Reddito di cittadinanza, come funziona la scadenza per le somme non spese

Rosy D’Elia - Leggi e prassi

Reddito di cittadinanza, come funziona la scadenza per le somme non spese: le indicazioni nel decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30 giugno 2020. L'importo rimasto non utilizzato nel mese successivo viene sottratto fino a un massimo del 20% dalla Carta RdC. Mentre le cifre residue restano a disposizione per un massimo di sei mesi.

Reddito di cittadinanza, come funziona la scadenza per le somme non spese

Reddito di cittadinanza, come funziona la scadenza per le somme non spese: i beneficiari devono rispettare tempi ben precisi per poter spendere e prelevare l’assegno in misura piena, che può arrivare fino a 780 euro in caso di nuclei familiari composti da una sola persona.

A cadenza mensile e semestrale, infatti, una parte degli importi non impiegati vengono sottratti dalla Carta RdC.

A stabilire le regole da seguire è il decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali del 2 marzo 2020, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30 giugno 2020.

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - Decreto del 2 marzo 2020
Tempistiche per la fruizione del beneficio economico spettante ai nuclei beneficiari del reddito di cittadinanza. (20A03118).

Reddito di cittadinanza, come funziona la scadenza per le somme non spese: meno 20% dopo un mese

Se l’assegno del reddito di cittadinanza non è stato speso o prelevato totalmente dai beneficiari, la mensilità successiva si riduce della stessa cifra non impiegata fino a un massimo del 20%.

Nel Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali del 2 marzo 2020 vengono illustrate le modalità con cui viene calcolato l’importo da sottrarre: si mette a confronto il valore del saldo nell’ultimo giorno del mese, al netto degli arretrati, con il valore dell’assegno percepito mensilmente.

Se la cifra è superiore, la differenza tra i due valori viene sottratta dalla mensilità successiva.

Nel testo si legge:

“L’importo sottratto non può comunque superare il limite del 20 per cento del beneficio mensile spettante nel mese precedente al confronto di cui al primo periodo.

La decurtazione di cui al presente articolo non opera se di ammontare inferiore al 20 per cento del beneficio minimo ai sensi dell’art. 3, comma 4, ultimo periodo del decreto-legge n. 4 del 2019, calcolato su base mensile.”

Reddito di cittadinanza, come funziona la scadenza per le somme non spese: la verifica semestrale

L’altra verifica sulle somme erogate per il reddito di cittadinanza e non spese avviene con cadenza semestrale.

Trascorsi sei mesi, l’importo non impiegato o non prelevato non è più disponibile sulla Carta RdC, ad eccezione di una intera mensilità.

Anche in questo caso, il Decreto mette nero su bianco le regole da seguire: a confronto il valore del saldo nell’ultimo giorno del semestre e il valore complessivo che spetta in un semestre al beneficiario.

Nel saldo non si considerano gli arretrati erogati nel corso del semestre e il beneficio mensile effettivamente erogato nell’ultimo mese del semestre e l’eventuale importo da sottrarre considerando le somme non impiegate nell’ultimo mese.

Nel testo si legge:

“Nel caso in cui il valore del saldo, nei termini di cui al secondo periodo, sia superiore al valore del beneficio mensile massimo percepito nel semestre, la differenza tra i due valori è integralmente sottratta dal beneficio erogato nel mese successivo, ovvero, se non capiente, dalla disponibilità della carta fino a capienza”.

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