Solo i pagamenti tracciabili permettono di escludere dalla tassazione i rimborsi spesa: le novità hanno un impatto anche su Terzo settore e sport

La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto importanti novità sui rimborsi spesa analitici erogati ai dipendenti e ai lavoratori autonomi, prevendendo la necessità di procedere con pagamenti tracciabili per escluderli dalla tassazione.
La modifica alle regole previste dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi tocca anche il Terzo settore e lo sport.
Rimborsi spesa e novità sulla tracciabilità dei pagamenti: impatto anche sul Terzo settore e sullo sport
Tendenzialmente le spese oggetto di rimborso documentato sono le seguenti: vitto, alloggio, viaggio e trasporto effettuati mediante autoservizi pubblici non di linea.
Prima della modifica intervenuta dalla legge di Bilancio 2025 tali rimborsi risultavano essere esenti da tassazione a patto che fossero documentati, quindi supportati da idonei giustificativi di spesa.
A fronte delle modifiche introdotte dalla legge 207/2024 non saranno più sufficienti i documenti di spesa a sostegno dei rimborsi richiesti. Il dipendente o lavoratore autonomo che ne chiederà il rimborso dovrà dimostrare di aver sostenuto tali spese con strumenti di pagamento tracciabili.
Unica eccezione per le spese di trasporto con mezzi pubblici di linea, le quali se in possesso dei titoli di viaggio, possono essere pagate anche in contanti senza che il rimborso ad esse riferito sia oggetto di tassazione per il lavoratore.
Terzo settore e Sport: conseguenze delle novità sui rimborsi per gli enti associativi
I dipendenti e lavoratori autonomi che richiedono a rimborso le spese sopra citate dovranno quindi assicurarsi di sostenere tali spese solo con l’utilizzo di mezzi di pagamento tracciabili, se non vogliono vedersi tassare l’importo ricevuto dai committenti come rimborso delle stesse.
Tale previsione ha un forte impatto per gli enti associativi e soprattutto per gli enti sportivi: sembra, infatti, che la nuova previsione possa essere estesa anche ai co.co.co sportivi e amministrativi, in quanto rapporti di lavoro subordinato.
Le modifiche chiaramente interessano anche tutti i collaboratori aventi partita IVA delle cui prestazioni si avvalgono gli enti del Terzo settore o gli enti sportivi per lo svolgimento delle attività istituzionali.
La questione da analizzare in maniera particolare è quella relativa all’estensione per le ASD (Associazioni sportive Dilettantistiche) e le SSD (Società Sportive Dilettantistiche): se si ritengono i co.co.co sportivi e amministrativi eguali destinatari di tale normativa, si dovrà tenere conto dei rimborsi spesa analitici non rispondenti a tale requisito per il calcolo della soglia di imponibilità INPS (5000 euro) ed IRPEF (15.000 euro).
Si ritiene perciò opportuno fin da subito il caso di veicolare l’informazione agli enti associativi in modo che i lavoratori possano adeguarsi ai nuovi requisiti imposti dalla normativa ed essere consapevoli delle possibili conseguenze in caso non vengano rispettati.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Rimborsi spesa e tracciabilità: novità anche per le associazioni