Bonus nido 2019, domande al via

Anna Maria D’Andrea - Leggi e prassi

Domanda a partire da oggi, 28 gennaio, per il bonus nido 2019, l'incentivo rivolto alle famiglie di importo pari ad un massimo di 1.500 euro. Tra le novità si segnala la semplificazione della procedura per l'invio di fatture e titoli di spesa.

Bonus nido 2019, domande al via

Domanda a partire da oggi per il bonus nido 2019: dal 28 gennaio è possibile richiedere all’INPS i 1.500 euro riconosciuti per la frequenza di di asili nido pubblici e privati e per forme di assistenza presso la propria abitazione.

Le domande di bonus asilo nido 2019 saranno accompagnate dalla procedura semplificata per l’invio di fatture e titoli di spesa, adempimento obbligatorio per l’erogazione dell’importo riconosciuto.

L’invio potrà essere effettuato tramite l’APP INPS, allegando i dati acquisiti tramite una semplice fotografia dell’attestazione di pagamento rilasciata dall’asilo nido al seguito del pagamento della retta.

Soltanto nel caso di richiesta del contributo per l’assistenza domiciliare i 1.500 euro di bonus riconosciuti saranno erogati in un’unica soluzione. Negli altri casi l’importo sarà pagato a cadenza mensile dopo l’invio dei titoli di spesa sostenuti.

Domanda bonus nido 2019 da oggi, 28 gennaio

È a partire da oggi, 28 gennaio 2019, che le famiglie con figli di età compresa tra gli 0 e i 3 anni potranno fare domanda di accesso al bonus asilo nido, agevolazione rafforzata dalla Legge di Bilancio 2019.

L’istanza potrà essere presentata a partire dalle ore 10 e fino allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre 2019, attraverso il servizio dedicato ovvero per il tramite di CAF o patronati.

Il bonus è riconosciuto senza limiti di reddito e non è necessario rientrare in determinate soglie ISEE per averne diritto.

La Manovra ha incrementato l’importo massimo che sarà possibile ottenere, che passa dai 1.000 ai 1.500 euro annui. Non tutti avranno diritto alla stessa somma perché, si ricorda, il bonus è erogato soltanto in relazione ai mesi di effettiva frequenza dell’asilo nido, per un massimo di 11 mensilità e mediante l’erogazione di un rimborso mensile pari a 136,37 euro.

Proprio a tal fine, tra gli adempimenti necessari vi è l’obbligo di invio della documentazione attestante il sostenimento della spesa, ovvero della ricevuta o quietanza di pagamento, fattura quietanzata, bollettino bancario o postale, e per i nidi aziendali l’attestazione del datore di lavoro o dell’asilo nido dell’avvenuto pagamento della retta o trattenuta in busta paga.

Diverso è il caso in cui la domanda sia presentata al fine di ottenere il contributo economico statale per le forme di supporto presso la propria abitazione, ovvero per l’assistenza domiciliare a bambini affetti da gravi patologie. In tal caso il bonus di 1.500 euro riconosciuto sarà erogato in un’unica soluzione.

Rimandando alla guida completa al bonus nido 2019 per tutte le indicazioni su requisiti e come fare domanda, ricordiamo che c’è un’ulteriore data da ricordare: entro il 31 gennaio bisognerà trasmettere i documenti relativi alle spese sostenute nel 2018.

Scadenza il 31 gennaio 2019 per l’invio dei documenti del bonus nido 2018

Tra le date da tenere bene a mente per chi ha già richiesto il bonus nido nel 2018 vi è quella del 31 gennaio 2019, scadenza per l’invio dei documenti relativi alle spese sostenute nello scorso anno.

Il rimborso della somma riconosciuta avverrà soltanto dopo aver allegato la ricevuta di pagamento e, qualora le attestazioni siano riferite al pagamento di più mesi di frequenza, il file dovrà essere allegato online rispetto ogni mese a cui si riferisce.

Ad esempio, al fine di ricevere il contributo per tutti i mesi compresi nell’intervallo, ottobre-dicembre, l’eventuale fattura cumulativa andrà allegata con riferimento a ogni mensilità.

La documentazione di avvenuto pagamento dovrà indicare:

  • la denominazione e la partita iva dell’asilo nido;
  • il codice fiscale del minore;
  • il mese di riferimento;
  • gli estremi del pagamento o la quietanza di pagamento;
  • il nominativo del genitore che sostiene l’onere della retta.

Per ulteriori dettagli si rimanda al sito INPS.

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