Il ritardo del decreto attuativo sul bonus affitto per i morosi incolpevoli mette a rischio l'uso delle risorse per il 2025. La Conferenza Stato Regioni chiede una modifica alla norma

Un bonus per chi non è riuscito a pagare gli affitti previsto su carta ma che, a causa dei ritardi del Legislatore, rischia di venir meno per il 2025.
È la storia del Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli, ossia chi per problemi economici non è riuscito a far fronte al pagamento dei canoni dovuti.
La Legge di Bilancio 2025 ha rifinanziato la misura, dopo anni di stop, prevedendo però l’emanazione di un decreto attuativo per l’avvio delle procedure da parte di Regioni e Comuni.
Un provvedimento atteso entro la fine del mese di gennaio ma che ad oggi resta ancora in standby. Un ritardo che pesa e che rischia di bloccare l’erogazione delle risorse ai cittadini, per via di un vincolo normativo che fissa al 31 luglio la data ultima per l’utilizzo delle somme da parte degli Enti.
Bonus affitto dei Comuni a rischio per il 2025
Era atteso entro il 31 gennaio il decreto attuativo del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il MEF, per l’aggiornamento delle regole relative al bonus affitto per i morosi incolpevoli, alla luce del rifinanziamento previsto dalla Legge di Bilancio 2025.
Dopo tre anni di stop, la Manovra ha stanziato un totale di 30 milioni di euro, 20 dei quali da usare nel 2025 e ulteriori 10 previsti nel 2026. Una ripartenza vincolata però al rispetto di una tempistica specifica, cioè l’erogazione delle risorse ai cittadini beneficiari entro il 31 luglio di ciascuna annualità, pena il definanziamento.
Le tempistiche previste dalla Legge di Bilancio 2025, e in particolare dal comma 118 dell’articolo 1, risultano però impossibili da rispettare. Il motivo è legato alla mancata emanazione, dopo oltre sei mesi d’attesa, del decreto attuativo chiamato a definire le regole di ripartizione e riconoscimento del bonus affitto.
La macchina operativa è tuttavia in moto: il 10 luglio lo schema del decreto attuativo predisposto dal MIT e dal MEF è arrivato al tavolo della Conferenza Stato Regioni, chiamata ad esprimersi sui contenuti dello stesso.
L’intesa sul testo è vincolata proprio alla modifica delle tempistiche previste dalla norma, per evitare che il Fondo morosità incolpevole venga di fatto bloccato.
- Conferenza Stato Regioni - seduta del 10 luglio 2025
- Il testo dell’intesa condizionata sul decreto attuativo MIT-MEF relativo al Fondo affitti per gli inquilini morosi incolpevoli
Morosi incolpevoli, per il bonus affitto 2025 serve una modifica alla norma. Tempi lunghi e ritardi che pesano
La richiesta della Conferenza Stato Regioni è di prorogare al 31 dicembre 2025 il termine ultimo per l’utilizzo delle risorse previste per l’anno in corso. Una modifica necessaria per evitare che, nei fatti, il bonus affitto gestito dalle Regioni, e poi dai Comuni, sia definanziato a causa di un ritardo non imputabile ai singoli Enti.
Vale la pena specificare che non si tratterà di un bonus per tutti, ma che secondo quanto previsto dal decreto legge n. 102/2013 è indirizzato a chi è stato interessato da provvedimenti di sfratto per morosità in caso di problemi economici.
Dal licenziamento, alla cassa integrazione, fino ai lavoratori precari e atipici e alle situazioni di malattia o infortunio, l’obiettivo è tutelare chi non è riuscito a far fronte al pagamento degli affitti a causa della perdita del posto di lavoro.
Dal decreto attuativo si attende anche la definizione del numero massimo di annualità consecutive per le quali sarà possibile fare domanda di accesso al contributo, così come le casistiche e le procedure per il pagamento direttamente al proprietario dell’immobile.
Al momento però serve in primo luogo una modifica alla norma che modifichi il termine del 31 luglio per l’utilizzo effettivo delle risorse. In caso contrario, il bonus affitto per il 2025 resterà di fatto solo su carta.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Bonus affitto dei Comuni a rischio per il 2025