Beni da pignorare, la convenzione tra Ministero della Giustizia ed Entrate per la ricerca online

Tommaso Gavi - Fisco

Il Ministero della Giustizia e l'Agenzia delle Entrate hanno siglato una convenzione che permetterà agli Ufficiali giudiziari di accedere alle banche dati dell'Amministrazione finanziaria. L'obiettivo è quello di rendere più facile la ricerca online dei beni da pignorare

Beni da pignorare, la convenzione tra Ministero della Giustizia ed Entrate per la ricerca online

La ricerca dei beni da pignorare sarà più semplice grazie alla convenzione siglata tra il Ministero della Giustizia e l’Agenzia delle Entrate.

A renderlo noto è lo stesso istituto con il comunicato stampa del 24 giugno 2023.

L’accordo permetterà agli Ufficiali giudiziari di accedere alle banche dati dell’Amministrazione finanziaria. La ricerca dei beni online da pignorare sarà regolata sulla base della convenzione per i prossimi 5 anni.

Per gli ufficiali giudiziari sarà possibile l’utilizzo del servizio, nell’ambito dei propri compiti di ufficio.

Beni da pignorare, la convenzione tra Ministero della Giustizia ed Entrate per la ricerca online

La convezione che permetterà agli Ufficiali giudiziari di accedere alle banche dati dell’Amministrazione finanziaria è stata firmata dal Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini.

Lo fa sapere la stessa Agenzia delle Entrate con il comunicato stampa del 24 giugno 2023.

Agenzia delle Entrate - Comunicato stampa del 24 giugno 2023
Siglata la convenzione tra Ministero della Giustizia e Agenzia delle Entrate sulla ricerca telematica dei beni da pignorare.

L’accordo renderà possibile l’accesso alle banche dati e renderà più agevole la ricerca online dei beni da pignorare.

Potranno essere oggetto di ricerca i beni da pignorare:

  • in seguito alla richiesta di un creditore;
  • da sottoporre a procedura concorsuale, su richiesta del curatore.

La convenzione definisce le regole per accedere alle informazioni contenute nelle banche dati dell’Agenzia delle Entrate, in conformità ai principi del Regolamento generale sulla protezione dei dati e dal Codice in materia di protezione dei dati personali.

Il testo ha ottenuto il via libera del Garante della Privacy e sarà valido per 5 anni.

Il servizio potrà essere utilizzato dagli ufficiali giudiziari, nell’ambito dei propri compiti di ufficio.

L’obiettivo è quello di permettere di acquisire tutte le informazioni utili a individuare i beni da sottoporre a esecuzione, anche nell’ambito di procedure concorsuali.

Beni da pignorare, in che modo si può accedere ai dati

Il comunicato stampa dell’Agenzia delle Entrate spiega anche in che modo si potrà accedere ai dati dei beni da pignorare.

L’accesso alle informazioni avverrà con modalità sicure grazie a un servizio di cooperazione informatica che utilizza il Sid, sistema di interscambio dati.

Con tale sistema l’ufficiale giudiziario potrà richiedere l’accesso determinati soggetti:

  • quelli per i quali è stata presentata l’istanza da parte di un creditore in possesso di un titolo esecutivo del precetto;
  • quelli che hanno ricevuto specifica autorizzazione del presidente del Tribunale o di un giudice delegato dallo stesso.

A seguito della richiesta, l’Agenzia delle Entrate sarà chiamata a verificare la regolarità.

Successivamente invierà la risposta con le informazioni al sistema informatico del Ministero.

Nel comunicato stampa si sottolinea, infine, che:

“Da entrambe le parti, gli accessi al servizio saranno tracciati.”

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