Contratto statali, dalle molestie alle assenze: ecco quando si rischia il licenziamento

Alessio Mauro - Pubblica Amministrazione

Contratto statali, ecco le novità sui licenziamenti per chi compie molestie sessuali, accetta o fa regali di importo consistente e per le assenze dei cosiddetti furbetti del weekend.

Contratto statali, dalle molestie alle assenze: ecco quando si rischia il licenziamento

Contratto statali, rinnovo a breve e con nuove importanti regole sui licenziamenti.

Dalle molestie sessuali fino alle assenze ingiustificate, passando per chi fa o accetta regali di importo consistente per offrire o richiedere favori personali: il rinnovo del contratto degli statali prende forma e con esso anche il nuovo Codice Disciplinare.

A far notizia nelle ultime ore è soprattutto la novità relativa ai licenziamenti per i dipendenti statali accusati di molestie sessuali, ma non si tratta dell’unica fattispecie di situazione che comporterà l’applicazione di sanzioni disciplinari per i dipendenti pubblici.

Accanto allo sblocco degli stipendi statali e agli aumenti che verranno erogati in busta paga dal 2018, la riforma Madia mira a rendere pienamente operative le sanzioni per le cattive condotte dei dipendenti pubblici.

Tra queste vi sono le assenze strategiche di quelli che la stampa ha rinominato furbetti del weekend: è prevista la sospensione dal lavoro fino a 6 mesi e il licenziamento in caso di recidiva.

Ecco tutte le novità e le ultime notizie sul rinnovo del contratto per i dipendenti statali.

Contratto statali, dalle molestie alle assenze: ecco quando si rischia il licenziamento

Potranno essere licenziati in via immediata i dipendenti statali accusati di molestie sessuali e di corruzione. L’ultima novità relativa al rinnovo del contratto della PA mira ad introdurre regole più severe, con un vero e proprio Codice Disciplinare per i dipendenti dello Stato.

Si tratta delle misure che Aran e rappresentanze sindacali discuteranno martedì al tavolo delle trattative che dovranno portare, entro il 2018, a siglare il nuovo contratto statali.

Tra le novità emerge che, tra i casi in cui si potrà essere sanzionati con licenziamento immediato vi saranno le molestie, qualora reiterate e non riferite ad un singolo fatto.

Nel caso di prima accusa di molestia sessuale scatterà la sospensione dal servizio e dallo stipendio: il dipendente statale potrà esser messo in panchina da un minimo di 11 giorni ad un massimo di 6 mesi. In caso di comportamento reiterato scatterà il licenziamento immediato.

Sarà inoltre vietato fare o ricevere regali di valore. L’obiettivo è contrastare la corruzione negli uffici della PA e, pertanto, diventerà vietato fare o ricevere regali di importo superiore ai 150 euro nell’esercizio del proprio ruolo di dipendente dello Stato.

Una stretta ai comportamenti poco virtuosi all’interno degli uffici pubblici, già avviata nel 2013 sotto il Governo Monti, con il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici, che verrà resa operativa con il rinnovo del contratto statali 2018 a guida Madia.

Stretta alle assenze ingiustificate: i furbetti del weekend rischiano il licenziamento

Confermata la stretta alle assenze ingiustificate: con il rinnovo del contratto statali parte la lotta ai furbetti del weekend, ovvero i dipendenti statali che si assentano più volte e in maniera sospetta in prossimità dei giorni festivi.

Il tema della assenze sospette dei dipendenti statali trova quindi spazio in un rinnovo contrattuale atteso ormai da anni, dopo un blocco di circa 8 anni.

Per i furbetti del weekend le sanzioni saranno graduate: secondo quanto previsto dalla bozza visionata dall’Ansa è prevista la sospensione da 11 giorni a 6 mesi fino a due assenze ingiustificate dal servizio in continuità con giornate festive, di riposo settimanale o di ingiustificate assenze collettive in periodi ad alto tasso di intensità lavorativa.

Licenziamento immediato e senza preavviso nel caso di comportamento reiterato.

Rinnovo contratto statali, incontro 5 dicembre all’Aran: si parlerà di stipendio

È in programma per martedì 5 dicembre 2017 l’incontro tra sindacati e Aran per discutere sul rinnovo del contratto statali. Si parlerà non soltanto di Codice Disciplinare e dei casi di licenziamento, ma anche e soprattutto dell’aumento degli stipendi.

Come noto, la Legge di Bilancio 2018 ha attualmente messo a disposizione le risorse necessarie sia per garantire l’aumento di 85 euro medi che quelle necessarie per il “salva bonus 80 euro”.

Tuttavia la partita è ancora aperta perché, prima di definire gli aspetti conclusivi dell’aumento degli stipendi relativi al rinnovo del contratto degli statali è necessario attendere l’approvazione della Manovra 2018, prevista entro la fine del mese di dicembre.

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