Credito d’imposta fino a 20 mila euro per l’acquisto di materiali riciclati: novità per le imprese

Nella Legge di Bilancio 2023 rinnovato il credito d'imposta per incentivare la raccolta differenziata e ridurre l'impatto ambientale dei rifiuti e della plastica: sul tavolo nuove risorse fino al 2025 per le imprese

Credito d'imposta fino a 20 mila euro per l'acquisto di materiali riciclati: novità per le imprese

Un credito d’imposta fino a 20 mila euro per le aziende “virtuose” che acquistano materiali riciclati.

La Legge di Bilancio 2023 prevede anche per il triennio 2023-2025 la possibilità per le aziende di ottenere un credito d’imposta pari al 36 per cento - per un massimo di 20 mila euro - sulle spese sostenute per l’acquisto di materiali riciclati.

La misura già contenuta nella Manovra 2019 è stata, quindi, rinnovata per i prossimi anni con un triplice obiettivo:

  • ridurre l’impatto ambientale degli imballaggi in plastica;
  • incentivare la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani, delle plastiche miste e degli scarti industriali non pericolosi;
  • favorire l’acquisto di prodotti realizzati con plastica riciclata.

Nella nuova Manovra sono state previste risorse pari a 10 milioni di euro per il 2023 che andranno a coprire richieste precedenti non ancora evase per esaurimento fondi, e un ulteriore stanziamento di 5 milioni di euro, per i successivi due anni per far fronte alle nuove domande.

Come fare per ottenere il credito d’imposta per l’acquisto di materiali riciclati

Ma come fare per ottenere il credito di imposta? Per conoscere nel dettaglio le modalità di applicazione della nuova norma occorrerà attendere l’emanazione di un apposito decreto del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica di concerto con il Ministro delle Imprese e del Made in Italy e con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, che dovrà essere adottato nel termine di 120 giorni dall’entrata in vigore della Legge di Bilancio.

Nel decreto saranno indicati i criteri per ottenere il beneficio, le modalità di fruizione dello stesso, nonché i requisiti tecnici e le certificazioni valide per l’attestazione dell’ecosostenibilità dei prodotti acquistati ai fini del riconoscimento del credito.

Nel frattempo sappiamo già che la somma maturata potrà essere utilizzato solo in compensazione a decorrere dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui sono stati effettuati gli acquisti dei prodotti oggetto di riconoscimento del credito. Il beneficio dovrà essere inserito nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo di imposta per il quale è riconosciuto il credito e non concorrerà alla formazione del reddito ai fini dell’IRAP.

Per ottenere il riconoscimento del credito è prevista la presentazione del modello F24 esclusivamente per via telematica - pena l’esclusione della domanda - tramite i servizi resi disponibili dall’Agenzia delle Entrate.

Danno diritto al credito d’imposta gli acquisti dei seguenti prodotti realizzati con materiali provenienti dalla raccolta differenziata:

  • gli imballaggi in plastica;
  • gli involucri biodegradabili e compostabili (normativa UNI EN 13432:2002 o 416);
  • i materiali ottenuti dalla raccolta differenziata di carta, alluminio e vetro.

Credito d’imposta per l’acquisto di materiali riciclati e altre misure per favorire uno sviluppo più sostenibile

Il rinnovo del credito d’imposta per l’acquisto di materiali riciclati si è rivelato negli ultimi anni un incentivo importante, soprattutto se si considera - stando a quanto riportato dal Governo nella relazione illustrativa - che le domande di accesso al beneficio, pervenute al ministero negli ultimi anni, sarebbero state di circa quattro volte superiori rispetto agli stanziamenti disponibili.

Il rinnovo di questa misura può essere interpretata anche alla luce di una più ampia strategia per la riduzione dell’impatto sull’ambiente dei rifiuti e degli imballaggi in plastica, in linea con la Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile, lo strumento adottato dall’Italia per conseguire il raggiungimento degli obiettivi contenuti nell’Agenda 2030.

L’Agenda 2030 è stata sottoscritta nel 2015 dai governi di 193 paesi e approvata dall’Onu. È composta da 17 obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile, divisi in un totale di 169 target, ovvero i traguardi da raggiungere all’interno di ciascun obiettivo entro il 2030.

L’obiettivo ultimo dell’Agenda 2030 è quello di cooperare per la creazione di un mondo più sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale.

L’Obiettivo 11 Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili prevede - al target 6 - di ridurre entro il 2030:

“l’impatto ambientale negativo pro capite delle città, in particolare riguardo alla qualità dell’aria e alla gestione dei rifiuti.”

Incentivare aziende e cittadini ad adottare pratiche virtuose nella gestione dei rifiuti è quindi fondamentale se si vogliono raggiungere obiettivi significativi dal punto di vista della salvaguardia ambientale.

La Legge di Bilancio 2023, infatti, contiene al suo interno anche altre misure simili, volte a migliorare l’impatto delle nostre scelte e delle nostre abitudini sull’ecosistema, favorendo l’adozione di stili di vita più consapevoli e di scelte rispettose dell’ambiente come nel caso del rifinanziamento del fondo per il “Programma sperimentale Mangia Plastica” o l’istituzione di un Fondo per il contrasto al consumo del suolo.

Due misure che unitamente al rinnovo del credito d’imposta sui materiali riciclati aiuteranno, anche finanziariamente, quanti sceglieranno di puntare sulla sostenibilità ambientale.

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