Controlli su fatture e scontrini: scadenza 29 luglio per chi ha ricevuto le PEC delle Entrate

Alessio Mauro - Dichiarazione IVA

Chi ha ricevuto un PEC dall'Agenzia delle Entrate con l'invito a presentare la dichiarazione IVA in seguito a controlli su fatture e scontrini deve tenere d'occhio la scadenza del 29 luglio

Controlli su fatture e scontrini: scadenza 29 luglio per chi ha ricevuto le PEC delle Entrate

In arrivo la scadenza per presentare la dichiarazione IVA oltre il termine e beneficiare della sanzione ridotta: la data interessa in particolar modo chi ha ricevuto delle PEC dall’Agenzia delle Entrate con la segnalazione di anomalie emerse dall’analisi dei dati su fatture e scontrini.

I contribuenti destinatari delle lettere di compliance hanno tempo fino al 29 luglio per regolarizzare la loro posizione con l’invio tardivo.

PEC dall’Agenzia delle Entrate su fatture e scontrini: ultima chiamata per la dichiarazione IVA tardiva

Il termine per l’invio della dichiarazione IVA è scaduto il 30 aprile scorso, ma coloro che sono chiamati a presentarla hanno un extra time di 90 giorni per rispettare l’obbligo dichiarativo pagando delle sanzioni ridotte.

Un altert su questa questa data da rispettare è arrivato anche via PEC nelle scorse settimane, come annunciato con il provvedimento del 3 luglio. La comunicazione è partita nei casi in cui l’analisi dei dati di fatture elettroniche e scontrini lasciava supporre una mancata presentazione della dichiarazione IVA per il periodo d’imposta 2024 o la presenza di anomalie.

Agenzia delle Entrate - Provvedimento del 3 luglio 2025
Lettere dall’Agenzia delle Entrate sulle dichiarazioni IVA da presentare o presentate

Chi ha ricevuto la comunicazione dall’Agenzia delle Entrate e ritiene di essere in regola ha comunque la possibilità di fornire elementi a dati a supporto della sua posizione.

In caso di mancata trasmissione, la scadenza del 29 luglio segna la data ultima per presentare la dichiarazione IVA tardiva beneficiando della sanzione ridotta di 25 euro. Dal 30 luglio, infatti, l’invio si considera omesso.

Chi, invece, ha rispettato l’obbligo dichiarativo può correggere errori e omissioni con una dichiarazione integrativa e con il versamento delle maggiori imposte, degli interessi e delle sanzioni in misura ridotta.

PEC dall’Agenzia delle Entrate sulla dichiarazione IVA: come procedere all’invio tardivo

Tutti i dettagli sulle anomalie riscontrate e le istruzioni per mettersi in regola si possono recuperare anche tramite il cassetto fiscale disponile sul portale Fatture e corrispettivi dell’Agenzia delle Entrate.

I contribuenti destinatari delle comunicazioni trovano anche online i seguenti dati:

  • codice fiscale, denominazione, cognome e nome del contribuente;
  • numero identificativo e data della comunicazione, codice atto e periodo d’imposta;
  • data e protocollo telematico della dichiarazione IVA trasmessa per il periodo d’imposta 2024;
  • data di elaborazione della comunicazione in caso di mancata presentazione della dichiarazione IVA entro i termini prescritti.
  • indicazioni da seguire per richiedere informazioni o segnalare all’Agenzia delle Entrate eventuali elementi, fatti e circostanze non conosciute dall’Amministrazione finanziaria che possono risultare rilevanti;
  • modalità da seguire per regolarizzare errori o omissioni e beneficiare della riduzione delle sanzioni.

Chi ha ricevuto l’alert delle Entrate può presentare la dichiarazione IVA tardiva, direttamente o tramite intermediario, in via telematica entro la scadenza del 29 luglio e dovrà versare, oltre a imposte e interessi, la sanzione di 25 euro tramite il modello F24 utilizzando il codice tributo 8911.

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