Isopensione: andare in pensione prima a spese della propria azienda

Guendalina Grossi - Pensioni

L'isopensione consente di andare in pensione prima, con 7 anni di anticipo. Fino al 2023, i lavoratori dipendenti potranno utilizzare lo scivolo pensionistico, a spese dell'azienda per cui lavorano. Ecco come funziona e quali le regole per accedervi.

Isopensione: andare in pensione prima a spese della propria azienda

L’isopensione è uno degli strumenti che consente ai lavoratori dipendenti di andare in pensione prima.

Ad introdurlo è stata la legge Fornero e fino al 2023 i dipendenti potranno andare in pensione con 7 anni di anticipo con l’aiuto dell’azienda per cui l’impiegato lavora.

Inizialmente l’isopensione prevedeva la possibilità di andare in pensione con 4 anni di anticipo ma grazie alle modifiche apportate dalla Legge di Bilancio 2018 gli anni sono diventati sette. La Legge di Bilancio 2021 proroga la possibilità di accedere al pensionamento con sette anni di anticipo fino al 2023.

Questa misura è importante per tutti quei lavoratori che intendono andare in pensione anticipatamente ma anche per quelle aziende che si trovano in un momento di difficoltà e invece di licenziare un proprio impiegato decidono di mandarlo in pensione in anticipo a proprie spese.

Ma vediamo come funziona l’isopensione e come devono fare le aziende per richiederla.

Isopensione: cos’è e come funziona

L’isopensione, anche detto assegno di esodo, è uno strumento che è stato introdotto con la legge Fornero grazie al quale il lavoratore può andare in pensione con 7 anni di anticipo con l’aiuto dell’azienda per cui lavora.

Le aziende che hanno più di 15 dipendenti, che hanno avviato un piano di ristrutturazione e che hanno stretto un accordo con i sindacati depositato poi all’INPS possono decidere di avvalersi dell’isopensione.

Una volta optato per tale strumento le imprese dovranno versare al lavoratore per tutto il periodo di esodo un assegno pari all’importo del trattamento pensionistico per 13 mensilità.

L’assegno di esodo verrà poi erogato dall’INPS dopo che l’azienda avrà provveduto al pagamento tramite una fideiussione bancaria.

Nell’importo dell’assegno non rientra la contribuzione figurativa, che verrà versata dall’azienda per il periodo tra il raggiungimento dell’accordo e la data effettiva della pensione del dipendente.

Bisogna specificare poi che l’isopensione è soggetta alla tassazione ordinaria e che l’assegno di esodo non è reversibile.

Isopensione: ecco come le aziende devono presentare domanda

Le aziende che intendono avvalersi dell’isopensione devono preliminarmente presentare domanda alla sede INPS presso la quale assolve i propri obblighi contributivi.

A seguito della comunicazione di accettazione della garanzia fideiussoria, l’impresa dovrà presentare alla sede INPS territorialmente competente per la liquidazione, sulla base del criterio generale della residenza del lavoratore, le domande individuali di prestazione.

La domanda di isopensione, sottoscritta dal lavoratore e dal legale rappresentante dell’azienda, deve essere redatta utilizzando il modulo presente nella sezione modulistica - Assicurato pensionato - Domanda prestazione di esodo L.92/12 art.4 - Incentivo all’esodo ai sensi della L. 92/12 art. 4, commi da 1 a 7-ter.

Modulo SC77 Inps
Richiesta di accesso alla procedure automatizzate di gestione della prestazione di cui all’articolo 4, commi da 1 a 7-ter, della legge numero 92/2012 (cosiddetta «Legge Fornero»)

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