Esonero contributi per le assunzioni di lavoratori di aziende in crisi: le novità nella Legge di Bilancio 2022

Eleonora Capizzi - Leggi e prassi

Esonero contributi per le aziende in crisi: la Legge di Bilancio 2022, approvata dal CdM il 28 ottobre 2021, tra i diversi incentivi all'occupazione estende l'attuale sgravio integrale previsto per le sole assunzioni di giovani under 36 ai datori di lavoro che impiegano lavoratori di tutte le età provenienti da imprese in difficoltà.

Esonero contributi per le assunzioni di lavoratori di aziende in crisi: le novità nella Legge di Bilancio 2022

Esonero integrale dei contributi concesso a tutti i datori di lavoro che assumono lavoratori provenienti da aziende in crisi.

Questa è una delle novità contenute nel capitolo dedicato agli incentivi per l’occupazione della Legge di Bilancio 2022, il cui testo ha ricevuto il via libera del Consiglio dei Ministri il 28 ottobre 2021 e dovrà essere approvato definitivamente dal Parlamento.

Secondo la bozza del DDL in circolazione, l’agevolazione prevista per le assunzioni di under 36 introdotta dalla Manovra del 2021 verrà infatti estesa e svincolata dall’età anagrafica del lavoratore.

Lo sgravio dal pagamento dei contributi, si legge, verrà concesso anche a tutti i datori di lavoro che assumono stabilmente lavoratori, di qualsiasi età essi siano, a patto che si tratti di ex dipendenti di imprese in difficoltà per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale.

Esonero contributi per le assunzioni di lavoratori di aziende in crisi: le novità nella Legge di Bilancio 2022

L’esonero per i lavoratori che assumono lavoratori di imprese in crisi si inserisce all’interno del pacchetto di misure per favorire l’occupazione messe in campo dalla Legge di Bilancio 2022.

Sono tante le misure inserite nella Manovra che mirano a incentivare l’occupazione con nuove agevolazioni contributive per i datori di lavoro e gli interventi di modifica e potenziamento di quelle già operative: dagli incentivi per i datori di lavoro che assumono i percettori del reddito di cittadinanza alla decontribuzione per le lavoratrici madri, fino al bonus per le assunzioni di lavoratori in cassa integrazione guadagni straordinaria.

Per quanto riguarda l’esonero in questione, bisogna specificare che questo va a inanellarsi, in realtà, sullo schema dell’agevolazione già prevista per le assunzioni a tempo indeterminato o per le stabilizzazioni di lavoratori al di sotto dei 36 anni nel biennio 2021-2022.

Questo esonero, introdotto dall’ultima Manovra, verrà concesso per lo stesso periodo anche a tutti i datori di lavoro privati che stipulano contratti di lavoro con lavoratori subordinati, indipendentemente dalla loro età, che erano in precedenza impiegati da imprese per cui è attiva una procedura di crisi aziendale.

Lo sconto dal pagamento dei contributi spetta entro il limite di 6.000 euro annui e per un massimo di tre anni (36 mesi). Per le Regioni del Mezzogiorno la durata massima sale a 4 anni (48 mesi).

Per ora, sebbene il periodo di vigenza della misura comprenda sia l’anno in corso che quello passato, l’esonero è concesso solo per le assunzioni intervenute entro il 31 dicembre 2021. Questo perché l’autorizzazione dell’Unione Europea per l’impiego delle risorse, nell’ambito del Temporary Framework, è intervenuta soltanto per il 2021.

Assunzioni di lavoratori di aziende in crisi, quali saranno le regole per l’applicazione dell’esonero

L’introduzione dell’esonero per le assunzioni di lavoratori provenienti da aziende in crisi avviene con un semplice richiamo, nella Legge di Bilancio 2022, all’articolo 1, comma 10 della precedente Manovra (legge 30 dicembre 2020, n. 178).

In poche parole, tutta la disciplina riferita all’agevolazione per gli under 36 viene riferita, in blocco, a questa nuova misura. Del resto si tratta soltanto di un’estensione dello sgravio ad un’altra platea di beneficiari.

In particolare, al netto del requisito anagrafico, le regole per l’applicazione dell’esonero contributivo sono le seguenti:

  • lo sgravio su tutti i contributi dovuti, esclusi i contributi INAIL, in misura del 100 per cento;
  • per un periodo massimo di 36 mesi o 48 mesi ai datori di lavoro privati che effettuino assunzioni in una sede o unità produttiva con sede nelle seguenti regioni:
    • Abruzzo;
    • Molise;
    • Campania;
    • Basilicata;
    • Sicilia;
    • Puglia;
    • Calabria;
    • Sardegna;
  • il limite massimo di importo è pari a 6.000 euro annui.

Riferendoci, poi, alle istruzioni fornite dall’INPS, si rammenta che l’esonero per l’assunzione dei giovani è riconosciuto a tutti i datori di lavoro privati, compresi i datori di lavoro del settore agricolo, a prescindere dalla circostanza che assumano o meno la natura di imprenditore.

Sono esclusi dall’incentivo la Pubblica Amministrazione le imprese del settore finanziario.

In ogni caso, per avere la conferma di questa novità e della sua impostazione, bisognerà attendere il via libera definitivo dei due rami del Parlamento sulla Legge di Bilancio 2022 e per conoscere le regole di accesso, le eventuali istruzioni INPS.

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