Assegno di inclusione: stop al pagamento se i figli non vanno a scuola

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

Per poter ottenere l'ADI nelle famiglie con figli deve essere rispettato l'obbligo di frequenza scolastica. Le regole nel nuovo decreto del Ministero del Lavoro

Assegno di inclusione: stop al pagamento se i figli non vanno a scuola

Il diritto all’assegno di inclusione è vincolato anche alla frequenza della scuola da parte dei figli minori.

La novità prevista dal decreto lavoro, rimasta finora solo su carta, diventa ora operativa con il nuovo decreto del Ministero del Lavoro.

La novità vincola le famiglie con figli minori al rispetto dell’obbligo scolastico. In mancanza della documentazione che attesti la frequenza a scuola si rischia di perdere il sostegno economico.

Assegno di inclusione: niente pagamento se i figli non vanno a scuola

L’assegno di inclusione rappresenta il sostegno economico erogato dall’INPS nei confronti delle famiglie con almeno un minore, una persona disabile, una con più di 60 anni oppure una in condizioni di svantaggio.

È stato introdotto dal Decreto Lavoro del 2023 in sostituzione del reddito di cittadinanza e spetta alle famiglie che rispettano una serie di precisi requisiti economici, patrimoniali e di cittadinanza.

Tra questi, come previsto all’articolo 2 comma 3-bis, anche il rispetto dell’obbligo di istruzione dei figli minorenni.

Una previsione che finora era rimasta solo su carta e quindi inapplicata. Le cose cambiano con il nuovo decreto del Ministero del Lavoro pubblicato oggi, 3 giugno 2025, sul sito istituzionale.

Il provvedimento disciplina infatti il vincolo legato alla frequenza scolastica dei minori che fanno parte del nucleo familiare beneficiario dell’assegno di inclusione. Per le famiglie quindi il diritto all’ADI dipende anche dalla prova che tutti i minorenni stiano frequentando la scuola.

In Italia, ricordiamo, l’obbligo di istruzione dura almeno 10 anni e comprende la scuola primaria (elementari), secondaria di primo grado (medie) e almeno due anni di scuola superiore o formazione professionale (liceo/istituto tecnico).

L’adempimento dell’obbligo di istruzione deve essere documentato nell’ambito del Patto per l’inclusione sociale (PaIS). Senza la documentazione richiesta, il sostegno economico non viene riconosciuto.

ADI: come funziona la verifica dell’obbligo scolastico

Come detto, la verifica sarà effettuata nell’ambito del Patto per l’inclusione sociale, necessario per poter ottenere l’assegno di inclusione.

Saranno quindi gli operatori dei servizi sociali responsabili della definizione del Patto a verificare l’adempimento dell’obbligo di istruzione degli eventuali minori presenti nel nucleo familiare preso in carico. Per effettuare tali verifiche potranno confrontare dati e informazioni messe a disposizione delle differenti amministrazioni coinvolte.

Il Ministero del Lavoro, infatti, attraverso la Piattaforma GePI, mette a disposizione dei Comuni una specifica funzionalità per la consultazione dei dati sui titoli di studio e sulla frequenza scolastica forniti dal Ministero dell’istruzione attraverso l’Anagrafe Nazionale dell’Istruzione (ANIST) sulla piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND).

Se da tale verifica non viene confermata effettivamente la frequenza scolastica, i servizi sociali chiedono ai genitori (o comunque a chi esercita la potestà genitoriale) di presentare la documentazione necessaria a provarla.

Tale documentazione deve essere presentata entro il termine di 10 giorni dalla richiesta.

In caso di mancato assolvimento dell’obbligo scolastico, l’operatore dei servizi sociali inserisce nel patto di inclusione sociale una specifica condizione che impegna i genitori a far riprendere l’attività scolastica dei figli nel più breve tempo possibile.

Se entro 7 giorni dalla firma del patto il minore non riprende a frequentare la scuola l’erogazione dell’assegno viene sospesa. I pagamenti riprenderanno solo dopo l’accertamento della regolare frequenza scolastica.

Il mancato adempimento senza giustificato motivo comporta la decadenza definitiva dal beneficio.

I servizi sociali verificano con cadenza mensile l’impegno assunto dai genitori e la regolare frequenza dei minori ai percorsi di istruzione.

Ministero del Lavoro - Decreto del 13 maggio 2025
ADI - Modalità di verifica da parte dei servizi sociali dell’adempimento dell’obbligo scolastico

Questo sito contribuisce all'audience di Logo Evolution adv Network