In quali regioni si pagano più tasse in Italia

Alessio Mauro - Tasse

Quali sono le regioni in cui si pagano meno tasse? E in quali invece il prelievo è maggiore?

In quali regioni si pagano più tasse in Italia

Non in tutte le Regioni d’Italia si pagano le stesse tasse.

Oltre all’IRPEF infatti cittadini e cittadine sono chiamati a versare anche altri tipi di imposta, come le addizionali regionali e comunali.

In quali regioni si pagano le addizionali più alte e in che modo vengono applicate?

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In quali regioni italiane si pagano più imposte e tasse

Le imposte, si sa, servono per finanziare i servizi generali che sono a carico dello Stato come ad esempio, la sanità pubblica o la scuola, ma il prelievo fiscale non è lo stesso in tutte le Regioni d’Italia.

L’IRPEF, in termini di gettito, è la maggiore imposta per finanziare la spesa pubblica.

Il prelievo è uguale per tutti a seconda dello scaglione di reddito in cui si è inseriti.

Aliquote IRPEF 2025Scaglioni di reddito
23 per cento Fino a 28.000 euro
35 per cento Da 28.001 a 50.000 euro
43 per cento Da 50.001

Secondo l’ultimo rapporto di Itinerari Previdenziali, l’imposta lorda complessiva per il 2022 ammonta a 247,9 miliardi di euro.

Oltre a questa, nel calcolo del prelievo fiscale, i contribuenti devono considerare anche le addizionali regionali e comunali.

Per quanto riguarda l’addizionale regionale, nel 2022, l’importo complessivamente versato è pari a 13,9 miliardi di euro. A livello generale l’aliquota media applicata risulta pari all’1,61 per cento e versamento medio è di 451,65 euro annui.

Ma in quali Regioni sono più alte?

Nella tabella fornita nel citato rapporto è rappresentata l’aliquota media e l’importo totale (in migliaia di euro) versato per regione.

Ad applicare un’aliquota media superiore a quella nazionale sono solo 8 regioni: Campania, Lazio, Molise, Piemonte, Abruzzo, Calabria, Emilia-Romagna e Liguria.

Sono invece 9 le regioni che mostrano un versamento medio per contribuente superiore a quello nazionale di 451,6 euro: Lazio, Piemonte, Campania, Trentino-Alto Adige, P.A. Trento, Molise, Emilia-Romagna, Trentino Alto Adige - P.A. Bolzano, Lombardia e Liguria.

Va ad ogni modo evidenziato che nelle regioni in cui si paga di più la qualità e la quantità dei servizi pubblici (sanità, scuola, trasporti, sicurezza, cultura ecc.) disponibili è, o per lo meno dovrebbe essere, maggiore rispetto alle aree del Paese dove si pagano meno tasse.

Inoltre, se in alcune regioni il prelievo fiscale è maggiore rispetto ad altre significa anche che è qui che c’è la concentrazione maggiore di contribuenti più abbienti.

Le addizionali regionali in vigore in Italia nel 2025

Di seguito tutte le addizionali regionali in vigore nel 2025 per le diverse fasce di reddito come indicate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Aliquota Fascia
Abruzzo
1,67 fino a 28.000 euro
2,87 tra 28.000 e 50.000 euro
3,33 oltre 50.000 euro
Basilicata
1,23 aliquota unica
P.A. Bolzano
1,23 fino a 28.000 euro
1,23 tra 28.000 e 50.000 euro
1,73 oltre 50.000 euro
Calabria
1,73 aliquota unica
Campania
1,73 fino a 15.000 euro
2,96 tra 15.000 e 28.000 euro
3,20 tra 28.000 e 50.000 euro
3,33 oltre 50.000 euro
Emilia-Romagna
1,33 fino a 15.000 euro
1,93 tra 15.000 e 28.000 euro
2,93 tra 28.000 e 50.000 euro
3,33 oltre 50.000 euro
Friuli Venezia Giulia
0,70 fino a 15.000 euro
1,23 tra 15.000 e 28.000 euro
1,23 tra 28.000 e 50.000 euro
1,23 oltre 50.000 euro
Lazio
1,73 fino a 15.000 euro
3,33 tra 15.000 e 28.000 euro
3,33 tra 28.000 e 50.000 euro
3,33 oltre 50.000 euro
Liguria
1,23 fino a 28.000 euro
3,18 tra 28.000 e 50.000 euro
3,23 oltre 50.000 euro
Lombardia
1,23 fino a 15.000 euro
1,58 tra 15.000 e 28.000 euro
1,72 tra 28.000 e 50.000 euro
1,73 oltre 50.000 euro
Marche
1,23 fino a 15.000 euro
1,53 tra 15.000 e 28.000 euro
1,70 tra 28.000 e 50.000 euro
1,73 oltre 50.000 euro
Molise
1,73 fino a 15.000 euro
1,93 tra 15.000 e 28.000 euro
3,33 tra 28.000 e 50.000 euro
3,33 oltre 50.000 euro
Piemonte
1,62 fino a 15.000 euro
2,13 tra 15.000 e 28.000 euro
2,75 tra 28.000 e 50.000 euro
3,33 oltre 50.000 euro
Puglia
1,33 fino a 15.000 euro
1,43 tra 15.000 e 28.000 euro
1,63 tra 28.000 e 50.000 euro
1,85 oltre 50.000 euro
Sardegna
1,23 aliquota unica
Sicilia
1,23 aliquota unica
Toscana
1,42 fino a 15.000 euro
1,43 tra 15.000 e 28.000 euro
3,32 tra 28.000 e 50.000 euro
3,33 oltre 50.000 euro
P.A. Trento
1,23 fino a 15.000 euro
1,23 tra 15.000 e 28.000 euro
1,23 tra 28.000 e 50.000 euro
1,73 oltre 50.000 euro
Umbria
1,73 fino a 15.000 euro
3,02 tra 15.000 e 28.000 euro
3,12 tra 28.000 e 50.000 euro
3,33 oltre 50.000 euro
Valle d’Aosta
1,23 aliquota unica
Veneto
1,23 aliquota unica

Lazio, Campania e Piemonte si confermano le Regioni con il prelievo fiscale maggiore in termini di addizionale regionale.

Alle addizionali regionali IRPEF occorre poi aggiungere il ticket sanitario, l’IRAP e il bollo auto.

A queste vanno poi sommate le altre tipologie di imposte locali, anche comunali, come le addizionali comunali, che appunto variano di città in città, e le varie tasse come ad esempio la TARI, la tassa sui rifiuti, anche questa determinata a livello comunale.

Il ticket sanitario

I cittadini e le cittadine che si sottopongono a visite mediche ed esami contribuiscono alle spese, relative ai servizi, corrispondendo il ticket sanitario.

A partire dal 2025, è stato introdotto un tariffario nazionale uniforme per i ticket sanitari, eliminando le differenze precedentemente esistenti tra le regioni:

  • Prima visita specialistica: 25 euro
  • Visita di controllo: 17,90 euro
  • Elettrocardiogramma: 11,60 euro
  • Radiografia del torace: 15,45 euro
  • Ecografia dell’addome inferiore: 37,80 euro
  • Prima visita otorinolaringoiatrica: 26,20 euro
  • Analisi di laboratorio (inclusi prelievo di sangue, colesterolo HDL e totale, glucosio, trigliceridi, emocromo, VES ed esame completo delle urine): 16,40 euro.

IRAP, cos’è e quali sono le aliquote 2025?

Un’altra imposta determinata a livello regionale è l’IRAP, l’imposta regionale sulle attività produttive.

Non è dovuta da tutti i cittadini e le cittadine ma solo dagli esercenti attività d’impresa e lavoro autonomo, che operano sia in forma individuale che associata, dagli enti non commerciali privati e dalle amministrazioni ed enti pubblici.

L’imposta è determinata applicando al valore della produzione netta le seguenti aliquote.

Aliquota ordinaria 3,90 %
Aliquota per le imprese concessionarie diverse da quelle di costruzione e gestione di autostrade e trafori 4,20 %
Aliquota per banche, altri enti e società finanziarie 4,65 %
Aliquota per imprese di assicurazione 5,90 %
Aliquota per amministrazioni ed enti pubblici 8,50 %

Le Regioni e le Province autonome hanno la possibilità di variare le aliquote della tabella (tranne quella relativa alle amministrazioni pubbliche), differenziandole per settori di attività e per categorie di soggetti passivi.

Di seguito tutte le aliquote per le diverse regioni e province autonome.

MEF
Aliquote IRAP 2025

La maggior parte delle regioni e province autonome ha confermato l’aliquota base del 3,90%, prevista dalla normativa nazionale. La regione con IRAP ordinaria più alta è invece la Campania con l’aliquota al 4,97%. Seguono poi Abruzzo, Calabria, Lazio, Molise e Puglia con il 4,82%. La più bassa è invece quella al 2,68% nella provincia autonoma di Trento.

Il bollo auto

Un’altra tassa di competenza regionale è il bollo auto, la tassa automobilistica prevista per i proprietari di veicoli, anche quelli non circolanti.

La somma dovuta si calcola moltiplicando una tariffa base, diversa per ogni classe ambientale, per il numero di kW di potenza che sono riportati sulla carta di circolazione.

Le regioni che applicano tariffe più alte rispetto alla base nazionale sono Campania, Abruzzo, Calabria e Lazio. Ad esempio per gli Euro 4, fino a 100 kW la tariffa è di 3,12 euro per kW contro i 2,58 euro della base nazionale. Si paga meno invece in Lombardia e Piemonte che applicano una riduzione e in Emilia-Romagna, Umbria, Sardegna, Basilicata, Puglia, Sicilia, Friuli-Venezia Giulia, Valle d’Aosta dove viene applicata la base nazionale.

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