Detrazione asilo nido nel modello 730/2025: rimborso alternativo al bonus INPS

Alessio Mauro - Modello 730

La detrazione delle spese per l'asilo nido spetta per i costi non rimborsati con il bonus INPS. Le regole da seguire per il modello 730/2025

Detrazione asilo nido nel modello 730/2025: rimborso alternativo al bonus INPS

Anche l’asilo nido può essere portato in detrazione con il modello 730/2025.

I costi sostenuti nel corso del 2024 possono essere inseriti in dichiarazione dei redditi per beneficiare di una detrazione IRPEF.

Lo sconto, pari al 19 per cento, è incompatibile con il bonus asilo nido erogato dall’INPS e si applica su una spesa massima di 632 euro per ciascun figlio.

Come si accede all’agevolazione? Il punto su requisiti, limite di spesa, ripartizione tra genitori e istruzioni.

Detrazione asilo nido 2025 incompatibile con il bonus INPS

Prima di scendere nel dettaglio dell’agevolazione è necessaria una premessa.

Per i già beneficiari del bonus asilo nido 2024, il contributo erogato dall’INPS in base all’ISEE,, non è possibile accedere anche alla detrazione IRPEF.

Trattandosi di due agevolazioni tra loro incompatibili, la fruizione di una comporta infatti l’esclusione dall’altra.

Tale regola è ribadita all’interno delle istruzioni per la compilazione del modello 730/2025, dove si legge:

Non possono essere indicate le spese sostenute nel 2024, se nello stesso periodo si è fruito del bonus asili nido”.

È esclusa la detrazione anche per i costi che sono già stati rimborsati dal datore di lavoro in sostituzione delle retribuzioni premiali.

Tali spese sono riportate all’interno della sezione “Rimborsi di beni e servizi non soggetti a tassazione – art. 51 Tuir” della Certificazione Unica, con il codice onere 33.

In questi casi, l’agevolazione viene comunque calcolata sulla parte degli oneri non rimborsata e rimasta a carico del contribuente.

Detrazione asilo nido nel modello 730/2025: requisiti per lo sconto e limite di spesa

I contribuenti che hanno sostenuto costi per l’accesso ai servizi all’infanzia dei propri figli possono ottenere uno sconto IRPEF del 19 per cento inserendone l’importo in dichiarazione dei redditi.

Il limite massimo di spesa per ciascun figlio è fissato a 632 euro annui, senza alcuna distinzione in base al reddito.

La detrazione è calcolata sulle rette pagate nel corso dell’anno 2024, a prescindere dall’anno scolastico a cui si riferiscono.

Stando alle più recenti indicazioni, fornite nella circolare numero 14/2023 dell’Agenzia delle Entrate:

“Le bambine e i bambini per i quali compete l’agevolazione sono quelli ammessi e che frequentano asili nido sia pubblici che privati. Pertanto, ciò che rileva ai fini della detraibilità della spesa è l’ammissione e la frequenza dell’asilo nido, e non anche l’età e il compimento degli anni del minore”.

A dare diritto all’agevolazione è dunque la frequenza dell’asilo nido del proprio figlio o della propria figlia, senza alcun requisito d’età specifico.

Sconto IRPEF asilo nido nel modello 730/2025: a chi spetta? Regole per la ripartizione tra genitori

Un’altra condizione fondamentale per poter beneficiare della detrazione dall’imposta è l’effettivo sostenimento della spesa.

In sede di compilazione del modello 730/2025, la detrazione va divisa tra i genitori sulla base dell’onere sostenuto da ciascuno.

Se il documento di spesa è intestato al bambino o a uno solo dei due coniugi, è comunque possibile annotare sullo stesso la percentuale imputabile a ciascuno.

Il genitore che ha sostenuto la spesa può usufruire della detrazione anche nel caso in cui il minore non sia fiscalmente a carico di quest’ultimo.

Tenendo conto del limite massimo di spesa, il beneficio previsto può arrivare fino a un massimo di 120,08 euro per ogni figlio o figlia.

Chi ha più di un figlio può beneficiare di più sconti, uno per ciascuno dei bambini.

Detrazione IRPEF asilo nido: le rette da indicare in sede di dichiarazione dei redditi 2025

Tra le spese ammissibili rientrano quelle sostenute per l’accesso ai servizi di:

  • asili nido, le strutture che assicurano la custodia dei bambini dai 3 mesi ai 3 anni di età;
  • sezioni primavera”, le strutture educative ideate per agevolare il passaggio dall’asilo nido alla scuola dell’infanzia;
  • Tagesmutter ”, tradotto “mamma di giorno”, il servizio fornito nella provincia autonoma di Bolzano ai sensi della legge provinciale n. 8 del 1996 dagli assistenti domiciliari così denominati.

Per tutte le altre tipologie di servizi, il diritto allo sconto IRPEF dovrà essere verificato caso per caso, sulla base di alcune caratteristiche:

  • presupposti e finalità del servizio di assistenza domiciliare all’infanzia, che devono essere affini a quelle degli asili nido;
  • conformità dello svolgimento delle attività;
  • modalità gestionali;
  • caratteristiche strutturali.

Detrazione asilo nido 730/2025: istruzioni di compilazione

I contribuenti che possiedono i requisiti necessari devono verificare che l’importo delle spese sostenute risulti correttamente riportato all’interno del proprio modello 730.

Nel caso in cui la spesa sia stata sostenuta da entrambi i genitori ma sia esposta nella precompilata di uno solo, è necessario modificare la dichiarazione riportando la quota di spesa detraibile da ciascuno.

In particolare, la somma deve essere indicata all’interno del quadro E, nei righi da E8 a E10 - Altre spese:

  • nella colonna 1 deve essere inserito il codice “33”, che identifica le spese per asili nido;
  • nella colonna 2 l’importo dei costi sostenuti.

È possibile compilare anche più righi, seguendo le stesse regole, nel caso di più figli iscritti all’asilo nido e per cui spetta la detrazione.

Infine, per accedere alla detrazione è necessario che i relativi oneri siano stati effettuati utilizzando mezzi di pagamento tracciabili.

Nell’eventualità di controlli, il contribuente deve conservare la documentazione richiesta:

  • la fattura, il bollettino bancario o postale, la ricevuta o quietanza di pagamento;
  • per provare la tracciabilità del pagamento:
    • l’annotazione in fattura, ricevuta fiscale o documento commerciale, da parte del percettore delle somme che effettua la prestazione del servizio;
    • la ricevuta del versamento bancario o postale;
    • la ricevuta della carta di debito o credito;
    • l’estratto conto;
    • la copia del bollettino postale o del MAV e dei pagamenti con PagoPA o con applicazioni via smartphone tramite Istituti di moneta elettronica autorizzati;
  • autocertificazione di non aver fruito del contributo di cui all’art. 1, comma 355, della Legge di Bilancio 2017 (bonus asilo nido).

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