Cambiamenti in vista per il decreto flussi. Il nuovo provvedimento approvato in CdM rivede il meccanismo del click day e punta a semplificare e velocizzare le procedure e a rafforzare i controlli
Diversi click day a seconda delle diverse tipologie di lavoratori e lavoratrici che fanno il loro ingresso in Italia e precompilazione delle domande.
Questa una delle novità previste dal nuovo decreto Flussi approvato oggi, 2 ottobre, in Consiglio dei Ministri.
Il provvedimento pone l’accento anche sulle verifiche preventive per il rilascio del nullaosta al lavoro e sulla conversione dei permessi di soggiorno senza impattare sulle quote.
Per il 2025, inoltre, è previsto l’ingresso di 10.000 badanti al di fuori delle quote previste.
Decreto flussi: come cambia il click day, novità per gli ingressi nel 2025
Decreto flussi: più click day in un anno, uno per ogni categoria
Dopo il rinvio dalla scorsa settimana, il provvedimento con il restyling del decreto flussi è stato approvato dal Consiglio dei Ministri nella riunione del 2 ottobre.
Arriva dunque l’attesa rivisitazione del meccanismo che permette l’ingresso in Italia di cittadini e cittadine non comunitarie per motivi di lavoro, previa richiesta da parte dei datori di lavoro.
Che la procedura attuale fosse da rivedere lo aveva evidenziato la stessa Premier Meloni, data una serie di criticità rilevanti, in primis il divario sproporzionato tra le domande di nulla osta presentate e la reale capacità dei settori produttivi.
Come illustrato nella conferenza stampa di presentazione a margine del CdM, sono diverse le novità in arrivo dal 2025.
Si parte dalle modifiche apportate al meccanismo del click day, che non viene eliminato come ipotizzato nelle scorse settimane (anche se l’obiettivo resta questo, come confermato dal Sottosegretario Mantovano, il quale ha però precisato il bisogno di procedere per gradi), bensì potenziato.
Nel 2025 ci saranno diversi click day, scaglionati durante l’anno, a seconda delle diverse tipologie di lavoratori e lavoratrici richieste per facilitare i controlli. Ci sarà quindi un diverso click day ad esempio per il settore agricoltura, uno per il lavoro domestico, uno per il turismo ecc.
Come precisato dal Sottosegretario Mantovano si dovrebbe partire già da dicembre 2024.
A questo si aggiunge poi la possibilità di precompilare la domanda per manodopera straniera e l’interoperabilità dei sistemi informatici, per cui tutti gli uffici interessati potranno aver accesso ai dati del Ministero dell’Interno, INPS, Agenzia delle Entrate ecc.
“Questo permette, rispetto alle domande presentate, di dare immediatamente delle risposte in termini di inammissibilità delle richieste che non hanno i requisiti essenziali e di segnalare tramite alert al datore di lavoro quando invece vanno integrate con altri elementi.”
Questo, inoltre, specifica il Sottosegretario, permetterà di sottoscrivere il contratto di soggiorno telematicamente consentendo il rispetto del termine di 8 giorni dall’entrata in Italia per la convocazione allo sportello unico dell’immigrazione.
I datori di lavoro che fanno richiesta di manodopera non seguita poi dal contratto di lavoro saranno puniti con una sospensione di 3 anni dalla possibilità di presentare nuove richieste.
A inizio mese, inoltre, il Ministero del Lavoro ha pubblicato il testo aggiornato del protocollo per la semplificazione delle procedure d’ingresso in Italia dei cittadini non comunitari per motivi di lavoro subordinato.
Si tratta del documento sottoscritto con alcune tra le organizzazioni dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative a livello nazionale con l’obiettivo di semplificare le procedure.
Il datore di lavoro che usufruisce di tale canale è esonerato dalla presentazione dell’asseverazione relativa alla verifica dei requisiti e alla congruità del numero delle richieste presentate.
Decreto flussi: nel 2025 10.000 ingressi extra per badanti
Nel 2025 è previsto, al di fuori delle quote già stabilite, anche l’arrivo di 10.000 lavoratori e lavoratrici stranieri per l’assistenza domiciliare e familiare, in particolare ad anziani e disabili.
Per fare domanda sarà necessaria l’intermediazione obbligatoria delle agenzie per il lavoro o di professionisti dell’area giuridico-economica.
Questo, spiega il Sottosegretario Mantovano, per evitare che siano richieste anomale da parte di singoli.
Per quanto riguarda l’assistenza familiare è previsto un tetto massimo di 3 richieste per datore di lavoro. Per gli altri datori di lavoro, invece, il tetto di richieste sarà commisurato al fatturato certificato (anche questo richiederà l’intermediazione di agenzie e professionisti).
Decreto flussi: le novità per gli stagionali
Sul piatto anche misure per il lavoro stagionale, in particolare facilitazioni per l’estensione dei permessi di lavoro in presenza di un’offerta di lavoro reale.
Gli stagionali che, come previsto attualmente, a fine contratto sono considerati irregolari possono dunque restare in Italia per 60 giorni senza permesso così da trovare un altro lavoro.
A questo si aggiunge poi la facilitazione della conversione del permesso di lavoro a tempo determinato e indeterminato, che sarà fuori quota.
Assegno di inclusione alle vittime di caporalato
Come specificato dalla Ministra del Lavoro Calderone in conferenza stampa, il decreto prevede anche l’allargamento della platea dei beneficiari dell’assegno di inclusione, che sarà erogato anche alle vittime di caporalato.
“Introduciamo uno speciale permesso di soggiorno della durata iniziale di 6 mesi, rinnovabile per un anno e prorogabile ulteriormente in base alle esigenze di giustizia.”
Queste persone poi saranno accompagnate in un percorso di inclusione sociale e lavorativo attraverso la piattaforma SIISL.
Decreto flussi: potenziati i controlli all’ingresso
Altro punto fermo del provvedimento, come illustrato in conferenza stampa, è quello legato ai controlli in ingresso.
Il datore di lavoro avrà l’obbligo di confermare l’attualità dell’offerta di lavoro subito prima del rilascio del visto. La procedura sarà telematica.
Inoltre, scatta l’obbligo di verifiche preventive al rilascio nulla osta o, se già rilasciato, prima del rilascio del visto, per i cittadini provenienti da Bangladesh, Pakistan e Sri Lanka dove le irregolarità sono state le più pesanti.
Questi Paesi, specifica il Ministro Tajani, non escono dal decreto flussi ma, nell’immediato, il rilascio di visti di lavoro sarà sospeso per consentire verifiche effettive in Italia.
Per tali finalità si prevede anche il potenziamento degli organici della PA, in particolare Ministero degli Esteri e Ministero dell’Interno, che assumeranno rispettivamente 250 e 500 nuovi funzionari.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Decreto flussi: come cambia il click day, novità per gli ingressi nel 2025