Lavoratori in quarantena, novità sui certificati ma l’INPS avverte: risorse limitate

Rosy D’Elia - Leggi e prassi

Quarantena equiparata a malattia senza il provvedimento ASL nei certificati: le vie d'accesso alla tutela sono più semplici anche per il 2020. Ma l'INPS mette in guardia: risorse limitate. Nel messaggio numero 1667 del 23 aprile 2021, infatti, l'Istituto oltre a illustrare le ultime novità approvate, si concentra anche sui fondi a disposizione per assicurarne l'applicazione.

Lavoratori in quarantena, novità sui certificati ma l'INPS avverte: risorse limitate

Quarantena equiparata a malattia, certificati validi anche senza il provvedimento ASL: le regole d’accesso sono state semplificate a partire dal 1° gennaio 2021 e per i documenti del 2020 è stata avviata una sanatoria. L’INPS, però, mette in guardia: le risorse sono limitate.

Nel messaggio numero 1667 del 23 aprile 2021, infatti, l’Istituto ha illustrato le novità che riguardano le misure previste dall’articolo 26 del Decreto Cura Italia.

Ma ha concentrato l’attenzione anche sui fondi a disposizione per assicurarne l’applicazione: per il 2021 i nuovi fondi sono previsti solo per i lavoratori fragili.

Lavoratori in quarantena, novità anche retroattive ma l’INPS avverte: risorse limitate

I chiarimenti forniti dall’INPS riguardano due diverse tutele previste dall’articolo 26 del DL numero 18 del 17 marzo 2020 e modificate recentemente:

  • con le novità introdotte dal Decreto Sostegni, è stato estesa fino al 30 giugno 2021 l’equiparazione del periodo di assenza dal lavoro dei lavoratori fragili a degenza ospedaliera nel caso in cui la prestazione lavorativa non possa essere svolta in nessun modo in modalità di lavoro agile, neanche impegnando il lavoratore in altra mansione o in attività formative;
  • l’ultima Legge di Bilancio, invece, ha eliminato dal 1° gennaio 2021 l’obbligo per il medico curante di indicare nei certificati di malattia gli estremi del provvedimento ASL da cui ha origine la quarantena con sorveglianza attiva o la permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva del lavoratore.

La necessità di inserire i dati relativi al provvedimento dell’autorità sanitaria ha creato non pochi problemi alla gestione delle richieste inviate nel 2020.

E infatti diverse Regioni hanno autonomamente trovato una soluzione per aggirare l’ostacolo e hanno affidato ai medici di famiglia la disposizione dell’isolamento per quarantena dei lavoratori, equiparando la certificazione prodotta al provvedimento dell’operatore di sanità pubblica.

Alla luce delle modifiche introdotte, e dopo un confronto con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, l’Istituto ha comunicato due importanti novità per il riconoscimento della malattia in caso di quarantena:

  • le disposizioni regionali possono considerarsi valide;
  • si possono sanare le certificazioni relative al 2020 carenti di provvedimento, nella presunzione che siano state redatte dai medici curanti sulla base di indicazioni anche informali delle AA.SS.LL. o sulla base di un esito positivo del tampone molecolare o del test rapido.

Lavoratori in quarantena, novità sui certificati di malattia: ma le risorse per il 2021 mancano

Sciolti i nodi sui certificati di malattia del 2020, però, l’INPS ha posto l’accento su un’altra questione importante: i fondi a disposizione.

E infatti la Legge di Bilancio 2021 ha previsto nuove risorse, ma non per tutti i lavoratori: solo per quelli fragili.

Facendo un riepilogo delle cifre a disposizione emerge una differenza:

  • per il 2020 sono stati disposti 663,1 milioni di euro da utilizzare indistintamente per tutte le misure previste dall’articolo 26 del Decreto Cura Italia;
  • per il 2021 è stato stabilito uno stanziamento di bilancio pari a 282,1 milioni di euro che può essere impiegato solo a sostegno dei lavoratori fragili, mentre non sono stati previsti finanziamenti per le ulteriori tutele.

Considerando anche le novità introdotte, l’INPS sembra aspettarsi e augurarsi un ulteriore rifinanziamento.

Nel testo del messaggio, infatti, si legge:

“L’Istituto provvederà, secondo le indicazioni ricevute, per l’anno 2020, al riconoscimento delle indennità economiche per le tutele di cui al citato articolo 26, entro i limiti di spesa sopra richiamati.

Con riferimento all’anno 2021, posto il riconoscimento della tutela ai lavoratori “fragili” fino al raggiungimento degli importi stanziati come sopra riportati, per le ulteriori tutele di cui all’articolo 26 si fa riserva di fornire successive indicazioni a seguito dell’eventuale rifinanziamento dei relativi oneri. Resta inteso che la malattia sarà comunque tutelata secondo gli strumenti ordinari previsti dall’ordinamento”.

Non resta, quindi, che attendere un nuovo finanziamento delle misure. La prossima occasione utile potrebbe essere sicuramente il Decreto Sostegni bis che dovrebbe essere approvato a breve ma su cui non c’è ancora alcuna certezza.

INPS - Messaggio INPS numero 1667 del 23 aprile 2021
Tutele di cui all’articolo 26 del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, per i lavoratori dipendenti del settore privato aventi diritto alla tutela previdenziale della malattia e per i lavoratori “fragili”. Novità introdotte dal decreto-legge 22 marzo 2021, n. 41. Chiarimenti operativi.

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