Assegno unico

L’assegno unico e universale è la principale misura a sostegno della genitorialità in Italia ed è in vigore da marzo 2022, cioè da quando ha preso il posto degli ANF, gli assegni per il nucleo familiare.

La prestazione INPS spetta alle famiglie con figli a carico, indipendentemente dalla condizione lavorativa e dal reddito e viene riconosciuta a partire dal settimo mese di gravidanza e fino ai 21 anni. Va richiesta inviando un’apposita domanda.

Poiché si tratta di una prestazione “universale” non sono molti i requisiti per poter ottenere l’assegno unico e riguardano la cittadinanza e la residenza e il soggiorno nel Paese.

Possono fare domanda tutte le lavoratrici e i lavoratori dipendenti (sia del settore pubblico sia del privato), autonomi, pensionati, disoccupati, inoccupati ecc., anche in assenza di ISEE o con un valore superiore alla soglia prevista: 45.939,56 euro per il 2025.

I beneficiari non ottengono tutti lo stesso importo: il valore della prestazione varia sulla base del valore ISEE del nucleo familiare, del numero di figli a carico e della loro età e in base alle eventuali maggiorazioni riconosciute.

Alla somma base dell’AU, rivalutata annualmente in base alla variazione dei prezzi al consumo, vanno sommate anche le maggiorazioni previste ad esempio in caso di disabilità.

Per il 2025, in base alla rivalutazione annuale, l’importo della prestazione per figlio, senza maggiorazioni, va da un minimo di 57,50 euro (in assenza di ISEE o con un valore pari o superiore alla soglia limite) ad un massimo di 201 euro.

Per poter ottenere l’assegno unico per i figli a carico, i genitori devono inviare un’apposita domanda all’INPS, fornendo tutti i dati e la documentazione richiesta, tra cui l’attestazione dell’ISEE, necessario per calcolare l’importo spettante. È possibile farlo direttamente dal sito INPS oppure tramite intermediari.

Solitamente l’assegno viene pagato attorno al giorno 20 del mese di riferimento.