Dichiarazione dei redditi precompilata: occorre trasparenza e obiettività

Francesco Oliva - Commercialisti ed esperti contabili

I commercialisti chiedono trasparenza ed obiettività sulla dichiarazione precompilata

Dichiarazione dei redditi precompilata: occorre trasparenza e obiettività

Con un comunicato stampa congiunto dello scorso 11 dicembre le associazioni sindacali dei commercialisti hanno chiesto trasparenza ed obiettività su tutta l’“operazione precompilata”.

Si tratta di una presa di posizione chiara e netta rispetto alle recenti dichiarazioni di molti esponenti politici, secondo i quali la dichiarazione dei redditi precompilata sarebbe già una realtà.

Ecco il testo integrale del comunicato stampa dei commercialisti:

Fin dai suoi esordi, l’operazione della dichiarazione 730 precompilata, che avrebbe dovuto interessare una platea di oltre 20 milioni di contribuenti, è stata accompagnata da grandi aspettative sul piano della semplificazione, amplificate da una intensa attività mediatica, e dell’apprezzamento da parte dei cittadini.

A distanza di tre anni, sarebbe importante riconoscere ed ammettere i limiti di una operazione, i cui risultati sia sul piano del gradimento sia sotto il profilo dei costi per la collettività sono deludenti.

Quando il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, in occasione dell’audizione del 6 dicembre scorso avanti la Commissione parlamentare di inchiesta sul livello di digitalizzazione e innovazione delle Pubbliche Amministrazioni, prospetta la possibilità di estendere la dichiarazione precompilata ad altri adempimenti, non sembra tenere in considerazione aspetti che caratterizzano l’esperienza della precompilata nel nostro Paese.

In primo luogo, non si può ignorare come l’intera operazione sia stata possibile grazie al lavoro svolto dai Commercialisti, i quali, inoltre, insieme alle imprese, sostengono di fatto i costi legati alle nuove procedure.

La soddisfazione del Direttore Ruffini nei confronti del numero delle dichiarazioni trasmesse direttamente dal cittadino nel 2017 (2,5 milioni) suscita perplessità se si pensa che circa il 90% dei contribuenti, potenziali destinatari della precompilata, ha deciso di continuare ad avvalersi dell’assistenza fiscale di un professionista. Un dato che dice molto sul reale rapporto costi-benefici di questa pseudo rivoluzione fiscale.

Certamente il processo di cambiamento in questo ambito è destinato ad andare avanti, ma è importante che l’Amministrazione Finanziaria prenda atto che informare in modo trasparente su tutti gli aspetti che certe scelte di innovazione comportano, significa avere rispetto dei cittadini contribuenti.

Commercialisti ed Associazioni di categoria sempre più spesso sono stati un patrimonio inascoltato di competenze, è doveroso invece che tutti gli stakeholder siano preliminarmente coinvolti.

Vincenzo De Maggio

Presidente ADC – Associazione Dottori Commercialisti

Andrea Ferrari

Presidente AIDC – Associazione Italiana Dottori Commercialisti

Marco Cuchel

Presidente ANC – Associazione Nazionale Commercialisti

Daniele Virgillito

Presidente UNGDCEC – Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili

Comunicato Stampa ADC AIDC ANC UNGDCEC 11.12.2017

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