Quali sono le strategie per una prevenzione efficace e le possibili riforme per la lotta al riciclaggio e alla corruzione? L'avvio della discussione in Senato nell'incontro del 23 gennaio 2025, promosso su iniziativa del Senatore Alfredo Bazoli in collaborazione con Video Backlight

Le strategie per una prevenzione efficace e le possibili riforme per rafforzare la lotta al riciclaggio e alla corruzione sono state al centro dell’incontro “Il costo dell’illegalità: prevenzione efficace e riforme possibili nella lotta al riciclaggio e alla corruzione”.
Il convegno si è svolto il 23 gennaio 2025 presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato.
Sono stati molti gli ospiti e i relatori che hanno permesso di approfondire il tema a tutto tondo, ciascuno fornendo un approccio specifico sulla base di competenze e attività professionali.
All’evento che è stato trasmesso anche in streaming sulla WebTV e sul canale YouTube del Senato, ha partecipato in presenza anche Informazione Fiscale.
Lotta al riciclaggio e alla corruzione: quali le possibili strategie e riforme
Il 23 gennaio 2025, presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato, si è svolto l’incontro dal titolo “Il costo dell’illegalità: prevenzione efficace e riforme possibili nella lotta al riciclaggio e alla corruzione”.
L’iniziativa è stata promossa dal Senatore Alfredo Bazoli, in collaborazione con la rubrica di relazioni istituzionali Video Backlight di Marco Italiano, moderatore del convegno.
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In apertura dell’evento, che è iniziato alle ore 16:00, sono intervenuti alcuni rappresentanti del mondo politico. La politica svolge senza dubbio un ruolo fondamentale nella lotta al riciclaggio e alla corruzione e ciò è emerso anche dagli interventi iniziali.
Il Sen. Alfredo Bazoli, membro della 2ª Commissione Giustizia del Senato della Repubblica, ha messo in evidenza fin da subito alcune stime dell’impatto economico della corruzione in Italia, che si attesterebbe a 230 miliardi di euro.
L’ammontare dell’economia illegale raggiungerebbe un terzo del PIL. Il mondo politico è impegnato sull’emergenza legislativa ma non ha spesso occasioni di confronto e di ascolto, occasioni di cui l’evento rappresenta un avvio.
Sull’importanza dell’ascolto da parte del mondo politico è intervenuto anche il Sen. Giovanni Berrino, membro della 2ª Commissione Giustizia del Senato della Repubblica, il quale ha sottolineato che “la politica è bene che ascolti per prendere decisioni”.
Il senatore ha sottolineato la velocità nell’evolversi dei reati legati al riciclaggio e alla corruzione e la crescente difficoltà a seguire i flussi di denaro, dovuta anche al diffondersi del fenomeno delle criptovalute. L’On. Berrino ha poi posto l’accento sulla percezione dei fenomeni da parte dell’opinione pubblica.
A chiudere il cerchio degli interventi da parte del mondo politico è stato l’On. Luigi Marattin, membro della X Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati. Marattin ha sottolineato l’importanza di trovare un equilibrio tra controlli e assenza di burocrazia per contrastare i fenomeni di riciclaggio e di corruzione, e la necessità di “tracciare una linea” per cercare un equilibrio tra i due estremi.
L’onorevole ha citato come esempi le truffe legate al superbonus, rese possibili dall’assenza di burocrazia legata al meccanismo della cessione del credito, che ha raggiunto la cifra di 6 miliardi di euro. Oltre allo scenario dei bonus edilizi è stato citato il credito d’imposta ricerca e sviluppo.
In collegamento, in videoconferenza, è intervenuta anche Margherita Cassano, Prima Presidente della Corte Suprema di Cassazione. Nel suo intervento Margherita Cassano ha chiarito che la magistratura interviene per fenomeni patologici ma è indispensabile agire sul fronte della prevenzione, prevedendo una risposta a più livelli integrati per evitare che la la democrazia viva di precetti imposti in via autoritaria dalla magistratura. Tra i due aspetti preoccupanti che rendono concorrenziale l’impresa illegale e quella legale ci sono, a parere di Margherita Cassano:
- lo sfruttamento del lavoro, ossia il lavoro irregolare, ancora più evidente nell’impresa mafiosa;
- l’asimmetria delle tutele a seconda degli ambiti regionali.
È quindi necessario insistere sull’impegno e sul ruolo sociale dell’impresa. Nell’intervento è stato fatto riferimento a studi che evidenziano che le imprese che operano in via illegale rappresentano un decimo dell’economia e l’11,3 per cento del PIL. Una linea di intervento possibile è quella di applicare le norme del Codice della Crisi d’impresa e di insolvenza per fornire risposte differenziate a seconda della situazione delle imprese.
Lotta al riciclaggio e alla corruzione: quali le possibili strategie e riforme
Dopo i primi interventi concentrati su un analisi del ruolo della politica e delle leggi nella lotta al riciclaggio, i successivi hanno riguardato ulteriori ambiti della questione.
Francesco M. Renne, docente e coordinatore scientifico dell’Accademia Management e Compliance, ha sottolineato il necessario equilibrio tra la libertà di chi fa impresa e l’efficienza della legge, ossia il contrasto della normativa e degli adempimenti e la necessità di un punto di equilibrio tra efficienza delle legge e agenti economici.
Nel corso della relazione sono stati citati gli strumenti per l’esercizio della responsabilità d’impresa, ad esempio il modello 231, e i punti ancora aperti quali l’individuazione dei titolari effettivi. Sono inoltre stati portati esempi relativi ad adempimenti che necessitano un miglioramento per essere più efficaci nella lotta al riciclaggio e alla corruzione.
È inoltre richiesto un passaggio culturale dall’“ammirazione del furbo alla stigmatizzazione dei comportamenti scorretti”, il tutto in una cornice in cui venga ridotta la burocrazia e venga dato sempre maggiore ascolto ai professionisti coinvolti affianco alle imprese, che rappresentano un primo presidio di legalità. Infine è stata avanzata la proposta di un osservatorio permanente anche con funzioni consultive, in cui siano coinvolti i soggetti obbligati alla compliance normativa e i professionisti.
Nel corso dell’evento non è mancato un approfondimento legato all’ambito medico e sanitario, in particolare sulla corruzione nella sperimentazione clinica. Nel suo intervento Roberto Poscia, vicepresidente del Centro di coordinamento nazionale dei comitati etici territoriali per le sperimentazioni cliniche sui medicinali per uso umano e sui dispositivi medici (AIFA), ha evidenziato che nell’ambito in questione è più corretto fare riferimento alle frodi che hanno un impatto sulla salute pubblica.
La questione ha una forte incidenza anche in ambito europeo, in cui la “sperimentazione condizionata” era un motivo di corruzione piuttosto diffuso. Nel corso della relazione sono stati mostrati casi di falsificazione dei dati dei pazienti e dei referti degli stessi per i programmi di sperimentazione.
Sebbene le azioni di falsificazione dei dati siano basse, sono estremamente condizionanti nella scelta sull’immissione dei farmaci in commercio. In risposta a tali fenomeni è sempre più necessario potenziare il meccanismo di verifica applicato in territorio nazionale e vigilare sulla distribuzione dei fondi e su come vengono impiegati.
Francesco Minotti, amministratore delegato del Gruppo Mediocredito Centrale, è intervenuto sul tema del rischio dei fenomeni di riciclaggio nei finanziamenti e nelle agevolazioni. Nel suo intervento ha fornito alcuni numeri sul Fondo centrale di garanzia, che effettua operazioni per 40-45 miliardi di euro all’anno.
Nell’intervento dei Francesco Minotti è stato analizzato il rapporto tra il gruppo Mediocredito Centrale e gli intermediari finanziari, che sono la prima interfaccia per le imprese. All’intermediario spetta l’adeguata verifica e al fondo il principio di vigilanza attiva.
L’intervento del Fondo può essere considerato quindi “a valle”, adottando le norme vigenti e le azioni per ridurre al minimo il fenomeno. Nello specifico sono impegnati in tali operazioni 115 operatori, che svolgono una costante attività di formazione e di aggiornamento sui temi per rimanere aggiornati sull’evoluzione delle norme ed essere in grado di cogliere determinati fenomeni.
Lotta al riciclaggio e alla corruzione: quali le possibili strategie e riforme
Ad aprire la seconda parte del convegno è stato l’intervento di Giuseppe Busia, Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC).
Tra i temi affrontati nell’intervento c’è quello dei costi sociali del riciclaggio. Busia ha posto l’accento sull’essenzialità della trasparenza, nell’equilibrio tra oneri e esigenza di garantire i controlli. La trasparenza è in grado di ridurre enormemente i rischi di comportamenti corruttivi.
E proprio la trasparenza è l’elemento mancante sui numeri legati ai reati di corruzione. Raffaele Cantone, Procuratore della Repubblica di Perugia, ha sottolineato la difficoltà ad avere stime proprio per le caratteristiche dei reati. Cantone ha evidenziato l’importanza della prevenzione ma anche della repressione.
A parere di Cantone l’impianto normativo italiano è da considerarsi tra i migliori ma ci sono rischi di renderlo più debole, tra questi l’eliminazione del reato di abuso di ufficio. Per prevedere interventi maggiormente efficaci è necessaria anche la creazione di fattispecie specifiche di reato ma anche allargare la lotta alla corruzione non solo ai reati che sono strettamente legati alla corruzione stessa.
Tra i pregi dell’ordinamento attuale c’è l’aver previsto norme per fare emergere fatti corruttivi, anche attraverso gli strumenti dei reati spia, tra i quali rientrava anche l’abuso di ufficio. Sono inoltre necessarie intercettazioni telefoniche molto più efficaci mentre rappresenta una notevole conquista l’equiparazione tra reati contro la pubblica amministrazione a reati di mafia.
Nel successivo intervento il generale C.A. Michele Carbone, Direttore della Direzione Investigativa Antimafia (DIA), ha richiamato alcune stime della Banca d’Italia sul riciclaggio. Il volume d’affari è tra i 25 e i 35 miliardi di euro all’anno, ovvero circa l’1,5-2 per cento del PIL. Bisogna notare che più è alto il fenomeno e maggiore si deve considerare il fenomeno della repressione.
Michele Carbone ha poi richiamato l’evoluzione continua della legislazione, collegata alla scoperta di nuove tecniche di riciclaggio. Tra le più recenti quelle collegate con l’economia digitale e le criptoattività.
Un ulteriore aspetto a cui prestare attenzione è il carattere imprenditoriale delle mafie, che utilizzano i profitti come investimenti e come moltiplicatore della ricchezza criminale. Sulla base di una stima della CGA di Mestre, riportata nell’intervento del generale Carbone, circa 150.000 imprese risulterebbero contigue alla criminalità organizzata.
“La mafia non disdegna ricevere contributi pubblici” ha sottolineato il generale, aggiungendo tali contributi agli investimenti in beni mobili e immobili e all’utilizzo delle imprese per immettere nell’economia legale i proventi illeciti. Il 99 per cento dei beni criminali sfugge al recupero, un dato che dovrebbe aprire una riflessione sull’efficienza della lotta al riciclaggio a livello europeo e internazionale. Su tali aspetti una risposta potrebbe arrivare dalla riforma in arrivo del pacchetto europeo di misure sull’antiriciclaggio.
Tra le necessità per la lotta alla corruzione e al riciclaggio ci sono anche la formazione di una base economico finanziaria del personale incaricato e partnership per l’utilizzo dell’intelligenza artificiale.
Nella parte finale del convegno è intervenuta Bruna Szego, Capo dell’Unità di Supervisione della Banca d’Italia. La relazione di Bruna Szego si è concentrata sul ruolo dell’AMLA, l’autorità europea per la lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo. Nel corso dell’intervento è stato esaminato il pacchetto di riforme europee e i tempi di azione dell’AMLA.
Le regole europee prevedono un ampliamento dei privati come soggetti obbligati con controlli antiriciclaggio nei confronti dei clienti, con l’inclusione ad esempio dei prestatori di servizi di cripto-attività e delle piattaforme di crowdfunding. A ciò si aggiunge la centralità della tecnologia e dei dati, dal momento che il settore si presta particolarmente all’uso di strumenti ad alto contenuto tecnologico.
Ci sono poi gli aspetti della armonizzazione piena qualità della vigilanza antiriciclaggio e l’importanza di una sempre maggiore cooperazione tra le autorità coinvolte, anche a livello sovranazionale. In tale scenario l’AMLA avrà compiti di vigilanza e di coordinamento, che assumeranno sempre maggior rilievo nel tempo.
L’ultimo intervento nel corso del convegno è stato quello di Pio Silvestri, Procuratore Generale della Corte dei Conti. In apertura Pio Silvestri ha ricapitolato l’evoluzione nel tempo dei compiti della Corte dei Conti, fino alla possibilità di perseguire i privati, con particolare attenzione ai danni erariali.
Tra questi particolare attenzione meritano quelli legati a fondi comunitari. Un ulteriore settore che necessità un’attenzione costante è quello dell’agricoltura, visti i sussidi da attribuire.
C’è poi la necessità di intensificare i controlli sui contributi riconosciuti dal GSE per il fotovoltaico e i certificati bianchi, in cui è stato registrato l’inserimento di gruppi di criminalità organizzata. Tra gli altri ambiti sotto la lente della Corte dei Conti ci sono anche l’attribuzione del reddito di cittadinanza e i bonus edilizi.
In prospettiva si dovrà prestare particolare attenzione anche al tema delle concessioni demaniali, che potrebbe diventare un boomerang se non viene previsto un complesso meccanismo di controllo delle gare.
In conclusione, Pio Silvestri ha elencato alcuni possibili rimedi per fronteggiare la corruzione è il riciclaggio:
- investire nella selezione rigorosa dei funzionari pubblici;
- investire nella formazione, anche per evitare quello che è comunemente chiamato il fenomeno della “paura della firma”;
- mantenere il presidio sul territorio attraverso la cooperazione con le procure della Repubblica e con le forze di polizia.
L’evento è stato l’occasione per avviare diverse riflessioni su un tema che necessita attenzione da parte della politica e dell’opinione pubblica, in un approccio che favorisca il contributo specifico di ciascuno dei soggetti coinvolti.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Lotta al riciclaggio e alla corruzione: strategie e possibili riforme