Carta risparmio spesa 2023, come utilizzare l’importo: dagli acquisti alla scadenza del primo pagamento

Rosy D’Elia - Leggi e prassi

Dal Comune di riferimento arriverà la lettera di assegnazione della carta risparmio spesa ai cittadini e alle cittadine che ne hanno diritto. Si riceverà una postepay con un importo di 382,50 euro. Le istruzioni per l'utilizzo: dagli acquisti che è possibile effettuare alla scadenza da rispettare per il primo pagamento

Carta risparmio spesa 2023, come utilizzare l'importo: dagli acquisti alla scadenza del primo pagamento

Dopo lo scambio di dati tra INPS e Comuni per la verifica dei requisiti, i cittadini e le cittadine che appartengono a nuclei familiari con un ISEE sotto i 15.000 euro che hanno diritto alla carta risparmio spesa 2023 riceveranno una comunicazione per il ritiro.

Alle famiglie beneficiarie sarà assegnata una postepay con l’importo di 382,50 euro per gli acquisti di beni alimentari.

Di seguito le istruzioni per l’utilizzo: dagli alimenti che si possono comprare alla scadenza da rispettare per il primo pagamento.

Carta risparmio 2023, come utilizzare l’importo in arrivo: acquisti presso negozi convenzionati

Saranno 1,3 milioni i nuclei familiari che riceveranno la carta risparmio spesa messa in campo dalla Legge di Bilancio 2023.

Secondo le previsioni indicate nel decreto attuativo del 18 aprile, le postepay con l’importo di 382,50 euro saranno attive a partire dal mese di luglio.

Ma come e dove è possibile utilizzare le somme in arrivo? Prima di tutto, per gli acquisti è necessario rivolgersi ai negozi convenzionati che hanno scelto, quindi, di aderire all’iniziativa.

Rientrano nel circuito della carta risparmio spesa gli esercizi commerciali che firmando l’apposita convenzione aderiscono a piani di contenimento dei costi dei beni alimentari di prima necessità, anche applicando sconti specifici ai beneficiari dell’agevolazione.

Carta risparmio spesa 2023, quali beni alimentari si possono acquistare: istruzioni sull’utilizzo

Non tutti i prodotti in vendita, però, possono essere acquistati con la carta risparmio spesa 2023.

Il Ministero delle Politiche Agricole e della Sovranità Alimentare ha stilato la lista dei beni che possono essere considerati di prima necessità e quindi acquistati con la postepay dedicata all’iniziativa:

  • carni suine, bovine, avicole, ovine, caprine, cunicole;
  • pescato fresco;
  • latte e suoi derivati;
  • uova;
  • oli d’oliva e di semi;
  • prodotti della panetteria (sia ordinaria che fine), della pasticceria e della biscotteria;
  • paste alimentari;
  • riso, orzo, farro, avena, malto, mais e qualunque altro cereale;
  • farine di cereali;
  • ortaggi freschi, lavorati;
  • pomodori pelati e conserve di pomodori;
  • legumi;
  • semi e frutti oleosi;
  • frutta di qualunque tipologia;
  • alimenti per bambini e per la prima infanzia (incluso latte di formula);
  • lieviti naturali;
  • miele naturale;
  • zuccheri;
  • cacao in polvere;
  • cioccolato;
  • acque minerali;
  • aceto di vino;
  • caffè, tè, camomilla.

Esclusa dall’elenco degli acquisti che si possono effettuare “qualsiasi tipologia di bevanda alcolica, come specifica il decreto attuativo.

Ministero dell’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste e Ministero dell’Economia - Decreto attuativo L. 197/2022, art. 1, comma 451
Termini e modalità di erogazione dei benefici di cui al Fondo destinato all’acquisito di beni alimentari di prima necessità da parte dei soggetti in possesso di un indicatore della situazione economica equivalente non superiore a 15.000 euro

Considerando queste regole di utilizzo, chi riceve la carta risparmio spesa 2023 deve procedere con il primo pagamento entro la scadenza del 15 settembre 2023.

Se non si rispetta questo termine, non si ha più diritto all’importo di 382,50 euro e non è più possibile utilizzare la postepay rilasciata.

Per chi, invece, ha attivato e utilizzato la carta ricevuta in autunno potrebbe arrivare una nuova ricarica: Poste Italiane dal mese di ottobre 2023 effettua il monitoraggio delle somme che non risultano assegnate e delle carte non attivate.

In seguito, eventuali importi residui saranno erogati alle famiglie che hanno beneficiato regolarmente dei buoni spesa considerando la stessa scala di priorità prevista per l’assegnazione.

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