Il bonus chef resta ancora senza decreto attuativo: neanche la proroga ha accelerato i tempi

Rosy D’Elia - Imposte

Il bonus chef è una delle misure fantasma della Legge di Bilancio 2021: dopo un anno e mezzo dall'introduzione su carta, non è ancora arrivato il decreto attuativo che rende accessibile il credito d'imposta per le spese di beni durevoli e corsi di aggiornamento. Nel frattempo, però, è arrivata la proroga del periodo di applicazione dell'agevolazione.

Il bonus chef resta ancora senza decreto attuativo: neanche la proroga ha accelerato i tempi

Il bonus chef, dopo un anno e mezzo dall’introduzione con la Legge di Bilancio 2021, resta una misura fantasma, che esiste solo su carta. Il decreto attuativo, atteso entro la scadenza del 2 marzo 2021, infatti, non è mai arrivato.

E neanche la proroga del periodo di applicazione disposta dal DL n. 228/2021 ha accelerato i tempi per l’operatività.

Il bonus chef resta ancora senza decreto attuativo: neanche la proroga ha accelerato i tempi

Insieme al bonus occhiali, il bonus chef rappresenta una delle promesse inserite nella Manovra del 2021 e mai mantenute.

L’articolo 1, comma 117 della Legge n. 178 del 2020 ha previsto:

“Ai soggetti esercenti l’attività di cuoco professionista presso alberghi e ristoranti, sia come lavoratore dipendente sia come lavoratore autonomo in possesso di partita IVA, anche nei casi in cui non siano in possesso del codice ATECO 5.2.2.1.0, spetta un credito d’imposta fino al 40 per cento del costo per le spese per l’acquisto di beni strumentali durevoli ovvero per la partecipazione a corsi di aggiornamento professionale, strettamente funzionali all’esercizio dell’attività, sostenute tra il 1° gennaio 2021 e il 30 giugno 2021”.

La decisione della legge di conversione del Decreto Milleproroghe di estendere fino al 31 dicembre 2022 l’arco temporale in cui è possibile sostenere le spese che danno diritto al credito d’imposta, acquisto di beni durevoli e corsi di formazione, era apparsa come un tentativo di recuperare il tempo perso.

A distanza di circa quattro mesi, però, la misura resta ancora priva di concretezza. Il bonus chef, quindi, è destinato a diventare operativo quasi esclusivamente con effetto retroattivo e di conseguenza con una efficacia che risulta molto diluita, soprattutto se si considera lo scopo con cui nasce: “sostenere il settore della ristorazione, anche in considerazione delle misure restrittive adottate a causa del COVID-19”.

Al di là della ragione che porta all’introduzione dell’agevolazione, è la certezza di poterne beneficiare che rappresenta una spinta ad affrontare determinate spese.

Al contrario, non ha lo stesso effetto l’idea che in futuro e con modalità incerte sarà possibile accedere a determinati benefici.

Più il tempo passa e più la misura diventa vana.

Bonus chef: è sempre troppo tardi per il decreto attuativo

Vale la pena ripercorrere la storia del bonus chef per comprendere appieno i limiti dell’immobilismo in cui si trovano determinate misure. Non si può parlare, infatti, di un caso unico e isolato.

Un decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali e con il Ministro dell’economia e delle finanze, avrebbe dovuto stabilire criteri e modalità di attuazione dell’agevolazione il 2 marzo 2021.

Era questa la scadenza fissata dalla Legge di Bilancio 2021. Lo stesso testo prevedeva la possibilità di accedere all’agevolazione per le spese sostenute dal 1° gennaio 2021 al 30 giugno 2021.

Anche la data ultima per l’acquisto di beni durevoli e formazione è passata senza che il bonus chef prendesse vita. In questo contesto, dopo circa 8 mesi dalla scadenza, si è inserita la proroga della misura mai diventata operativa disposta dalla conversione in legge del DL n. 228 del 2021.

Ma anche l’estensione del periodo di applicazione è stata formulata con diversi limiti: con le novità introdotte, l’agevolazione è accessibile per le spese sostenute dal 1° gennaio 2021 e fino al 31 dicembre 2022.

Il raggio di azione si è quadruplicato ma le risorse in campo sono rimaste sempre le stesse: una scelta che lascia intravedere la consapevolezza che il bonus chef avrà scarso successo, nonostante le modifiche.

La proroga, in ogni caso, avrebbe potuto avere il merito di sbloccare l’approvazione del decreto attuativo. Ma fino a questo momento anche questa occasione è andata persa e quando il provvedimento arriverà per forza di cose darà forma a un’agevolazione che ha molti più mesi di vita alle spalle che davanti.

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