Carta dedicata a te 2025, quando arriva e come richiederla?

Alessio Mauro - Leggi e prassi

Anche per il 2025 è prevista la carta dedicata. Come richiederla? Si riceve in automatico, ma per passare dalla teoria alla pratica si attende il decreto attuativo con le istruzioni su quando arriva la prepagata, o la ricarica, e come funziona

Carta dedicata a te 2025, quando arriva e come richiederla?

Anche nel 2025 le famiglie con un ISEE fino a 15.000 euro, in condizione di priorità nel territorio di riferimento, riceveranno la carta dedicata a te. I nuovi fondi, che però sono inferiori rispetto al 2024 e pari a 500 milioni di euro, sono stati stanziati con l’ultima Legge di Bilancio.

Da quando arriva a come richiederla, sono diversi i quesiti che si pongono in queste settimane i nuclei familiari potenzialmente beneficiari.

Tutte le risposte arriveranno nel decreto attuativo con le istruzioni operative. Ma, per ora, tutto resta fermo. E le procedure rispetto agli altri anni viaggiano con ritardo.

Se si guarda al passato, però, è possibile mettere già dei punti fermi ipotizzando regole e procedure alla base dell’agevolazione.

Prima di tutto va chiarito che la carta dedicata a te utilizzata per spese alimentare, benzina e trasporti è stata assegnata sempre in via automatica, senza presentare alcuna domanda.

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Carta dedicata a te 2025, come richiederla?

Per la scorsa annualità, le famiglie beneficiarie sono state individuate al termine di uno scambio di dati tra INPS e Comuni e sono state invitate a ritirare le prepagate, del valore di 500 euro per il 2024, presso gli uffici postali presenti sul territorio.

L’assegnazione viene fatta, prima di tutto, sulla base dell’ISEE che non deve essere superiore a 15.000 euro, ma anche tenendo conto della composizione del nucleo familiare e della data di nascita dei componenti.

Con molta probabilità, anche nel 2025 la carta dedicata a te sarà riconosciuta ai beneficiari e alle beneficiarie seguendo la stessa procedura.

Carta dedicata a te 2025, attesa per il decreto attuativo

Ma la conferma dovrà arrivare dal canonico decreto attuativo che dovrà essere adottato dal Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, di concerto con il Ministro delle imprese e del made in Italy, con il Ministro del lavoro e
delle politiche sociali e con il Ministro del l’economia e delle finanze.

Tramite il provvedimento saranno ripartite le risorse del fondo e individuati i termini e le modalità di erogazione.

Un aspetto importante, che potrebbe comportare delle novità, è proprio il valore delle risorse a disposizione che per il 2025 saranno più basse: la dotazione passa da 600 a 500 milioni di euro.

Da questo taglio potrebbero derivare diverse conseguenze:

  • una riduzione dell’importo della prepagata o della ricarica, per il 2024 pari a 500 euro;
  • una restrizione della platea, composta da 1,1 milione di famiglie nel 2024;
  • una revisione delle modalità di utilizzo.

Ma anche per queste risposte, sarà necessario attendere le istruzioni operative che quest’anno tardano ad arrivare: nel 2023 il testo è stato firmato ad aprile e nel 2024 era stato già pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Carta dedicata a te 2025, quando arriva?

Anche per rispondere alla domanda quando arriva la carta dedicata a te 2025? è possibile fare una stima dei tempi guardando anche al passato.

Prima di tutto va chiarito che la Legge di Bilancio 2025 non stabilisce i tempi di approvazione del provvedimento. Ma rispetto agli anni scorsi la macchina organizzativa è in ritardo.

L’attesa non finisce con la pubblicazione del Decreto in Gazzetta Ufficiale, questo passaggio, infatti, avvia lo scambio di dati tra INPS, Comuni e Poste Italiane, preliminare alla procedura di assegnazione che si conclude con l’invio delle comunicazioni alla lista delle famiglie beneficiarie.

Lo scorso anno, con l’avvio delle procedure a partire da fine giugno, ricariche e prepagate sono arrivate a partire da settembre.

Il rischio è che quest’anno si arrivi ad autunno inoltrato. In ogni caso la strada è ancora lunga: la valutazione dei tempi parte dall’adozione del provvedimento attuativo.

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