Modulo detrazioni lavoro dipendente 2020

Giuseppe Guarasci - Moduli fiscali

Detrazioni lavoro dipendente 2020: modulo, istruzioni e novità derivanti dall'avvio del nuovo bonus in busta paga e della detrazione fiscale dai 28.000 e fino a 40.000 euro di reddito. Regole ed importi per il calcolo.

Modulo detrazioni lavoro dipendente 2020

Detrazioni lavoro dipendente 2020, modulo, istruzioni e novità: guida completa per il calcolo della somma aggiuntiva riconosciuta in busta paga.

Prima di fornire le istruzioni per la compilazione del modulo per le detrazioni sui redditi da lavoro dipendente, è bene soffermarsi sulle novità. Dal 1° luglio 2020 è entrata in vigore la nuova agevolazione fiscale sui redditi da lavoro.

Si tratta del bonus cuneo fiscale, riconosciuto come credito Irpef e, sopra i 28.000 euro di reddito, nella forma di ulteriore detrazione sui redditi da lavoro dipendente.

Il bonus di 80 euro lascia il posto dunque al bonus Irpef, passando da 80 a 100 euro al mese, riconosciuti direttamente in busta paga ai lavoratori dipendenti con redditi compresi tra 8.174 euro e 28.000 euro.

Per i lavoratori con redditi dai 28.000 euro a 40.000 euro invece l’agevolazione si trasforma in una detrazione: dai 100 euro, riconosciuti per l’estremo inferiore della fascia, il bonus Irpef decresce progressivamente fino ad azzerarsi all’estremo superiore.

Vediamo quindi come funzionano oggi le detrazioni per lavoro dipendente, da richiedere compilando e consegnando al proprio datore di lavoro il modulo in pdf di seguito allegato.

Modulo detrazioni lavoro dipendente 2020

Di seguito si mette a disposizione un fac simile in formato pdf di modulo per le detrazioni lavoro dipendente 2020:

Modulo detrazioni lavoro dipendente 2020
Scarica il modulo fac simile da compilare e consegnare al datore di lavoro

Il modello, compilato in ogni sua parte, dovrà essere consegnato al datore di lavoro per richiedere l’applicazione delle detrazioni riconosciute in base al reddito percepito e alla composizione del proprio nucleo familiare.

Il datore di lavoro che opera come sostituto d’imposta, eroga in busta paga del lavoratore le detrazioni lavoro dipendente in base al calcolo del reddito annuo e, all’interno del modulo, bisognerà indicare se il reddito da considerare è solo quello da lavoro dipendente o se vi rientrano anche altre somme.

Sarà questo uno dei dati fondamentali da comunicare al datore di lavoro, in quanto è il reddito uno degli elementi alla base del calcolo delle detrazioni d’imposta riconosciute.

Le detrazioni per lavoro dipendente sono applicate in maniera inversamente proporzionale al proprio reddito; in sintesi maggiore sarà il reddito e minori saranno le detrazioni lavoro dipendente cui si avrà diritto.

Ecco di seguito come effettuare il calcolo detrazioni lavoro dipendente e chi ne ha diritto.

Calcolo detrazioni lavoro dipendente 2020

Reddito complessivo annuo Detrazione annua e modalità di calcolo
Fino a 8.000 euro 1.880,00 euro - la detrazione effettivamente spettante non può essere inferiore a 690 euro; per rapporti di lavoro a tempo determinato la detrazione non può essere inferiore a 1.380 euro
Da 8.000,01 euro e fino a 28.000,00 euro 978,00 + [902,00 x (28.000,00 - Reddito complessivo) : 20.000]
Da 28.000,01 euro e fino a 55.000,00 euro 978,00 x [(55.000,00 - Reddito complessivo) : 27.000]
Da 55.000,01 euro 0,00

Per il calcolo delle detrazioni lavoro dipendente 2020 si deve far riferimento alla tabella di cui sopra, che racchiude le regole contenute all’art. 13 del Tuir, in cui al comma 1 è stabilito che:

“Se alla formazione del reddito complessivo concorrono uno o più redditi di cui agli articoli 49, con esclusione di quelli indicati nel comma 2, lettera a), e 50, comma 1, lettere a), b), c), c-bis), d), h-bis) e l), spetta una detrazione dall’imposta lorda, rapportata al periodo di lavoro nell’anno, pari a:

a) 1.880 euro, se il reddito complessivo non supera 8.000 euro. L’ammontare della detrazione effettivamente spettante non può essere inferiore a 690 euro. Per i rapporti di lavoro a tempo determinato, l’ammontare della detrazione effettivamente spettante non può essere inferiore a 1.380 euro;
b) 978 euro, aumentata del prodotto tra 902 euro e l’importo corrispondente al rapporto tra 28.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 20.000 euro, se l’ammontare del reddito complessivo è superiore a 8.000 euro ma non a 28.000 euro;
c) 978 euro, se il reddito complessivo è superiore a 28.000 euro ma non a 55.000 euro; la detrazione spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 55.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e l’importo di 27.000 euro.”

Vediamo in un esempio l’importo e il calcolo delle detrazioni lavoro dipendente 2020.

Esempio di calcolo

Per chiarire come si determina l’importo della detrazione lavoro dipendente facciamo di seguito un esempio di calcolo, ponendo il caso di un contribuente con reddito annuo di 22.000 euro.

Il calcolo detrazione lavoro dipendente 2020 andrà effettuato applicando la seguente formula:

978,00 + [902,00 x (28.000,00-Reddito complessivo) : 20.000)]

  • 978,00 + [902,00 x (28.000,00-22.000) : 20.000]
  • 978,00 + [902,00 x 6.000:20.000]
  • 978,00 + [902,00 x 0,3]
  • 978,00 + 270,6
  • totale detrazioni lavoro dipendente: 1.248,6 euro all’anno.

Detrazioni lavoro dipendente 2020: il bonus Renzi fino al 30 giugno

Pur non essendo una detrazione ma un credito, all’importo degli sgravi fiscali riconosciuti in busta paga ai lavoratori dipendenti concorre anche il bonus Renzi che, per effetto dell’avvio del taglio al cuneo fiscale, spetta esclusivamente per i primi sei mesi dell’anno.

Nonostante sia stato di fatto abolito, è bene riepilogare di seguito quali sono i lavoratori che da gennaio a giugno 2020 hanno diritto al bonus di 80 euro.

Se l’Irpef dovuta è superiore alla detrazione per lavoro dipendente di cui sopra, è riconosciuto un credito Irpef rapportato al periodo di lavoro nell’anno, che non concorre alla formazione del reddito, che per il primo semestre 2020 è di importo pari a:

  • 480 euro, se il reddito complessivo non è superiore a 24.600 euro;
  • 480 euro, se il reddito complessivo è superiore a 24.600 euro ma non a 26.600 euro. Il credito spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 26.600 euro, diminuito del reddito complessivo, e l’importo di 2.000 euro.

Rimandando all’approfondimento dedicato al bonus Renzi per tutti i dettagli, ricordiamo che qualora si ipotizzi di superare i limiti di cui sopra (o di non superare la soglia della no tax area) conviene sempre rinunciare all’erogazione del credito Irpef in busta paga per evitare il recupero in un’unica soluzione dopo la presentazione della dichiarazione dei redditi.

Nel caso in cui, invece, i limiti di cui sopra dovessero essere rispettati, il bonus riconosciuto sarà erogato in un’unica soluzione dall’Agenzia delle Entrate.

Detrazioni lavoro dipendente 2020: a chi spettano?

Hanno diritto alle detrazioni lavoro dipendente tutti i lavoratori titolari di contratto di lavoro subordinato sia a tempo determinato che indeterminato, ma anche chi ha un contratto a progetto, di collaborazione continuativa e chi percepisce redditi assimilati come la Naspi.

L’importo e il calcolo detrazioni lavoro dipendente non sono tuttavia uguali per tutti i lavoratori titolari di reddito da lavoro dipendente e superati i 55.000 euro di reddito annuo la detrazione d’imposta si azzera.

Le detrazioni d’imposta per figli, coniugi e familiari a carico

Nel modulo da consegnare al datore di lavoro bisognerà indicare anche i dati relativi al coniuge a carico, figli o altri familiari.

Per il coniuge, la detrazione spetta se il marito o la moglie non possiede redditi propri che superino l’importo di 2.840,51 euro all’anno.

Lo stesso limite riguarda anche i figli a carico ovvero anche figli adottivi, naturali, riconosciuti, affidati o affiliati che convivono con il contribuente o percepiscano assegni alimentari non risultanti da provvedimenti dell’autorità giudiziaria (indipendentemente dall’età).

Sono considerati a carico i figli di età fino a 24 anni che possiedono redditi fino a 4.000 euro.

Se l’altro genitore manca o non ha riconosciuto i figli naturali e il contribuente non è coniugato o, se coniugato, si è successivamente legalmente ed effettivamente separato ovvero se vi sono figli adottivi, affidati o affiliati del solo contribuente e questi non è coniugato o, se coniugato, si è successivamente legalmente ed effettivamente separato, la detrazione prevista per il coniuge si applica, se più favorevole, al primo figlio e per gli altri figli si applicano le detrazioni ordinariamente previste per questi ultimi.

La mancanza del coniuge che dà luogo alla concessione della detrazione speciale si verifica nei seguenti casi:

  • quando l’altro genitore è deceduto;
  • quando l’altro genitore non ha riconosciuto i figli naturali;
  • quando da certificazione dell’autorità giudiziaria risulti lo stato di abbandono del coniuge.

Sono considerati altri familiari a carico, nel caso in cui siano titolari di reddito non superiore a 2.840,51 euro e che convivono con il contribuente o percepiscono assegni alimentari non stabiliti da provvedimento del giudice:

  • genitori (in loro mancanza gli ascendenti prossimi),
  • adottanti,
  • generi,
  • nuore,
  • suoceri,
  • fratelli e sorelle germani o unilaterali,
  • nipoti,
  • coniuge separato o divorziato che percepisca alimenti.

La ripartizione della detrazione per figli a carico

Per i genitori non legalmente ed effettivamente separati la detrazione d’imposta spetta nella misura del 50% ciascuno ovvero, in caso di accordo, è riconosciuta al genitore con reddito più alto.

In caso di separazione o divorzio le detrazioni d’imposta spettano al genitore affidatario mentre nel caso di affidamento congiunto o condiviso è divisa al 50% per ciascun genitore, tranne nei casi in cui ad uno dei due non sono riconosciute le detrazioni per motivi di reddito.

In caso di coniuge fiscalmente a carico dell’altro, la detrazione spetta a quest’ultimo per l’intero importo.

Detrazioni lavoro dipendente 2020: novità in vigore dal 1° luglio 2020

Come precedentemente già ricordato, dal 1° luglio 2020 cambiano le detrazioni sui redditi da lavoro dipendente.

La Legge di Bilancio 2020 ha istituito il fondo per il taglio del cuneo fiscale, cioè le tasse in busta paga dei lavoratori dipendenti, reso operativo con apposito decreto convertito in legge lo scorso 31 marzo.

A partire dal 1° luglio il bonus Renzi lascia il posto al nuovo bonus Irpef.

La nuova agevolazione prevede un doppio binario a seconda del reddito del lavoratore dipendente:

  • nella fascia di reddito compresa tra 8.174 euro e 28.000 euro viene riconosciuto direttamente in busta paga con un importo pieno di 100 euro;
  • nella fascia di reddito compresa tra 28.000 euro e 40.000 euro assume la forma di detrazione che passa dall’importo completo di 100 euro per l’estremo inferiore della fascia fino al progressivo azzeramento per l’estremo superiore.

In altre parole la detrazione di 100 euro per i lavoratori con reddito di 28.000 euro si azzera per quelli con reddito di 40.000 euro.

Un’ulteriore novità riguarda anche la durata dell’agevolazione.

Nel caso di somma ricevuta direttamente in busta paga il bonus Irpef si attesta sui 600 euro per il secondo semestre del 2020 e 1.200 euro per l’intero anno del 2021.

Di contro la detrazione ha validità temporanea ed è riconosciuta solo per l’anno 2020.

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