Regime forfettario 2026, per dipendenti e pensionati torna il vecchio limite

Regime forfettario ristretto dal 2026: torna il vecchio limite per i titolari di redditi da lavoro dipendente e pensione che aprono partita IVA. Il dettaglio delle novità

Regime forfettario 2026, per dipendenti e pensionati torna il vecchio limite

Regime forfettario con ritorno al passato per dipendenti e pensionati.

Dal 1° gennaio 2026 sarà ripristinato il tetto previsto fino allo scorso anno in relazione al limite dei redditi percepiti che consentono di aprire partita IVA e applicare la flat tax.

Nella discussione in corso sull’estensione del forfettario fino a 100.000 euro, sembra essere passata in secondo piano la “stretta” già messa nero su bianco, effetto di una revisione solo transitoria al limite di reddito che consente di beneficiare della tassazione ridotta.

Regime forfettario 2026, per dipendenti e pensionati torna il vecchio limite

La Legge di Bilancio 2025 ha previsto, dal 1° gennaio, che i percettori di redditi da lavoro dipendente e assimilati (ad esempio le pensioni) possono accedere al regime forfettario fino al limite di 35.000 euro.

Questa la soglia massima, da verificare in relazione ai redditi del periodo d’imposta precedente, che fino al 31 dicembre si applicherà a chi intende aprire una partita IVA applicando la flat tax.

La norma, volta a consentire a più contribuenti di accedere al regime agevolato, è stata quindi introdotta solo in via transitoria e per il solo anno 2025. Lo specifica l’articolo 1, comma 12 dela Legge n. 207/2024, prevedendo che:

Per l’anno 2025, il limite di cui all’articolo 1, comma 57, lettera d-ter), della legge 23 dicembre 2014, n. 190, è elevato a 35.000 euro.”

Dal 1° gennaio 2026 si tornerà quindi - salvo novità - al limite previsto in precedenza e a regime: la soglia scende a 30.000 euro, e dovrà essere monitorata non solo ai fini dell’accesso alla flat tax ma anche per valutare la possibilità di permanenza dopo l’apertura della partita IVA.

Limite da verificare anche per la permanenza nel regime forfettario 2026

La previsione di un rialzo solo temporaneo della soglia di cumulo dei redditi da lavoro con quelli conseguiti dal titolare di partita IVA in regime forfettario presenta criticità importanti, soprattutto per la verifica dei requisiti ai fini della permanenza nella tassazione flat.

Il regime forfettario non è infatti per sempre: bisogna monitorare costantemente il valore di ricavi e compensi conseguiti (che non deve superare gli 85.000 euro), così come il verificarsi in corso d’anno di una o più cause di esclusione.

Chi quindi nel 2025 ha potuto aderire al forfettario grazie all’incremento della soglia di reddito a 35.000 euro, dovrà ora valutare con attenzione la situazione per il 2026.

Se nell’anno sono stati conseguiti redditi da lavoro o da pensione che superano i 30.000 euro, si dovrà uscire dal regime forfettario e tornare alle regole ordinarie in materia di IRPEF e IVA a partire dal prossimo 1° gennaio.

Queste le regole previste ad oggi, ferma restando la possibilità che con la Legge di Bilancio 2026 l’estensione del limite di cumulo dei redditi venga confermata.

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