Assegno unico: ritardi a causa del codice fiscale

Francesco Oliva - Leggi e prassi

Analizziamo un caso segnalato e risolto da un lettore: importi dell'assegno unico in ritardo a causa di presunti errori nell'indicazione di codice fiscale di padre e figlia, ma in realtà i dati sono corretti, ecco cosa fare in questi casi

Assegno unico: ritardi a causa del codice fiscale

Diversi pagamenti dell’assegno unico sono in ritardo nel 2025 e questa, purtroppo, non è una sorpresa.

Ne abbiamo già parlato in diverse occasioni negli ultimi mesi: lo aspettano diverse famiglie con figli minorenni a carico e maggiorenni fino ai 21 anni.

I motivi dei ritardi nei pagamenti dell’assegno unico possono essere diversi:

  • comunicazioni o avvisi ricevuti rispetto allo stato della domanda;
  • inserimento di dati errati, come nel caso del codice fiscale;
  • variazioni conseguenti a conguagli dovuti.

Ad ogni modo, oggi analizziamo un caso interessante e molto antipatico relativo a un mancato pagamento dell’assegno unico dovuto a una famiglia composta da una coppia sposata con una figlia di due anni e mezzo.

Ce lo segnala il papà della bambina, Gianpaolo, il quale non deve ripresentare la domanda per l’ottenimento dell’importo previsto dall’assegno unico, ma deve solo rinnovare il modello ISEE.

Gianpaolo, nostro lettore iscritto alla newsletter, ci scrive una email in cui racconta una situazione paradossale: da marzo non riceve l’assegno unico perché secondo l’INPS il codice fiscale suo e quello della bambina risulterebbero diversi tra dati del Comune e dati dell’INPS. Ma i due codici fiscali sono entrambi corrispondenti a quelli risultanti sul sito INPS e sul sito (sezione fascicolo anagrafico del cittadino) del Comune di residenza!

Ecco la situazione completa e come è stata risolta.

Presentazione ISEE nei termini per il rinnovo dell’assegno unico

Premessa: Gianpaolo e la moglie Paola hanno regolarmente rinnovato il modello ISEE entro il 28 febbraio. Poiché la bambina ha due anni e mezzo la prima domanda di assegno unico era stata presentata poche settimane dopo la nascita, avvenuta nel 2023.

A questo proposito, è stato, infatti, necessario presentare l’ISEE aggiornato entro lo scorso 28 febbraio in modo da continuare a ricevere tutto l’importo spettante nel corso dell’anno.

Senza una DSU aggiornata al 2025, dal 1° marzo sarebbe stato erogato l’importo minimo, pari a 57,50 euro.

Ad ogni modo, ci sarebbe comunque tempo fino alla scadenza del 30 giugno 2025 per inviare il l’ISEE aggiornato e ricevere tutti gli arretrati da marzo.

L’assegno unico non arriva. Il mancato pagamento è sospetto e si scrive all’INPS

Arrivati a inizio del mese di giugno ancora l’assegno unico non arriva: l’importo dei mesi di marzo, aprile e maggio non si è visto così Gianpaolo decide di scrivere all’INPS, evidenziando come da marzo l’importo non sia mai arrivato nonostante il rinnovo dell’ISEE sia stato fatto nei tempi.

E qui arriva la brutta e paradossale sorpresa!

E a questo punto il paradosso.

L’INPS risponde a Gianpaolo, invitandolo:

a recarsi fisicamente presso gli uffici del Comune in quanto da controlli automatizzati il programma, nella scheda personale della figlia ******* alla voce paternità risulta un codice fiscale non corrispondente a quello del padre richiedente.

Dopo aver sistemato col Comune ci si dovrà ricollegare alla piattaforma online dell’INPS e segnalare l’avvenuto incontro al Comune.”

Ma l’invito dell’INPS non ha senso per due motivi:

  • i due codici fiscali sono corretti e risultano corrispondenti a quelli iscritti con la domanda originale del 2023 sia all’anagrafe comunale (fascicolo anagrafico del cittadino) sia al cassetto previdenziale INPS;
  • perché, posto che ci fossero dei dati da allineare, non si potrebbe fare tutto online...?

Il secondo paradosso: il bonus asilo nido 2025 risulta regolarmente in pagamento

Il secondo paradosso che viene fuori dalla situazione segnalata da Gianpaolo è relativa al fatto che lo stesso nucleo familiare, nello stesso periodo, ha presentato e si è visto accogliere la domanda per il bonus asilo nido 2025:

Come si può vedere dalla schermata sopra, il pagamento del bonus è in attesa di essere contabilizzato ma sarà regolarmente eseguito nei prossimi giorni, in quanto la DSU risulta regolare.

Anche per questo bonus, occorreva provvedere per tempo ad aggiornare l’ISEE 2025 , poiché l’importo spettante viene determinato proprio in base all’indicatore della situazione economica.

In questo caso l’INPS non ha segnalato nulla: è un ulteriore paradosso di questa vicenda.

Importi bonus asilo nido:

Valore del bonus asilo nido 2025ISEE minorenniImporto mensile
3.000 euro Fino a 25.000 euro 272,70 euro per 11 mensilità
2.500 euro Da 25.001 a 40.000 euro 227,20 per 11 mensilità
1.500 euro Da 40.001 136,30 euro per 11 mensilità

Si ricorda che per i bambini nati dal 1° gennaio 2024 (in famiglie con ISEE sotto i 40.000 euro) l’importo massimo può arrivare a 3.600 euro.

In assenza di aggiornamento dell’ISEE il contributo verrà erogato ratealmente in misura complessiva non superiore a 1.500 euro annui. In caso di successiva presentazione verrà corrisposto l’importo maggiorato, senza però il conguaglio delle mensilità pregresse.

La domanda deve essere presentata con la relativa documentazione, esclusivamente in modalità telematica utilizzando uno dei seguenti canali:

  • sito dell’INPS, autenticandosi con SPID, CIE o CNS;
  • patronati.

Come risolvere la questione del mancato pagamento dell’assegno unico a causa di un eventuale disallineamento del codice fiscale genitori figli

Gianpaolo comunque non ci sta e allora decide di scrivere all’INPS:

Buonasera,

*** nel fascicolo del Comune i dati miei e della bambina risultano corretti ***

Inoltre, se nel 2023 abbiamo fatto la domanda e per tutto il 2024 e fino a febbraio 2025 abbiamo ricevuto tutto l’importo, com’è che, all’improvviso, a marzo 2025 abbiamo smesso di ricevere l’importo...?

Vi prego di fare direttamente Voi la verifica...

Dopo aver ricevuto questa email l’INPS risponde in brevissimo tempo, fissando un appuntamento telefonico con Gianpaolo.

Durante questo appuntamento, avvenuto venerdì scorso, l’operatore INPS (gentilissimo e preparato stando a quanto scritto da Gianpaolo) chiede lettura dei due codici fiscali e li aggiorna a sistema.

Tutto risolto? In piattaforma si, adesso vedremo se gli arretrati di questi tre mesi arriveranno in tempi brevi. Ce lo auguriamo tutti.

Questa situazione ci insegna però che dobbiamo comunicare in modo puntuale e completo con gli operatori INPS e non dobbiamo fermarci mai al primo tentativo.

Peraltro, ma non è questo il caso, possiamo già segnalare giurisprudenza di merito che nel caso di eventuale disallineamento formale del codice fiscale di genitori e figli prevede che comunque l’INPS abbia l’obbligo di allineare i dati e pagare quanto dovuto (per approfondire si veda, in particolare, la famosa sentenza numero 1665/2024 del tribunale di Torino).

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