Attenzione alla diffusione di video con dati personali girati durante una festa: l’alert del Garante della privacy

Alessio Mauro - Leggi e prassi

Se il video girato a una festa o in un'altra occasione pubblica contiene dati personali, in particolare relativi alla sfera affettiva e sentimentale, va evitata la diffusione sui social e su altri canali di informazione. Massima attenzione al rispetto della privacy: l'alert arriva da una nota del Garante pubblicata il 14 agosto 2023

Attenzione alla diffusione di video con dati personali girati durante una festa: l'alert del Garante della privacy

Prendendo spunto da un caso pratico, che riguarda il video di una festa organizzata in una villa di Torino in cui si annuncia la fine di una relazione anziché del matrimonio facendo leva su presunti tradimenti, il Garante della privacy lancia un alert sulla diffusione di dati personali relativi alla sfera affettiva e sentimentale.

La situazione è specifica, ma il richiamo all’attenzione riguarda tutti gli utenti social e gli organi di informazione.

I dettagli nella nota pubblicata il 14 agosto 2023.

Attenzione alla pubblicazione del video girato a una festa che contiene dati personali: l’alert del Garante della privacy

I presenti a una festa organizzata in una villa di Torino hanno ripreso l’epilogo inaspettato della serata.

L’annuncio del matrimonio, che tutte e tutti si attendevano, si è trasformato in una dichiarazione di fine relazione con tanto di dettagli sulle motivazione addotte dal protagonista della vicenda: i presunti tradimenti da parte della futura moglie.

Il video è passato di smartphone in smartphone trovando la strada dei social media e degli organi di informazione lo scorso 9 agosto.

Fatti e dati personali, sentimentali, affettivi sono diventati pubblici in poche ore tanto da spingere il Garante della privacy a intervenire avviando “un’istruttoria al fine di accertare eventuali responsabilità connesse alla violazione della vigente disciplina sulla privacy.

Nel comunicato stampa del 14 agosto 2023 si legge:

“L’istruttoria sarà, in particolare, volta a accertare il possesso - da parte dei diversi soggetti che hanno proceduto, a diverso titolo, anche attraverso video, alla diffusione dei dati e dei contenuti in questione - di un’idonea base giuridica”.

L’occasione è utile per l’Autorità Garante per la privacy per richiamare l’attenzione degli utenti dei social media e degli organi di informazione sulla necessità di rispettare la vita privata delle persone con particolare riferimento alla diffusione di dati personali relativi a relazioni sentimentali: si tratta di quelle informazioni che, in modo particolare, possono incidere sulla vita delle persone coinvolte, “sulla loro reputazione e sulla loro sfera affettiva”.

La parola “reputazione” chiama subito alla memoria il reato di diffamazione che, come si legge nell’articolo 595 del codice penale, si verifica proprio quando viene offesa e quando il contenuto offensivo e lesivo dell’immagine e del decoro della persona interessata si veicola comunicando con più persone.

La diffusione dei contenuti lesivi tramite la stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità, o anche in atto pubblico, rappresentano un aggravante.

Dagli anni ’30 del ’900, quando il reato è stato introdotto, agli anni ’20 del 2020, la normativa non è cambiata ma la società sì e l’aumento esponenziale dei canali di comunicazione, di cui i social media sono l’emblema, ne ha senza dubbio complicato in maniera altrettanto esponenziale la lettura e l’applicazione.

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