Bollo auto storiche: come funziona?

Domenico Catalano - Imposte

Come funziona il bollo per le auto storiche, quando si paga e quali sono le esenzioni previste?

Bollo auto storiche: come funziona?

Anche per le auto storiche si paga il bollo e l’obbligo riguarda tutte le regioni.

Il bollo per le auto storiche è stato renintrodotto con la Legge di Stabilità 2015 che, oltre a ripristinare la tassa automobilistica per i veicoli ultraventennali, ha fornito chiarimenti su come funziona, chi paga e quali sono le esenzioni previste.

Nonostante ciò, molte regioni avevano deliberato l’esenzione dal bollo per le auto ritenute storiche, disposizione che tuttavia è stata ritenuta illegittima dalla Corte Costituzionale

L’esenzione e le agevolazioni, invece, si applicano soltanto per auto e moto per le quali sono passati più di 30 anni dalla loro costruzione.

Nello specifico, sono considerati veicoli storici ultratrentennali quelli:

  • costruiti da almeno trent’anni (salvo prova contraria, l’anno di costruzione coincide con l’anno di prima immatricolazione in Italia o in un altro Stato);
  • non adibiti ad uso professionale o utilizzati nell’esercizio di attività di impresa, arti o professioni. L’uso non professionale può essere dichiarato.

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Bollo auto storiche: come funziona e chi paga

Non esiste più l’esenzione dal bollo per le auto storiche.

Per effetto di quanto previsto dalla Legge di Stabilità 2015, l’obbligo di pagare la tassa automobilistica è stato esteso anche ai veicoli ultraventennali, ovvero di età compresa tra i 20 e i 29 anni.

Sono considerati veicoli storici ultraventennali gli autoveicoli e i motoveicoli di particolare interesse storico o collezionistico con le seguenti caratteristiche:

  • costruiti da almeno vent’anni e da non più di ventinove (salvo prova contraria, l’anno di costruzione coincide con l’anno di prima immatricolazione in Italia o in un altro Stato);
  • non adibiti ad uso professionale o utilizzati nell’esercizio di attività di impresa, arti o professioni. L’uso non professionale può essere dichiarato.

In materia di veicoli ultraventennali è intervenuta la Legge n. 145/ 2018 (Legge di Bilancio dello Stato per il 2019) che ha disposto che

“gli autoveicoli e motoveicoli di interesse storico e collezionistico con anzianità di immatricolazione compresa tra i venti e i ventinove anni, a prescindere dall’uso, se in possesso del certificato di rilevanza storica, e qualora tale riconoscimento di storicità sia riportato sulla carta di circolazione, sono assoggettati al pagamento della tassa automobilistica con una riduzione pari al 50 per cento

L’esenzione per il bollo sulle auto storiche non si applica più
Per capire come funziona la tassa per le auto “vecchie” è questo il primo punto al quale prestare attenzione: l’esenzione in vigore fino al 2014 non si applica più e le Regioni non possono stabilire regole differenti.

Dopo aver chiarito la regola generale, vediamo chi paga il bollo per le auto storiche secondo i chiarimenti forniti dall’ACI.

L’obbligo di versamento riguarda tutti i veicoli di età compresa tra i 20 e i 29 anni.

Al contrario, soltanto i veicoli ultratrentennali continuano ad essere assoggettati alla tassa di circolazione, pari a:

  • 25,82 euro per gli autoveicoli;
  • 10,33 euro per i motoveicoli.

Esenzione bollo auto, quando si applica

Tenuto conto che il bollo si paga anche per le auto storiche, cerchiamo di capire ora quando invece è prevista l’esenzione dal pagamento dell’imposta nel 2018.

La Legge di Stabilità 2015 ha previsto esplicitamente che l’esonero dal bollo riguarda soltanto le auto a partire dal trentesimo anno dalla loro costruzione.

In questo caso, nel caso in cui tali veicoli (auto e moto) vengano posti in circolazione, sarà necessario pagare una tassa forfettaria di importo annuo pari a 25,82 euro per gli autoveicoli ed euro 10,33 per i motoveicoli.

In questo caso non è necessario che il veicolo sia iscritto nel registro storico ma basterà calcolare il periodo trascorso dalla data di costruzione (che dovrà coincidere con l’anno di prima immatricolazione in Italia o all’estero).

Calcolo bollo auto storiche

Le regole per il calcolo del bollo per le auto storiche sono le stesse previste per gli altri veicoli.

Per calcolare il bollo auto online è possibile seguire una procedura abbastanza semplice e, tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate, è possibile stabilire qual è l’importo da pagare, secondo le caratteristiche della propria auto e quali sono le sanzioni addebitate in caso di richiesta inserita dopo la scadenza.

La modalità più semplice per calcolare il bollo auto online sul sito dell’Agenzia delle Entrate è il calcolo in base alla targa.

In questo caso la funzione messa a disposizione dall’Agenzia delle Entrate prevede che il calcolo venga effettuato automaticamente inserendo soltanto la targa del proprio veicolo.

Sarà poi il programma di calcolo online a ricavare gli altri elementi e le informazioni del veicolo, tenuto conto anche delle tariffe applicate dalla regione in cui risiede il proprietario dell’auto.

Il calcolo del bollo auto in base alla targa si effettua accedendo all’apposita sezione del sito dell’Agenzia delle Entrate, disponibile per tutti gli utenti e tutti i giorni dalle 7.00 alle 24.00.

I proprietari di veicoli iscritti al PRA dovranno inserire la targa del mezzo e indicare se si tratta di autoveicolo, motoveicolo e rimorchio.

Con il calcolo del bollo auto online verrà determinato l’importo dovuto e le relative sanzioni e interessi in caso di ritardo nel pagamento.

Ricordiamo che questa funzione non deve essere utilizzata in caso di contratto di leasing, usufrutto o acquisto con patto riservato del dominio del relativo veicolo. In questi casi dovrà essere effettuato il calcolo del bollo auto con formula completa.

Bollo auto storiche: come controllare se è stato pagato

In virtù delle regole spesso confuse sul pagamento del bollo per le auto storiche, ricordiamo che è possibile verificare se è stata versata l’imposta tramite il sito dell’ACI o dell’Agenzia delle Entrate.

Per effettuare la verifica del pagamento bollo auto è necessario essere in possesso innanzitutto della targa del proprio veicolo, sia che si tratti di auto, moto, rimorchio o ciclomotore.

Si ricorda che il bollo auto deve essere pagato entro l’ultimo giorno del mese successivo alla scadenza per i veicoli già in circolazione e che, per i veicoli nuovi, la scadenza è fissata all’ultimo giorno dal mese di immatricolazione.

La verifica online del bollo auto può essere effettuata accedendo all’apposito servizio online Interrogazione pagamenti effettuati: in questo caso sarà necessario compilare i campi indicando regione, targa del veicolo, categoria e anno di pagamento.

Il servizio per controllare il pagamento del bollo auto è disponibile dal lunedì alla domenica dalle ore 7.00 alle ore 24.00 ma esclusivamente per i pagamenti effettuati nelle regioni in cui la tassa automobilistica è gestita direttamente dall’Agenzia delle Entrate, Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Sicilia, e per le regioni Marche e Valle D’Aosta.

Anche per chi risiede in altre regioni è possibile effettuare il controllo online bollo auto sul sito dell’Agenzia delle Entrate: in questo caso bisognerà accedere alla sezione Calcolo del bollo con la formula completa, disponibile per tutte le regioni esclusa la provincia autonoma di Bolzano.

In questo caso il controllo del bollo auto pagato dovrà essere effettuato compilando le voci relative a targa del veicolo, regione, mese di scadenza, anno di scadenza, mese di validità ed eventuale codice di riduzione; cliccando sull’icona “calcolo importo” verrà fornito il dettaglio circa la verifica del bollo auto richiesta.

Per tutte le istruzioni nel dettaglio si rimanda alla guida dedicata.

Il caso della Valle d’Aosta

La Regione Autonoma della Valle d’Aosta con Legge regionale numero 35/2021, ha esteso l’agevolazione relativa al bollo sulle auto storiche anche ai veicoli iscritti nel Registro Italiano Veicoli Storici (RIVS) e nel Registro ACI Storico.

Per beneficiare della riduzione del 50% della tassa automobilistica, gli intestatari dei veicoli iscritti nei citati registri, devono presentare apposita istanza alla struttura regionale competente in materia di tasse automobilistiche.

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