Chi può accedere al bonus mamme 2025? L’agevolazione è stata profondamente modificata e si sdoppia: un esonero contributivo e un contributo in busta paga

Come funziona la nuova versione del bonus mamme per il 2025?
La Legge di Bilancio ha confermato, con alcune novità, l’agevolazione in vigore lo scorso anno in favore delle lavoratrici madri. Un successivo intervento normativo ha però cambiato le carte in tavola, modificando ulteriormente la misura.
Il bonus ora cambia nettamente a seconda del numero di figli delle lavoratrici che possono accedere ad un esonero contributivo (come quello previsto lo scorso anno) oppure ad un contributo economico erogato direttamente in busta paga.
Vediamo quali sono i requisiti di accesso all’agevolazione e quali sono i criteri per poter accedere alle diverse forme di incentivo.
Bonus mamme lavoratrici 2025: come funziona e a chi spetta
Le novità per il bonus mamme
Il bonus mamme è l’agevolazione introdotta per favorire l’occupazione delle lavoratrici madri. Fino allo scorso anno consisteva in un esonero contributivo totale fino a un massimo di 3.000 euro annui dedicato alle lavoratrici con almeno due figli.
La Legge di Bilancio 2025 (articolo 1, comma 219) ha confermato l’agevolazione, introducendo, però, importanti modifiche in merito alla fruizione, nello specifico per quanto riguarda i requisiti di accesso e l’importo della riduzione. Tra queste anche il limite reddituale di 40.000 euro su base annua, un criterio non previsto per la fruizione nel 2024.
La nuova forma dell’agevolazione sarebbe dovuta diventare operativa da gennaio, ma nei fatti non è mai partita per via della mancanza del decreto attuativo.
Ulteriori novità sono poi arrivate lo scorso mese quando è stato previsto un nuovo intervento normativo che ha modificato una seconda volta l’agevolazione.
Le novità introdotte dal decreto Economia (art. 6 del DL n. 95/2025) creano un doppio binario per l’erogazione del bonus: non più solo un esonero contributivo ma anche un contributo economico esentasse direttamente in busta paga.
In alcuni casi che vedremo tra poco nel dettaglio, il bonus diventa un contributo diretto in busta paga, dal valore di 40 euro mensili per 12 mesi.
Le lavoratrici che ne hanno diritto riceveranno il pagamento in un’unica soluzione (quindi massimo 480 euro) nel mese di dicembre.
Il contributo è totalmente esente da prelievo fiscale e contributivo. I 480 euro, pertanto, arriveranno tutti in busta paga a dicembre senza alcuna detrazione. La somma, inoltre, non rileva ai fini del calcolo dell’ISEE.
Vediamo chi può accedere al primo e chi invece alla seconda forma dell’agevolazione.
Il bonus per le lavoratrici con almeno 3 figli
Partiamo dalle lavoratrici madri con almeno 3 figli che sono la categoria meno toccata dalle modifiche della Legge di Bilancio e dalle successive del DL Economia.
In questo caso però bisogna fare distinzione in base alla tipologia del rapporto di lavoro delle potenziali beneficiarie del bonus.
Per le lavoratrici madri con 3 o più figli con contratto a tempo indeterminato, nel 2025 e nel 2026, si continua ad applicare il bonus nella forma prevista dalla Legge di Bilancio 2024, cioè l’esonero contributivo nel limite massimo di 3.000 euro fino al mese di compimento dei 18 anni del figlio più piccolo.
Dal 2027, si applica poi l’esonero contributivo nella versione prevista dalla Legge di Bilancio 2025. In sostanza, il bonus spetta solo alle lavoratrici con reddito imponibile non superiore a 40.000 euro.
La situazione cambia, invece, per le lavoratrici madri di almeno 3 figli ma con rapporto di lavoro a tempo determinato oppure autonome (anche della gestione separata).
In questi casi, per il 2025 e il 2026, il bonus spetta nella nuova versione prevista dal DL Economia, cioè sotto forma di contributo diretto in busta paga fino al mese di compimento dei 18 anni del figlio più piccolo.
L’importo è pari a 40 euro mensili per ogni mese (o frazione di mese) in cui è attivo il rapporto di lavoro o l’attività autonoma. Vale sempre il limite reddituale di 40.000 euro annui.
Dal 2027 si applica, invece, l’esonero contributivo nella forma prevista dalla Legge di Bilancio 2025, allo stesso modo delle madri con contratto a tempo indeterminato.
Il bonus per le lavoratrici con 2 figli
Il bonus mamme cambia soprattutto per le lavoratrici con 2 figli.
Per loro l’esonero contributivo previsto dalla Legge di Bilancio 2024 (sgravio fino a 3.000 euro annui senza limiti di reddito) non è più accessibile.
Per il solo 2025, infatti, si applica la nuova versione del bonus mamme, quella prevista dal DL Economia. Le lavoratrici, a prescindere dal rapporto di lavoro (indeterminato, determinato o autonomo), potranno quindi beneficiare del contributo da 40 euro mensili in busta paga.
I requisiti richiesti sono un reddito annuo non superiore a 40.000 euro e il figlio più piccolo sotto i 10 anni d’età.
Anche in questo caso le somme saranno erogate a dicembre in un’unica soluzione.
Nel 2026 e nel 2027, invece, le lavoratrici madri di 2 figli potranno accedere al bonus mamme previsto dalla Legge di Bilancio 2025, cioè l’esonero contributivo riconosciuto con reddito non superiore a 40.000 euro e fino al decimo anno d’età del figlio più piccolo.
Di seguito lo schema messo a disposizione dal Ministero del Lavoro che riassume sinteticamente la gestione della misura a seconda delle possibili beneficiarie.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Bonus mamme lavoratrici 2025: come funziona e a chi spetta