Nuovo albo CTU: dai commercialisti la richiesta di allegare un’unica dichiarazione sostitutiva

Tommaso Gavi - Commercialisti ed esperti contabili

I commercialisti avanzano richieste in merito al nuovo albo CTU. Tra queste: permettere ai consulenti tecnici d'ufficio di allegare un'unica dichiarazione sostitutiva di certificazione, per completare la domanda di iscrizione al nuovo albo telematico

Nuovo albo CTU: dai commercialisti la richiesta di allegare un'unica dichiarazione sostitutiva

Permettere ai consulenti tecnici d’ufficio di allegare un’unica dichiarazione sostitutiva di certificazione, per completare la domanda di iscrizione al nuovo albo telematico.

Questa una delle richieste avanzate dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili nella lettera indirizzata al Ministero della Giustizia, resa nota nel comunicato stampa di oggi, 23 gennaio 2024.

I professionisti chiedono anche di poter effettuare l’iscrizione nella categoria di appartenenza e nei settori di specializzazione entro il 4 marzo, per non incorrere nella decadenza dei 90 giorni in base alle specifiche tecniche adottate dal Ministero della Giustizia lo scorso 4 dicembre.

La richiesta ha l’obiettivo di non generare differenze e disomogeneità sul territorio a seconda del circondario del tribunale in cui il CTU abbia già operato.

Nuovo albo CTU: dai commercialisti la richiesta di allegare un’unica dichiarazione sostitutiva

Il Consiglio nazionale dei commercialisti, in una lettera firmata dal presidente Elbano de Nuccio e inviata al Ministero della Giustizia, chiede di consentire al CTU di allegare la documentazione richiesta per il perfezionamento della domanda con dichiarazioni sostitutive ex art. 46 DPR 445/2000 un’unica dichiarazione sostitutiva di certificazione in luogo dei documenti in originale.

A renderlo noto è il comunicato stampa diffuso oggi, 23 gennaio 2024.

Al momento, all’atto della domanda, si devono allegare tante dichiarazioni sostitutive quanti sono i documenti.

L’associazione di categoria chiede di riunificare la documentazione per garantire maggiore speditezza nel procedimento.

Nel comunicato stampa si sottolinea inoltre quanto di seguito riportato:

“Un altro aspetto critico riguarderebbe la circostanza che consente al CTU già iscritto di effettuare l’iscrizione unicamente nella categoria di appartenenza e nei settori di specializzazione a cui il proponente la domanda di(re)iscrizione risulterebbe già iscritto nell’albo del tribunale competente, rinviando al periodo tra il 1° marzo e il 30 aprile la possibilità di inserire una nuova domanda per iscriversi nelle nuove categorie e nei relativi settori di specializzazione.”

Il CNDCEC osserva che la finestra temporale compresa tra il 1° marzo e il 30 aprile è già riservata alla presentazione di nuove domande di iscrizione, distinte dalle domande dei CTU già iscritti per semplificare l’attività amministrativa e i processi telematici necessari per attuare la completa transizione digitale.

Sulla base delle specifiche tecniche adottate non è previsto che il candidato presenti una nuova domanda in caso di una sua integrazione.

Il rischio, messo in evidenza dalla categoria, è quello di incorrere nella decadenza per il termine di 90 giorni per inserire i propri dati, a partire dal 4 dicembre scorso. Per questo motivo si auspica che venga consentito al CTU di inserire entro il 4 marzo, al pari della presentazione delle domande di (re)iscrizione, gli eventuali nuovi settori di specializzazione relativi anche a categorie diverse da quella di prima appartenenza.

Inoltre, dal momento che il Portale è collegato ai dati acquisibili dall’interrogazione degli albi già tenuti presso il tribunale con modalità telematica, potrebbero verificarsi differenze e disomogeneità sul territorio nazionale. Potrebbero infatti riscontrarsi difformità sostanziali tra categorie e specializzazioni attribuite ai CTU sul territorio nazionale.

In merito la consigliera segretaria nazionale dei commercialisti, Giovanna Greco, delegata a Funzioni giudiziarie e ADR fa sapere quanto di seguito riportato:

“Il Consiglio Nazionale, rappresentando le istanze provenienti da molti commercialisti, si è tempestivamente attivato con i competenti uffici del Ministero, segnalando alcune anomalie di funzionamento al fine di semplificare l’attività degli iscritti. Nell’ottica di una proficua collaborazione con gli uffici del Ministero e di migliorare il sistema preposto alla gestione del Portale unico, ci siamo resi disponibili con il Dipartimento per la transizione digitale della giustizia, l’analisi statistica e le politiche di coesione per avviare un utile confronto sulle tematiche di diretto interesse per le attività dei professionisti iscritti al nostro Albo”.

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