Società di persone, commercialisti: “serve una riforma della disciplina”

Francesco Rodorigo - Società di persone

Per le società di persone c'è bisogno di una riforma che introduca semplificazioni. Servono correttivi per facilitare trasparenza delle informazioni e forme di rendicontazione semplificata. Lo sottolinea il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili

Società di persone, commercialisti: “serve una riforma della disciplina”

Si lavorerà ad una proposta organica di riforma per la disciplina delle società di persone.

Ad annunciarlo il Vicepresidente del CNDCEC, Michele de Tavonatti, in occasione del ConvegnoLe società di persone: prospettive di riforma per trasparenza e finaziabilità” organizzato dal consiglio della categoria a Roma.

Secondo i commercialisti, infatti, c’è bisogno di una riforma che introduca correttivi volti a facilitare trasparenza delle informazioni e forme di rendicontazione semplificata.

Società di persone, commercialisti: “serve una riforma della disciplina”

Si è svolto nella giornata di ieri, 13 febbraio 2024, a Roma il ConvegnoLe società di persone: prospettive di riforma per trasparenza e finaziabilità” organizzato dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili.

Come si legge nel comunicato stampa del CNDCEC, uno delle principali indicazioni emerse dalla giornata di lavori riguarda le società di persone.

In particolare è stato sottolineata la necessità di una riforma che possa introdurre alcuni correttivi con l’obiettivo di facilitare la trasparenza delle informazioni, anche contabili, e le forme di rendicontazione semplificata, così che possano essere utili anche nella prospettiva della loro finanziabilità.

Come evidenziato anche dal Consigliere nazionale dei commercialisti con delega al diritto societario David Moro, anche se negli ultimi anni si è registrato un calo delle società semplici di nuova costituzione, a favore di un aumento delle società di capitali, le società di persone attive (circa 700.000) rappresentano l’11 per cento degli addetti totali occupati nelle imprese italiane.

“La duttilità e l’agilità di funzionamento e i minori costi amministrativi sono stati fin dalle origini caratteristici delle società di persone, aspetti assolutamente da apprezzare, confermare e valorizzare. Ma il tempo passa e le più recenti riforme in un’economia in continua evoluzione come quella attuale manifestano che queste tipologie societarie e la disciplina che le regolamenta necessitano di un intervento di riforma modernizzatrice che possa farne modelli competitivi nel sistema produttivo italiano.”

Serve dunque un intervento di modernizzazione della disciplina per favorire la competitività all’interno del sistema produttivo.

Società di persone, commercialisti: si lavorerà a una proposta organica di riforma

Come evidenziato da Moro, infatti, molte delle disposizioni sulle società di persone attualmente in vigore sono difficilmente compatibili con le recenti riforme che hanno interessato l’impresa in generale, come ad esempio la disposizione sugli assetti organizzativi introdotti nel 2019 con il Codice della crisi.

In diversi casi si riscontra un disallineamento con altre normative. È il caso della ammissibilità della contabilità semplificata, prevista in ambito fiscale, ma non in quello civilistico, con il concreto rischio per gli amministratori di imbattersi nei reati di bancarotta semplice.

“La disciplina delle società di persone – ha concluso – presenta voragini sistematiche di un certo impatto: dall’assenza di una disciplina della costituzione di vincoli sulle quote di partecipazione alle regole del recesso che non contemplano cause legali; dalle regole sulla liquidazione della società a quelle sulle decisioni; dalla disciplina della liquidazione giudiziale poco mutata dal 1942 all’assenza di puntuali regole sulla trasformazione eterogenea. Tutto ciò dimostra la necessità di intervenire con una riforma che attualizzi il sistema normativo vigente.”

Come si legge nel comunicato stampa, il Vicepresidente CNDCEC, Michele de Tavonatti ha annunciato la volontà della categoria di lavorare ad una proposta organica di riforma, sottolineando l’importanza del confronto e della condivisione di idee con i diversi stakeholder quali imprese, banche e altri Ordini professionali.

Dello stesso parere anche Giulio Biino, presidente del Consiglio Nazionale del Notariato, il quale ha specificato che se davvero c’è ancora bisogno delle società di persone è indubbio che queste debbano essere riportate al passo con i tempi.

“Riformarle, aggiornarle, rinfrescarle allora deve significare mantenerne la snellezza, ma sempre nell’imprescindibile rispetto della legalità e dei relativi controlli, della certezza del diritto e dell’affidabilità dei pubblici registri”

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