Definizione agevolata delle liti pendenti: l’analisi di CNDCEC e FNC

Francesco Rodorigo - Commercialisti ed esperti contabili

Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili e la Fondazione Nazionale dei Commercialisti hanno fornito un'analisi della definizione agevolata delle liti pendenti. Si tratta della nuova normativa introdotta dalla Legge di Bilancio 2023 in materia di tregua fiscale

Definizione agevolata delle liti pendenti: l'analisi di CNDCEC e FNC

La definizione agevolata delle liti pendenti è una delle misure previste dalla nuova tregua fiscale introdotta con la Legge di Bilancio 2023.

Nel documento pubblicato l’8 marzo il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili e la Fondazione Nazionale dei Commercialisti hanno fornito un’analisi della normativa e della sua applicazione pratica, con utili spunti di riflessione sull’interpretazione della disciplina e sulla gestione dei giudizi in corso.

La norma riprende lo schema della precedente definizione agevolata ma con alcune importanti differenze.

Le istruzioni per presentare la domanda per l’accesso al beneficio sono state pubblicate dall’Agenzia delle Entrate nel provvedimento n. 30294 del 1° febbraio. Va trasmessa entro la scadenza del 30 giugno 2023.

Definizione agevolata delle liti pendenti: l’analisi di CNDCEC e FNC

Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDCEC) e la Fondazione Nazionale dei Commercialisti (FNC) hanno presentato, l’8 marzo 2023, un documento nel quale viene analizzata la normativa relativa alla nuova definizione agevolata delle liti pendenti, introdotta dalla Legge di Bilancio 2023 (articolo 1, commi da 186 a 205).

Lo studio fornisce anche un’analisi dell’applicazione pratica e alcuni spunti di riflessione in relazione all’interpretazione della disciplina e alla gestione dei giudizi in corso.

Come precisato nel documento, la norma ricalca lo schema contenuto nella precedente Pace Fiscale (articolo 6 del decreto legge n. 119/2018) ma si differenzia per due importanti aspetti:

  • l’atto impositivo non è più un requisito di carattere oggettivo per la definizione;
  • la definizione agevolata è estesa alle controversie contro l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Viene confermata, invece, la somma dovuta pari al valore della controversia:

  • 90 per cento in caso di ricorso iscritto (e pendente) in primo grado;
  • 40 per cento in caso di soccombenza dell’Agenzia delle entrate in primo grado, nell’ultima pronuncia, non definitiva, depositata alla data del 1° gennaio 2023.
  • 15 per cento in caso di soccombenza dell’Agenzia delle entrate in secondo grado, nell’ultima pronuncia, non definitiva, depositata alla data del 1° gennaio 2023.
CNDCEC - FNC - Documento definizione agevolata delle liti pendenti
Analisi della normativa e spunti sulla sua interpretazione e sulla gestione dei giudizi in corso

Definizione agevolata delle liti pendenti: domanda entro il 30 giugno

Le istruzioni per l’accesso alla definizione delle liti pendenti prevista dalla tregua fiscale 2023 sono state fornite dall’Agenzia delle Entrate tramite il provvedimento n. 30294 del 1° febbraio 2023.

Per chiudere le controversie aperte con l’Amministrazione finanziaria è necessario presentare la domanda, inviando l’apposito modulo.

La richiesta deve essere trasmessa entro il 30 giugno 2023. Lo stesso termine segna anche la scadenza per il pagamento delle somme dovute o della prima rata.

Se non ci sono cifre da versare, bisogna presentare solo l’istanza all’Agenzia delle Entrate.

La richiesta va presentata per ogni controversia autonoma. Si invia in modalità telematica ed è esente dall’imposta di bollo.

Come specificato dall’Agenzia sarà presto messo a disposizione un apposito servizio online, ma nel frattempo i contribuenti possono inviare la richiesta tramite PEC all’indirizzo dell’Ufficio parte del giudizio.

Il versamento va effettuato in un’unica soluzione per gli importi fino a 1.000 euro, mentre per le cifre superiori è possibile pagare fino ad un massimo di 20 rate trimestrali di pari importo.

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