Debiti contributivi: sanzioni ridotte se si regolarizza subito, le novità nel decreto PNRR

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

Il nuovo decreto PNRR in materia di lavoro introduce anche misure volte a contrastare il lavoro sommerso e spingere alla regolarizzazione. Si prevedono riduzioni delle sanzioni previste se si regolarizza subito e spontaneamente, anche a rate

Debiti contributivi: sanzioni ridotte se si regolarizza subito, le novità nel decreto PNRR

Se si regolarizza subito e spontaneamente il debito contributivo con l’INPS è possibile beneficiare di sanzioni ridotte.

A prevederlo è uno degli articoli del nuovo decreto PNRR nel pacchetto di interventi in materia di lavoro, con novità per la sicurezza di lavoratori e lavoratrici e per la lotta al sommerso.

Sia in caso di omissione che di evasione viene introdotta la possibilità di regolarizzare spontaneamente e pagare sanzioni di importo ridotto.

Debiti contributivi: sanzioni ridotte se si regolarizza subito, le novità nel decreto PNRR

Il nuovo decreto PNRR con ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, prevede anche un pacchetto di misure in materia di lavoro, volte nello specifico alla tutela della salute e della sicurezza di lavoratori e lavoratrici e al contrasto del lavoro irregolare.

Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto sono diverse le misure introdotte, tra cui quelle volte al contrasto delle violazioni in ambito contributivo, con l’obiettivo di trasformare il lavoro sommerso in lavoro regolare.

Come si legge all’articolo 30 del DL n. 19/2024, infatti, dal 1° settembre saranno operative le novità che renderanno più vantaggioso operare nell’economia regolare, che intervengono sull’articolo 116, commi 8, 10 e 15 della Legge di Bilancio del 2001.

In primo luogo, nel caso di mancato o ritardato pagamento di contributi o premi, se il versamento viene effettuato spontaneamente, prima di contestazioni o richieste da parte degli enti impositori, entro 120 giorni e in un’unica soluzione, non viene applicata la maggiorazione di 5,5 punti percentuali prevista.

Lo stesso in caso di evasione, per cui se la denuncia della situazione debitoria è effettuata spontaneamente prima di contestazioni o richieste (entro dodici mesi dal termine stabilito per il pagamento dei contributi o premi) e se il versamento in unica soluzione di quanto dovuto viene effettuato entro 30 giorni dalla denuncia, la sanzione civile è pari al tasso ufficiale di riferimento maggiorato di 5,5 punti.

Il tasso ufficiale di riferimento è maggiorato di 7,5 punti, se il versamento in unica soluzione è effettuato entro 90 giorni dalla denuncia.

Si può pagare anche a rate, in questo caso considera il termine del versamento della prima rata.

In entrambi i casi, laddove la situazione debitoria sia rilevata d’ufficio, se il pagamento dei contributi e premi è effettuato entro 30 giorni dalla notifica della contestazione la sanzione è ridotta del 50 per cento.

Nel caso della cosiddetta incertezza, cioè di mancato o ritardato pagamento di contributi o premi per via di oggettive incertezze connesse a contrastanti orientamenti giurisprudenziali o amministrativi sulla ricorrenza dell’obbligo contributivo, la sanzione viene sostituita dagli interessi legali.

Debiti contributivi: da settembre tornano gli avvisi bonari dell’INPS

Sempre a partire dal prossimo 1° settembre, con l’obiettivo di introdurre forme di comunicazione più nuove e avanzate tra il contribuente e l’INPS, di semplificare gli adempimenti e stimolare l’assolvimento degli obblighi contributivi, l’Istituto invierà avvisi bonari.

Le comunicazioni saranno inviate direttamente al contribuente oppure al suo intermediario e conterranno gli elementi e le informazioni in possesso dell’Istituto rilevanti alla determinazione dell’obbligo contributivo.

Aderendo a tale regolarizzazione si dovranno pagare, anche a rate, le seguenti sanzioni civili:

  • in caso di omissione, una sanzione pari al tasso ufficiale di riferimento, ad ogni modo non superiore al 40 per cento di quanto omesso;
  • in caso di evasione, una sanzione pari al tasso ufficiale di riferimento maggiorato di 5,5 punti, fino a un importo massimo del 40 per cento di quanto evaso.

In caso di mancata adesione saranno applicate le sanzioni civili nella misura ordinaria.

Infine, il decreto prevede il potenziamento della capacità di controllo dell’INPS, che potrà svolgere accertamenti d’ufficio sulla base della consultazione di banche dati anche di altre amministrazioni pubbliche, a seguito dei quali potrà inviare avvisi di accertamento.

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