Cassa integrazione in calo ad aprile 2023, nel frattempo torna la CIG in deroga per le imprese in difficoltà

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

In forte calo le ore di cassa integrazione autorizzate ad aprile 2023, meno 43 per cento rispetto allo scorso anno. Torna di attualità la CIG in deroga dopo le novità introdotte dal decreto lavoro per le imprese in crisi

Cassa integrazione in calo ad aprile 2023, nel frattempo torna la CIG in deroga per le imprese in difficoltà

Continua a scendere il dato relativo alle ore di cassa integrazione autorizzate dall’INPS, ad aprile 2023 sono il 43 per cento in meno rispetto al mese di marzo e il 46 per cento in meno rispetto ad aprile 2022.

I numeri sono quelli dell’osservatorio INPS, pubblicato dall’Istituto il 25 maggio.

Se da un lato calano le ore di cassa integrazione, dall’altro torna in primo piano la CIG in deroga, soprattutto alla luce delle novità introdotte con il decreto lavoro.

In deroga alla normativa vigente, infatti, il Ministero del Lavoro è autorizzato a concedere ulteriori periodi di cassa integrazione per le aziende che si trovano fronteggiare situazioni di crisi aziendale e riorganizzazione.

Cassa integrazione in calo ad aprile 2023, torna la CIG in deroga per le imprese in difficoltà

L’INPS ha pubblicato sul proprio sito, il 25 maggio 2023, l’osservatorio mensile con i dati relativi alle ore di cassa integrazione autorizzate nel mese precedente.

I numeri sono in calo per tutte le tipologie di CIG. Ad aprile, infatti, sono state autorizzate 24,5 milioni di ore, una riduzione del 43,5 per cento rispetto al marzo e del 46,3 per cento rispetto allo stesso periodo del 2022.

Per quanto riguarda le singole tipologie d’intervento, le ore di cassa integrazione ordinaria (CIGO) autorizzate ad aprile sono in calo del 31 per cento rispetto a marzo del 2023.

In forte diminuzione anche le ore di cassa integrazione straordinaria (CIGS), meno 36 per cento rispetto al 2022 e meno 57,4 per cento rispetto a marzo, e gli interventi in deroga autorizzati, che sono diminuiti del 75 per cento rispetto ad aprile 2022 e del 67,7 per cento rispetto a marzo.

Per quanto riguarda i fondi di solidarietà, il decremento maggiore si registra nel confronto con i dati di aprile 2022, con una variazione negativa dell’89,9 per cento. Rispetto al mese di marzo, le ore autorizzate sono calate del 15 per cento.

Si ricorda che dal 22 maggio è attivo in tutta Italia il nuovo servizio di live chat, “INFO CIG”, tramite il quale è possibile contattare un consulente dell’Istituto esperto di integrazione salariale per qualunque tipo di informazione e chiarimento sulle prestazioni e sullo stato di lavorazione delle pratiche.

Con il decreto lavoro torna la CIG in deroga per le imprese in difficoltà

I numeri diffusi dall’INPS mostrano un evidente calo delle ore di cassa integrazione autorizzate nel mese di aprile, ma potrebbero presto cambiare anche in vista delle novità introdotte dal decreto lavoro, in particolar modo per quel che riguarda la CIG in deroga.

Il DL n. 48/2023, infatti, oltre a disciplinare il nuovo assegno di inclusione e il taglio del cuneo fiscale per i redditi medio-bassi, ha introdotto anche ulteriori periodi di CIG in deroga.

Come stabilito all’articolo 30 del decreto lavoro, il Ministero del lavoro può autorizzare con un proprio provvedimento, in via eccezionale e in deroga agli articoli 4 e 22 del decreto legislativo n. 148/2015, un ulteriore periodo di tutele.

La novità è rivolta alle imprese che si sono trovate a dover fronteggiare situazioni di crisi aziendale e di riorganizzazione e che nel 2022 non sono riuscite ad attuare completamente i piani di riorganizzazione e di ristrutturazione previsti inizialmente, per via di una prolungata indisponibilità dei locali aziendali, per cause non imputabili al datore di lavoro.

L’ulteriore periodo di CIG in deroga può essere concesso direttamente su domanda dell’azienda interessata anche se si trova in stato di liquidazione.

Il periodo di cassa integrazione salariale straordinaria può essere concesso, in continuità con le tutele già autorizzate, fino al 31 dicembre 2023. Per tali interventi è previsto un limite di spesa di 13 milioni di euro per l’anno in corso, a valere sulle risorse del Fondo sociale per occupazione e formazione.

Se dal monitoraggio dovesse emergere, anche in prospettiva, il superamento di tale limite non saranno più accolte ulteriori domande.

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