Contagi Covid sul lavoro, dati INAIL: sono cresciuti al Sud

Eleonora Capizzi - Leggi e prassi

La seconda ondata di contagi di Covid sul lavoro è più violenta rispetto alla prima, soprattutto per il Sud Italia. Lo dicono i dati comunicati dall'Inail che ha reso pubblico il report nazionale sulle denunce di infortunio da Covid nel bimestre ottobre-novembre che ammontano a quasi 49mila rispetto alle circa 46.500 di marzo-aprile.

Contagi Covid sul lavoro, dati INAIL: sono cresciuti al Sud

Dati Inail, picco di contagi Covid-19 nel mondo del lavoro registrato per il bimestre ottobre-novembre, con incrementi maggiori nelle province del meridione. Il 22 dicembre l’Istituto ha reso disponibile online l’undicesimo report nazionale e le schede regionali aggiornate elaborati dalla propria Consulenza statistico attuariale.

Dai dati raccolti risulta un maggior numero di infezioni da Covid-19 di origine professionale in questi due ultimi mesi rispetto alla prima ondata della scorsa primavera e si conferma il trend del maggior numero di denunce soprattutto nel Nord del Paese.

Tuttavia, in termini relativi, sono le province del Sud a registrare i maggiori incrementi che a fine novembre risultano quasi triplicati rispetto alle rilevazioni di fine ottobre.

Contagi Covid sul lavoro, i dati dall’Inail: maggiori incrementi percentuali nel meridione. Focus sul Mezzogiorno

Dati alla mano, dal report dell’Inail il bimestre ottobre-novembre vede sfiorare le 49mila denunce di infortunio da Covid rispetto alle circa 46.500 registrate nel bimestre marzo-aprile su un totale di 104.328 di casi denunciati dall’inizio dell’anno fino al 30 novembre, pari al 20,9% del complesso delle denunce di infortunio sul lavoro pervenute da gennaio.

Il dato da evidenziare è, tuttavia, quello riferito all’aumento relativo delle denunce di contagio.

Se è vero che dall’analisi territoriale risulta sempre una distribuzione delle denunce del 50,3% nel Nord-Ovest (in Lombardia 30,5%) e del 21,0% nel Nord-Est (in Veneto 8,2%9), con Milano in testa, al contempo il report rileva maggiori incrementi, in termini relativi (in variazione percentuale) nelle province meridionali: Reggio Calabria, Caltanissetta, Caserta e Salerno vedono più che triplicare le denunce rispetto alla rilevazione di ottobre.

In particolare, al 30 novembre:

  • Reggio Calabria registra il 27,7 % dei contagi, rispetto ai 506 contagi rilevati da gennaio in tutta la Calabria, con una variazione rispetto alla rilevazione di fine ottobre del 278,4 %.
  • Caltanissetta registra il 5,2 % dei contagi sul totale della Sicilia (2572) con una variazione rispetto ad ottobre del 272,2%.
  • Caserta registra il 10,1% dei contagi di tutta la Campania (5708 da gennaio) con una variazione rispetto ad ottobre del 228,4%.
  • Salerno registra il 9,1% dei contagi sui 5708 casi della Campania con una variazione rispetto ad ottobre del 223,6%.

Alla luce dei dati riportati, dunque, risulta che nel mese di novembre, in corrispondenza della seconda ondata di contagi, si registra un incremento eccezionale nel Sud Italia, nonostante il significativo aumento abbia riguardato tutto il Paese.

Report sui contagi sul lavoro dell’Inail, gli altri dati significativi

Le risultanze evidenziano un ulteriore elemento: aumentano i casi nel comparto sanitario, sul totale delle denunce:

  • il 38,2% sono di tecnici della salute (infermieri, fisioterapisti etc.);
  • il 18,6% sono di operatori socio-sanitari;
  • il 9,5% sono di medici;
  • 7,6% sono di operatori socio-assistenziali;
  • 4,7% sono di personale non qualificato nei servizi sanitari, come ausiliari, portantini e barellieri.

Le altre categorie di lavoratori più contagiate sono quelle degli impiegati amministrativi (4,3%), degli addetti ai servizi di pulizia (2,2%), dei conduttori di veicoli (1,2%) e dei dirigenti amministrativi e sanitari (1,0%).

Tra l’altro, risulta che la maggior parte dei lavoratori che denunciano l’infezione dall’inizio della pandemia siano donne (69,4% del totale su tutti i denuncianti), mentre l’età media si è assestata sui 46 anni per entrambi i sessi.

In particolare, si è rilevato che il 42,5% dei lavoratori contagiati hanno dai 50 ai 64 anni, seguiti da quelli tra i 35 e i 49 anni (36,8%) e da quelli tra i 18 e i 34 anni (18,8%). Gli over 64 anni sono l’1,9% del totale.

Inail - Scheda tecnica contagi Covid 30 novembre 2020
I dati sulle denunce da COVID-19 (monitoraggio al 30 novembre 2020).

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