marzo, ma non ancora ufficialmente convocato dal Governo.

La proroga in cantiere non riguarderebbe solo le date di scadenza più prossime, ma andrebbe a toccare anche termini più lontani nel tempo, in particolare:

  • le definizioni delle controversie tributarie, a cui si accede presentando un’apposita domanda entro il 30 giugno e procedendo con i primi pagamenti;
  • la conciliazione agevolata delle controversie tributarie, che consiste nelle possibilità di stipulare un accordo conciliativo entro il 30 giugno 2023 di beneficiare della riduzione delle sanzioni a un diciottesimo del minimo;
  • la rinuncia agevolata delle liti pendenti in Cassazione, che prevede lo stesso beneficio sulle sanzioni, con la rinuncia entro il 30 giugno 2023 al ricorso principale o incidentale.

Anche questa tripla scadenza estiva passerebbe in autunno, al 30 settembre 2023.

Infine nel pacchetto di revisione della tregua fiscale si fa spazio anche una nuova sanatoria che dovrebbe riguardare gli atti di contestazione delle sanzioni, benefici e tempi sono ancora da definire.

D’altronde siamo ancora nel campo delle ipotesi, ma almeno per quanto riguarda la proroga del ravvedimento speciale e della regolarizzazione delle violazioni formali il tempo stringe.

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