Un indennizzo più elevato in rapporto alla retribuzione e periodo di fruizione esteso fino ai 14 anni dei figli: queste alcune proposte nel disegno di legge delega approvato dal CNEL
Il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) ha approvato un nuovo disegno di legge delega sul congedo parentale.
Eliminare l’attuale penalizzazione retributiva e pensionistica nella fruizione, innalzare l’indennizzo in rapporto alla retribuzione ed estendere fino ai 14 anni di età del figlio o della figlia il periodo di fruizione.
Queste alcune delle proposte contenute nel testo e che, se accolte ed effettivamente messe in atto dal governo, potrebbero arrivare nel prossimo futuro.
Intanto con la Legge di Bilancio 2026 sono in arrivo altre novità per i congedi.
Congedo parentale, importo più alto e fruizione più lunga: le proposte del CNEL
Il congedo parentale è un periodo di astensione facoltativa dal lavoro riconosciuto ai genitori durante i primi anni di vita del bambino o della bambina.
Il fine è quello di consentire la presenza dei genitori accanto ai figli in modo da soddisfarne i bisogni affettivi, organizzativi e relazionali.
La legge, il Testo unico per la maternità e la paternità, concede ai genitori che ne fruiscono un’indennità economica in seguito alla presentazione di un’apposita domanda all’INPS.
Negli ultimi anni sono state introdotte diverse novità per incentivarne l’utilizzo, come l’innalzamento dell’indennità all’80 per cento della retribuzione per un massimo di tre delle mensilità totali spettanti.
Altre potrebbero arrivare nel prossimo futuro. Il CNEL, infatti, ha approvato in assemblea un disegno di legge delega da presentare al governo sui congedi parentali per superare le tante diseguaglianze uomo-donna.
Dato che si tratta di un congedo non obbligatorio, a differenza di quello di maternità, nella quasi totalità dei casi, sottolinea il CNEL, è utilizzato in misura preponderante dalle donne, sulle quali ancora oggi ricade, per la grande maggioranza dei casi, il carico della cura dei figli, con le pregiudizievoli conseguenze sui salari, sull’affermazione professionale, sulle future pensioni.
Il disegno di legge comprende due articoli, con il primo che delega il governo ad adottare uno o più decreti legislativi in materia di congedo parentale con l’obiettivo di favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e la condivisione dei carichi familiari.
Nello specifico, si prevedono interventi per:
- eliminare l’attuale penalizzazione retributiva e pensionistica nella fruizione dei congedi parentali;
- innalzare l’indennizzo in rapporto alla retribuzione;
- estendere fino ai 14 anni di età del figlio o della figlia il periodo di fruizione;
- garantire in caso di affidamento esclusivo l’utilizzo del periodo non goduto dall’altro genitore.
L’articolo 2 subordina l’entrata in vigore di detti decreti all’effettiva copertura economica. Il CNEL stima un costo di circa 3 miliardi di euro. Non pochi, considerando che tutto il pacchetto famiglia previsto dalla Legge di Bilancio 2026 per il prossimo triennio prevede una spesa complessiva di 3,5 miliardi di euro.
Le novità in arrivo con la Legge di Bilancio 2026
Resta da vedere se la proposta resterà solo un sogno nel cassetto o potrà davvero essere realizzata. Intanto, in materia di congedo, non solo parentale ma anche per malattia dei figli, potrebbero arrivare novità anche dalla Manovra 2026.
Per quanto riguarda il congedo parentale, le modifiche andrebbero a ritoccare il periodo di fruizione.
Attualmente, ricordiamo, la normativa riconosce il periodo di astensione ai genitori che lo richiedono entro i primi 12 anni di vita del figlio o della figlia.
Il provvedimento in Legge di Bilancio, se confermato ufficialmente, estende la fruizione del congedo fino ai 14 anni del bambino o della bambina (o 14 anni dall’adozione, fino alla maggiore età). Una modifica che dunque è in linea con quanto proposto dal CNEL su questo punto.
Nel caso del congedo per malattia dei figli, invece, i genitori potranno beneficiare di 10 giorni di astensione dal lavoro (oggi il massimo è 5) in caso di malattia di ogni figlio di età compresa fra i 3 e i 14 anni (oggi è per i figli tra i 3 e i 14 anni).
Anche in questo caso sarà necessario attendere la conclusione dell’iter parlamentare e il testo ufficiale per tutte le conferme.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Congedo parentale, importo più alto e fruizione più lunga: le proposte del CNEL