Definizione agevolata e superbonus, le proposte dei commercialisti per la Legge di Bilancio 2023

Francesco Rodorigo - Commercialisti ed esperti contabili

Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili ha espresso un giudizio positivo riguardo il disegno di Legge di Bilancio 2023. Tra gli emendamenti proposti più tempo per i pagamenti in definizione agevolata e chiarimenti sui bonus edilizi

Definizione agevolata e superbonus, le proposte dei commercialisti per la Legge di Bilancio 2023

Il giudizio dei commercialisti sul disegno della Legge di bilancio 2023 è positivo, in particolare gli interventi su regime forfettario e riduzione della pressione fiscale.

Il CNDCEC ha riportato nel documento presentato il 5 dicembre 2022 alle Commissioni bilancio di Camera e Senato alcune proposte per degli emendamenti al testo.

In particolare, viene chiesto più tempo per il pagamento per le varie forme di definizione agevolata, con la facoltà di rateizzare ulteriormente il versamento.

Il Consiglio, poi, chiede l’eliminazione della responsabilità solidale dell’intermediario per l’apertura di una nuova attività con partita IVA e maggiore chiarezza sui bonus edilizi.

Definizione agevolata e superbonus, le proposte dei commercialisti per la Legge di Bilancio 2023

Durante l’audizione presso le Commissioni bilancio di Camera e Senato il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDCEC) ha espresso il proprio parere sulla Manovra 2023.

Si tratta nel complesso di un giudizio positivo del disegno di legge che però ha margine di miglioramento.

“Giudizio positivo che va innanzitutto rivolto agli interventi di riduzione della pressione fiscale e, segnatamente agli interventi tesi ad ampliare la platea dei contribuenti ammessi al regime forfettario nonché alle misure di sostegno al reddito dei lavoratori dipendenti.”

Il Consiglio poi nel documento propone alcuni emendamenti al testo. Si tratta in particolare di interventi che riguardano:

  • pagamenti in definizione agevolata;
  • partite IVA;
  • superbonus e bonus edilizi.

Per quanto riguarda le varie forme di definizione agevolata, cioè la possibilità di estinguere le cartelle di pagamento versando quanto dovuto senza sanzioni o interessi di mora, il CNDCEC propone una nuova forma di rateazione. Quella presente al momento nel testo della Manovra prevede un massimo di 18 rate trimestrali.

Questo per facilitare i pagamenti da parte dei contribuenti, garantire l’esito positivo delle misure di sostegno e rendere più omogenee le modalità di versamento a rate.

Nello specifico, il Consiglio propone due modalità di rateazione:

  • per importi dovuti tra 30.000 e 50.000 euro, un massimo di 28 rate trimestrali (7 anni);
  • per importi dovuti sopra i 50.000 euro, un massimo di 40 rate trimestrali (10 anni).

Responsabilità solidale, le proposte dei commercialisti per la Legge di Bilancio 2023

Il Consiglio nel documento sul disegno della Legge di Bilancio 2023 si sofferma anche sull’apertura di nuove partite IVA, in particolare per quanto riguarda l’eliminazione della responsabilità solidale dell’intermediario che trasmette la dichiarazione di inizio attività.

Come specificato nel testo del disegno di Legge di Bilancio 2023 i professionisti saranno responsabili in solido delle sanzioni dovute dal contribuente che viola le nuove disposizioni in materia di partita IVA.

In particolare, della penale di 3.000 euro a carico del contribuente che, dopo i controlli dell’Agenzia delle Entrate relativi al rilascio di nuove partite IVA, non si sia presentato per chiarimenti oppure non sia riuscito a dimostrare l’effettivo esercizio dell’attività, al quale pertanto viene chiusa la partita IVA.

“Si tratta di una responsabilità del tutto ingiustificata, non disponendo certo l’intermediario degli strumenti e dei poteri riconosciuti all’Agenzia delle Entrate per verificare l’affidabilità del soggetto che richiede l’attribuzione della partita IVA.”

Inoltre, aggiunge il CNDCEC, tale responsabilità scatterebbe per una violazione del contribuente che si perfeziona soltanto dopo l’apertura della partita IVA e che l’intermediario non ha modo di conoscere al momento della trasmissione telematica della dichiarazione di inizio attività.

“Il che si traduce in una impropria attribuzione di responsabilità a carico dell’intermediario per comportamenti del contribuente soltanto successivi all’incarico ricevuto e neppure prevedibili all’atto dell’effettuazione dell’adempimento.”

Superbonus e bonus edilizi, le proposte dei commercialisti per la Legge di Bilancio 2023

Il CNDCEC, inoltre, ribadisce la richiesta di una norma di interpretazione autentica in tema di bonus fiscali diversi dai superbonus. Questa dovrebbe chiarire in modo definitivo che per gli incentivi minori non è necessario il riscontro dello stato avanzamento dei lavori.

Secondo i commercialisti si tratta di un provvedimento assolutamente necessario per:

“tutelare la buona fede e l’affidamento degli operatori e dei loro professionisti, che hanno seguito le indicazione interpretative del MEF e dell’Agenzia delle Entrate che ora, a seguito delle pronunce della Corte di cassazione, rischiano di essere messe in discussione aprendo squarci preoccupanti nella credibilità delle istituzioni interessate e alimentano nuove incertezze per le operazioni in corso.”

Infine, per quanto riguarda il superbonus, la proposta di una misura che permetta alle banche di liberare una parte del plafond ancora disponibile per l’acquisizione dei crediti da bonus fiscali.

Nello specifico, i crediti d’imposta non ancora utilizzati, derivanti da interventi ammessi al superbonus e relativi alle comunicazioni di cessione o sconto in fattura trasmesse entro il 31 ottobre 2022 all’Agenzia delle Entrate, potrebbero essere portati in compensazione fino al sesto periodo di imposta successivo a quello di competenza.

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