Nessuna categoria otterrà benefici dalla Legge di Bilancio 2024: il parere di lettrici e lettori

Rosy D’Elia - Fisco

Si procede nell'iter che porterà all'approvazione della Legge di Bilancio 2024: dai bonus per i dipendenti alle altre novità in cantiere, qual è la categoria che otterrà dei vantaggi dalla prossima Manovra? Nessuna: è questa la risposta dei lettori e dalle lettrici di Informazione fiscale che hanno partecipato al sondaggio sul tema

Nessuna categoria otterrà benefici dalla Legge di Bilancio 2024: il parere di lettrici e lettori

Nessuna categoria in particolare, dalle famiglie alle imprese, otterrà grandi vantaggi dalla Legge di Bilancio 2024: è questa la posizione della maggior parte dei lettori e delle lettrici di Informazione Fiscale che hanno partecipato al sondaggio sul tema.

La “manovra austera nel taglio delle spese, ma espansiva per le risorse in favore dei lavoratori con redditi medio-bassi”, come l’ha definita il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, non lascia spazio all’ottimismo.

D’altronde se è vero che su alcuni fronti lo sforzo economico è importante, come per i bonus in busta paga destinati ai lavoratori e alle lavoratrici dipendenti, bisogna anche considerare che per valutare gli effetti delle novità è necessario allargare lo sguardo dalle singole cifre.

Chi otterrà benefici dalla Legge di Bilancio 2024? Dalle famiglie alle imprese, non ci sono favoriti

Per l’Ufficio Parlamentare di Bilancio non c’è dubbio sui favoriti della Legge di Bilancio 2024: “i principali beneficiari della manovra sono le famiglie, in particolare attraverso gli interventi diretti ai lavoratori dipendenti privati e pubblici.”, ha dichiarato la presidente Lilia Cavallari durante l’audizione del 14 novembre.

L’analisi dell’UpB, com’è giusto che sia, si sofferma sull’utilizzo delle risorse. E in effetti non c’è partita per le altre categorie: solo 11 miliardi di euro, quasi la metà della dotazione complessiva, sarà impiegata il taglio del cuneo fiscale e contributivo che prevede una decontribuzione fino al 7 per cento, garantendo degli aumenti in busta paga fino a un massimo di circa 100 euro al mese.

Ma se si guarda oltre i singoli capitoli di spesa, non stupisce la risposta data dal 67 per cento dei lettori e delle lettrici che hanno partecipato al sondaggio sul tema: nessuna sarà veramente favorito.

Effettivamente non è così semplice individuare se c’è qualcuno che otterrà dei vantaggi concreti dalla prossima Manovra.

La stessa Corte dei Conti che ha ipotizzato per il 2024 un aumento medio di 600 euro per tre famiglie su quattro, considerando il bonus dipendenti e l’applicazione della nuova IRPEF a tre aliquote, allo stesso tempo ha segnalato il rischio che gli aiuti siano vanificati dai tagli alla spesa pubblica.

“Se appare corretto l’implicito richiamo in tutte le aree dell’azione pubblica ad un più attento utilizzo delle risorse, il quadro è soggetto al pericolo di non riuscire a mantenere la qualità dei servizi offerti, rischiando di vanificare, specie nel caso delle fasce più deboli della popolazione, il beneficio monetario che ci si propone di dare”.

Ha concluso la Corte dei Conti guardando all’impianto complessivo della Manovra.

A queste considerazioni si deve aggiungere che la prossima Legge di Bilancio prevede anche degli aumenti di tassazione: particolarmente rilevante per le famiglie è il raddoppio dell’IVA sugli assorbenti e sui pannolini e il ripristino dell’aliquota ordinaria al 22 per cento per i seggiolini.

Gli aumenti di tassazione in arrivo
Aumento della cedolare secca sugli affitti brevi o turistici dal 21 al 26 per cento in caso di più appartamenti locati nello stesso periodo d’imposta
Aumento dell’IVA dal 5 al 10 per cento per latte per bambini, pannolini, assorbenti
Aumento dell’IVA dal 5 al 22 per cento per i seggiolini auto
Aumento della tassazione su sigarette e tabacco
Tassazione delle plusvalenze per chi vende casa entro 10 anni dalla fine dei lavori realizzati con il Superbonus
Imposta sugli immobili detenuti all’estero dallo 0,76 per cento all’1,06 per cento
Imposta sui prodotti finanziari, sui conti correnti e sui libretti di risparmio detenuti all’estero dal 2 al 4 per mille annuo

Legge di Bilancio 2024: nessuno otterrà grandi vantaggi dalle novità

Provando ancora una volta a guardare oltre l’importo indicato nelle specifiche voci di spesa della Manovra 2024, bisogna anche sottolineare che la porzione più importante della dotazione viene utilizzata per confermare il taglio del cuneo fiscale e contributivo che già esiste.

Non vengono introdotti nuovi vantaggi, ma si spende una cifra importante per far sì che non venga meno il bonus fino a 100 euro riconosciuto dalla busta paga di luglio: insieme alle nuove modalità di accesso alle pensioni, più restrittive, la conferma e non l’introduzione di nuovi benefici spiega la posizione dei lettori e delle lettrici di Informazione fiscale che indicano solo per il 2 per cento lavoratrici e lavoratori dipendenti (compresi pensionandi e pensionande).

Più che una scelta, la conferma del taglio del cuneo fiscale e contributivo è stata una strada obbligata.

Tra i dati OCSE che indicano l’Italia come il paese che ha registrato il calo dei salari reali più forte tra le principali economie e l’UE che continua a raccomandare un taglio strutturale del costo del lavoro: dopo lo sprint sulla decontribuzione introdotto dallo scorso luglio, sarebbe stato impossibile fare marcia indietro.

Lo stesso Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti durante l’audizione sulla Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza del 10 ottobre 2023 parlando dell’intervento sul cuneo fiscale e contributivo ha detto: “Rimane un’ipoteca su qualsiasi legge di bilancio, compresa questa qui. Non sono affatto pentito, sono fiero di mettere un’ipoteca a beneficio di questi lavoratori”.

Tra tagli alle spese e ipoteche, a conti fatti, non sembra essere contemplato l’obiettivo di ottenere nuovi vantaggi, ma al massimo di andare in pari, come sottolineano i lettori e le lettrici di Informazione Fiscale.

Del resto gli esponenti di Governo lo hanno detto più volte in questi mesi: per il 2024 l’unica strada percorribile è quella di una Legge di Bilancio cauta e prudente.

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